Luca Robaldo:«Un anno di presidenza cogliendo le sfide del futuro»

«Sul fronte dei conti abbiamo una capacità fiscale più che sufficiente a coprire i fabbisogni del territorio, ma dal 2010 le varie leggi di bilancio hanno previsto un obbligo forzoso di rimborso pari a circa 20 milioni»

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L uca Robaldo ha fatto un bilancio del suo primo anno da presidente della Provincia ed ha lanciato le sue proposte per il futuro.
«Questa è una Provincia che cresce», ha rimarcato con soddisfazione. «Per numeri (319 dipendenti) e ambiti di funzioni che si consolidano e rafforzano: dai trasporti alla viabilità, dall’edilizia scolastica all’ambiente all’assistenza tecnica ai Comuni. Siamo riusciti, superando non pochi ostacoli, a rimediare alla cronica carenza di personale dell’ente». Nel presentare le sfide che attendono il suo mandato, Robaldo ha fatto riferimento ad alcune questioni aperte, una decina di grandi tavoli riferiti ad altrettanti dossier che l’amministrazione intende chiudere al più presto per dare un vero futuro al territorio. Ha puntato i riflettori sul Comitato di Moni­toraggio sul tunnel di Tenda e sulla ferrovia Cuneo-Nizza con la richiesta che venga accantonata l’ipotesi di aprire il tunnel in modalità safety car a dicembre e una data certa di fine lavori da anticipare il più possibile rispetto alla data di giugno 2024, oltre a valutare, a tunnel completato, il transito in entrambi i sensi di marcia, in attesa della seconda canna. Sul fronte della sicurezza stradale ha rimarcato l’installazione del primo autovelox sulla Strada provinciale 7 e investimenti sulle strade per interventi di messa in sicurezza. Poi c’è la cabina di regia per la gestione della Peste suina africana; il coordinamento gestione servizio raccolta rifiuti; la partecipazione ai tavoli per autostrada Asti-Cuneo e lavori connessi; lo studio per linea ferroviaria Torino-Savona in collaborazione con la Camera di Com­mercio e la Fondazione Crc; la convenzione con Fonda­zione Crc per lavori di manutenzione ordinaria degli edifici scolastici; il tavolo con Ca­me­ra di Commercio di Cuneo e Con­findustria per azioni coordinate sul tema della statale 28 e per ovviare all’ordinanza del Comune di Por­nassio sulla limitazione al transito dei mezzi pesanti; con il Parco Alpi Marittime sostegno alla candidatura a primo Parco nazionale del Cuneese; l’intesa con Pro­vincia di Imperia e dipartimenti francesi (Nizza, Paca) per Piter e Alcotra; il trattato del Quirinale; la criticità risorsa idrica e rischio idrogeologico di un territorio fragile; senza dimenticare la sanità pur senza specifiche competenze, ma supportando le istanze di omogeneità dei meccanismi di assistenza sanitaria per cittadini esteri nei reciproci Paesi.
Entrando nel dettaglio il presidente Robaldo ha affrontato alcuni temi specifici e sui progetti legati alla viabilità ha rimarcato: «In questo primo anno di mandato abbiamo concentrato l’attenzione su tre maxi progetti legati alla viabilità: la fattibilità tecnica ed economica per la messa in sicurezza della Strada del vallone di Elva. Dopo vent’anni stiamo finalmente per inaugurare la circonvallazione di Cherasco. Terzo ponte di Alba sul Tanaro strategico per la città e per il territorio anche per il collegamento con l’ospedale di Verduno. E sempre in zona, c’è l’ampliamento della sede stradale tra Roddi e Verduno e anche lo snodo di Pollenzo».
Per quanto riguarda gli investimenti nell’edilizia scolastica, «La prima missione è stata quella dell’impatto dei progetti finanziati dal Pnrr che la macchina Provincia è riuscita a reggere assicurandoci tutti i 60 milioni che il Piano nazionale di ripresa e resilienza ci ha assegnato per l’edilizia scolastica. Un intervento che non risolve tutti i problemi della scuola cuneese – che nella secondaria gestita dalla Provincia conta su 70 scuole, 25.334 studenti e 1.266 classi – ma consente comunque un deciso passo avanti nel miglioramento della qualità dell’offerta formativa sotto il profilo delle strutture». Altri capitoli: epidemia peste suina, «un tema che abbiamo deciso di seguire con attenzione sin da subito in stretto contatto con il commissario straordinario Vin­cen­zo Caputo cui compete la gestione e la Regione» e sfida climate change. Il 2022 ha registrato un deficit idrico nel Cuneese pari al 45%. L’emergenza siccità ha impegnato a fondo l’Ufficio Acque della Provincia che ha incontrato consorzi irrigui, per fronteggiare nel migliore dei modi una carenza che fino a maggio si era fatta davvero critica.
E i conti in Provincia? «La spesa corrente della Provincia: oltre 15 milioni per interventi sulla viabilità, 13 milioni per l’edilizia scolastica e meno di 1 milione per l’ambiente. La fetta più grande, poco più di 40 milioni, è stata investita per far funzionare la macchina della Provincia».

«La provincia, scelta dei cittadini e cerniera tra regioni e comuni»

“La rinascita delle Province” è stata al centro del convegno organizzato da Confindustria Cuneo. Prendendo le mosse dal percorso di riorganizzazione in atto, la riflessione ha visto l’intervento di Roberto Calderoli, ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie, che ha dialogato con il giornalista di “Italia Oggi” Francesco Cerisano.
«Qualsiasi sarà la riforma, è fondamentale che abbia tra i suoi obiettivi principali l’efficienza della macchina amministrativa», ha sottolineato il presidente degli Industriali, Mariano Costamagna. «Se le leggi sono semplici, funzionali, efficaci, gli amministratori che guidano quella macchina possono farla andare a pieni giri e aiutare gli imprenditori, ma anche i cittadini, a raggiungere gli obiettivi che fanno crescere i territori e il Paese». Dopo l’introduzione di Giacomo Tassone, responsabile Servizio legale e normativa di impresa, ha preso la parola Marco Orofino, Ordinario di Diritto costituzionale alla Statale di Milano.
«La necessità di tornare alle Province, ancora di più per una realtà come quella cuneese, che con i suoi 247 Comuni potrebbe rappresentare una Regione, è nei numeri e nei fatti», ha sottolineato il ministro Calderoli. «La presenza di un ente che faccia da cerniera tra il livello regionale e il livello comunale è fondamentale per sostenere le realtà territoriali più decentrate». Sui costi necessari per sostenere la riforma, netto il commento di Calderoli: «La democrazia ha un costo. Ma se in gioco c’è la sicurezza dei cittadini, va pagato. Anche la legge Delrio ha determinato un incremento di spese, nonostante l’obiettivo fosse il risparmio, perché il personale è stato assorbito nella maggior parte dei casi dalle Regioni con ulteriori costi da sostenere». E poi: «È fondamentale approvare la riforma delle Province entro le europee e regionali 2024 – ha evidenziato Calderoli – in modo da evitare la spesa aggiuntiva di 225 milioni per una tornata elettorale che non preveda l’election day».
È seguita la tavola rotonda, moderata da Ezio Bernardi, direttore del settimanale “La Guida”, con Giovanni Quaglia, presidente della Provincia di Cuneo dal 1988 al 2004 e Luca Robaldo, presidente della Provincia di Cuneo e sindaco del Comune di Mondovì.