È stata ufficialmente inaugurata questa sera, venerdì 20 ottobre, Novant’anni di bollicine, la mostra itinerante del Consorzio Asti Docg, che la Chiesa di San Giuseppe ad Alba ospiterà sino al 7 dicembre.
L’allestimento, curato da Pier Ottavio Daniele, accende i riflettori sull’evoluzione e la crescita socioeconomica della denominazione spumantistica più antica d’Italia che oggi produce 100 milioni di bottiglie, raccontata attraverso le campagne di comunicazione che hanno fatto la storia della pubblicità enoica nel Belpaese.
In esposizione, per un viaggio nel tempo iniziato con la prima tappa lo scorso anno in occasione del 90° compleanno del Consorzio, oltre 50 tra manifesti originali, filmati e immagini rare e introvabili delle grandi case spumantiere italiane a partire dalle prime immagini pubblicitarie ai poster di grandi artisti come Leonetto Capiello e Armando Testa passando per i caroselli televisivi in bianco e nero degli anni ’50 firmati da Ermanno Olmi e dai fratelli Taviani, fino gli spot contemporanei con protagonisti personaggi sportivi e star di Hollywood.
L’uva Moscato, nell’Astigiano, in Langhe e Monferrato e nell’Alessandrino, incontra da alcuni secoli, il terroir più importante al mondo: terre emerse da fondali marini, composte in prevalenza da marna, limo, argilla e sabbia; colline ricche di sostanze organiche e minerali, collocate tra le Alpi ed il Mare Mediterraneo. Un microclima influenzato da correnti d’aria marine che abbinato a tecniche di vinificazione affinate negli anni, consentono all’Asti spumante e al Moscato d’Asti di distinguersi nel panorama internazionale delle bollicine per i loro profumi suadenti ed un gusto delicato e coinvolgente. Un parco vitato composto da 10.000 ettari, distribuito in 51 Comuni, coltivato da oltre 4000 famiglie di viticoltori che custodiscono un paesaggio vitivinicolo unico, riconosciuto dall’Unesco Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
Le attività di tutela e promozione della Denominazione vengono esercitate dal Consorzio di Tutela dell’Asti spumante e del Moscato d’Asti.
Nato nel 1932, il Consorzio ha compiuto 90 anni lo scorso anno. L’organizzazione di una mostra appare importante per aprire uno spazio di riflessione non soltanto celebrativo, ma utile anche per porre l’accento sul contributo – economico e culturale – che l’istituzione del Consorzio ha determinato in questo lungo lasso di tempo. Si tratta dunque della possibilità di mettere a valore e sistematizzare la grande varietà e quantità di materiali che, insieme, possono aiutare a comporre i tasselli della storia del Consorzio, rendendoli conoscibili e fruibili da parte del pubblico. L’obiettivo è quello di garantire al visitatore un’esperienza appagante, che copra una serie di aree tematiche in cui si è svolta l’attività del Consorzio, così da fornire un’informazione completa, senza tuttavia dimenticare gli aspetti di comunicazione emozionale e storytelling. Sarà un percorso esaltante, attraverso la storia della denominazione e del Consorzio con l’esposizione e presentazione di elementi di narrazione, manifesti originali, foto di archivio, che rendano concretamente rappresentate le attività del Consorzio, delle aziende e dei viticoltori, il loro apporto concreto, le modificazioni avvenute negli stili di vita e nelle modalità di produzione. Un altro aspetto importante della mostra sarà dedicato alle campagne pubblicitarie che, nel corso dei decenni, testimoniano come l’apertura alla produzione su larga scala, con investimenti in pubblicità non solo cartacea ma anche televisiva, abbiano reso riconoscibile nel mondo l’Asti Spumante e il Moscato d’Asti.
La mostra, presente nel programma delle Fiera INnternazionale del Tartufo Bianco d’Alba è visitabile il lunedì 10-13, martedì-venerdì 14,30-17;30; sabato e domenica 10-13, 14,30-17,30.