Con l’approvazione definitiva del Decreto Asset è entrato in vigore anche l’emendamento che dà il via ad un’importante semplificazione per la filiera del legno attraverso una sburocratizzazione delle procedure per la gestione forestale. E’ quanto commenta Coldiretti Piemonte che, insieme a Sergio Barone, presidente regionale dell’Associazione Pensionati, si è fatta portavoce di segnalare la necessità di modificare un vincolo normativo ormai datato, così da superare inutili ostacoli di carattere meramente amministrativo vista l’importanza della filiera foresta-legno in Piemonte.
La semplificazione delle procedure consente di considerare come tagli colturali gli interventi selvicolturali autorizzati dalla normativa senza necessità dell’autorizzazione paesaggistica, in precedenza richiesta dal codice dei bene culturali e del paesaggio.
“Sono state accolte le sollecitazioni di Coldiretti con l’obiettivo di garantire un sostegno alle imprese boschive e forestali, agevolando gli interventi di ordinaria amministrazione che, così, possono essere attuati senza ulteriori passaggi amministrativi, pur nel rispetto della normativa vigente”, spiegano Cristina Brizzolari, presidente di Coldiretti Piemonte, e Bruno Rivarossa, delegato confederale.
In Piemonte ci sono quasi 1 miliardo di alberi e sono presenti 52 specie arboree e 40 specie arbustive con una grande variabilità di composizione e struttura. E’ la regione, che a livello nazionale, ha la più ampia superficie forestale arborea con circa 1 milione di ettari, ovvero il 38% del territorio, di cui i boschi coprono 932 mila ettari.
“E’ sempre più fondamentale il lavoro di gestione e pulizia dei boschi, determinante per l’ambiente e la sicurezza della popolazione – concludono Brizzolari e Rivarossa -. La guerra ha messo sotto gli occhi di tutti, oltretutto, la necessità di aumentare le risorse energetiche interne; per questo puntare sulla filiera del legno nazionale, attraverso specifici accordi, garantirebbe maggiore sicurezza nell’approvvigionamento portando nello stesso tempo al vantaggio di uno sfruttamento responsabile e sostenibile del bosco con salvaguardia essenziale del territorio, oltre alla creazione di nuovi posti di lavoro.