il Maître campione

Il cuneese Pietro Benzi ha vinto il concorso nazionale superando diverse prove e riaccendendo l’attenzione su un lavoro di cui quasi non si parla più

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Quindici minuti per ri­spondere a 15 domande scritte, un orale in lingua a scelta tra inglese, francese o tedesco, una prova di conoscenza professionale, una degustazione di vini alla cieca, una preparazione alla lampada e una prova a sorpresa che constava nel tranciare e creare a vista una composizione di tre frutti. Queste le prove che hanno dovuto superare, in due giorni, i partecipanti al concorso Miglior Maître d’Italia istituito dall’Amira, l’associazione che riunisce i professionisti del settore. Tra i partecipanti che arrivavano da tutta Italia c’era un giovane cuneese, Pietro Benzi, classe 1986, che ha fatto un gran regalo a tutti noi uscendo vincitore dalla due giorni di Longarone. Un gran regalo perché non solo è stata la prima volta che la sezione di Cuneo vince. È stata la prima volta in assoluto che Cuneo ha partecipato e come battesimo direi che poteva andare molto peggio. Un regalo al nostro campanilismo, quindi, ma anche un regalo a un settore che sta attraversando una grave crisi. La parola maître quasi non si pronuncia più e il mestiere di cameriere è purtroppo troppe volte visto come una sorta di “lavoretto” per tanti giovani studenti, che appena concluso il percorso universitario cambiano strada. Pietro Benzi invece vanta un curriculum impressionante. Istituto Alberghiero di Dronero, Tecnologie Alimentari a Grugliasco, dieci anni tra Londra, Parigi, Montecarlo e Sydney che gli sono valse la fiducia e la conoscenza di Giorgio Locatelli e di Alain Ducasse, tanto per citarne due a caso. Da quando è tornato a Cuneo lavora nel settore e insegna all’Accademia Alberghiera di Alba.
Il personaggio giusto per far capire a tutto il mondo della ristorazione che il lavoro di sala è una cosa seria e che deve essere riportato agli alti livelli qualitativi che merita. Questo deve aver considerato Mauro Prato, fiduciario della Amira, sezione di Cuneo, quando ha pensato a Pietro Benzi come portabandiera della nostra provincia in un concorso così prestigioso, ma allo stesso tempo così complesso. E da bravo regista quale ha dimostrato di essere ha seguito Benzi in ogni passaggio, studiando insieme a lui tutte le fasi, ma soprattutto la più complessa, quella della preparazione alla lampada. Una tecnica che purtroppo sembra essere quasi sparita dai ristoranti, come è quasi sparita la grande competenza che l’accompagna. Benzi e Prato si sono fatti narratori non solo di alta professionalità, ma anche dei sapori di casa nostra con una Steak Tartare con aglio nero di Caraglio che nelle materie prime ha visto il coinvolgimento di tanti produttori che sono stati ampiamente premiati per la fiducia concessa all’Amira di Cuneo. Pietro Benzi, appena incassato vittoria e premi mi ha scritto e dal canto mio cosa potevo fare se non accorrere e brindare a lui e con lui, in modo che io adesso possa vantarmi di aver alzato i calici e bevuto insieme al miglior Maître d’Italia. Ad maiora!

A cura di Paola Gula