Pre e post scuola, mensa, scuolabus e assistenza all’autonomia: servizi accessori certo, ma essenziali per il buon funzionamento della macchina scolastica e per garantire agli studenti un clima di apprendimento sereno. Una lezione che il Comune di Cherasco ha appreso ormai da tempo, destinando a queste voci, investimenti cospicui. Spiega il presidente del Consiglio comunale con delega all’istruzione Massimo Rosso: «Parliamo di una somma vicina al milione di euro. Quello che abbiamo realizzato è una sorta di welfare scolastico di successo: lo dimostrano i molti studenti che, dai centri vicini, raggiungono i nostri istituti».
I servizi comunali sono distribuiti sui sette plessi dislocati nel territorio comunale: infanzia, primaria e medie del capoluogo, l’asilo e le elementari della frazione Bricco, la primaria e la seconda di primo grado di Roreto di Cherasco. Realtà che contano, nel complesso, un migliaio di iscritti: 930 ricorrono al servizio mensa, erogato in tre diversi refettori, il martedì e il giovedì, giorni dei rientri pomeridiani. Ingressi e uscite posticipate riscuotono approvazioni fra le famiglie: il pre-scuola è scelto da 247 ragazzi, 375 si avvalgono del post-scuola. Cinque autobus trasportano, ogni giorno, 81 iscritti ai plessi cheraschesi. Tre le linee appaltate: una tratta da Roreto, Bricco e Veglia, una diretta a San Giovanni e l’ultima che collega il concentrico con le frazioni di Isorella e Moglia.
L’assistenza all’autonomia, il complesso di attività che integrano quelle svolte dagli insegnanti per garantire l’apprendimento di bambini e ragazzi con disabilità, è un altro pilastro dei servizi offerti dal Comune al mondo scolastico. Ne beneficiano 30 alunni, per 451 ore complessive: «Lo stanziamento delle risorse e l’assunzione delle figure necessarie avviene in base alla comunicazione delle esigenze da parte dei dirigenti scolastici», prosegue il Presidente Rosso. E aggiunge «Per venire incontro ai bisogni delle famiglie, nel periodo pre Covid-19, abbiamo sperimentato la domiciliarizzazione del servizio. In questo modo un ragazzo con gravi problemi di salute ha potuto seguire in videoconferenza le lezioni». Non si tratta dell’unica misura attuata, per realizzare l’inclusione di quanti hanno bisogni specifici di apprendimento: «Nei plessi scolastici sono stati ricavati spazi riservati ai bambini affetti da disabilità. Per quelli ipovedenti ci facciamo carico della traduzione dei libri di testo in lingua braille».