Un appello forte e deciso alla concretezza riguardo alla SS 28 del Colle di Nava quello rivolto lo scorso 16 ottobre nel salone consiliare di Garessio gremito di sindaci, amministratori e rappresentanti dell’autotrasporto di Piemonte e Liguria. A rafforzare le richieste di interventi risolutivi sul fronte disastrato dei collegamenti viari la partecipazione dell’assessore regionale Marco Gabusi, dei presidenti delle province di Cuneo ed Imperia Luca Robaldo e Claudio Scajola, del sindaco ospitante Ferruccio Fazio. Al tavolo dei relatori, in rappresentanza di Confartigianato Imprese Cuneo, associazione organizzatrice dell’incontro, il suo presidente Luca Crosetto, il quale in modo chiaro e diretto ha richiesto a politici ed amministratori una seria assunzione di responsabilità per superare l’ormai cronico disagio vissuto dalle imprese cuneesi nei collegamenti con i territori limitrofi.
«Le richieste formulate nell’incontro», ha spiegato il presidente Crosetto, «vengono ormai da molto lontano, e proprio perché finora non abbiamo visto azioni concrete, riteniamo doveroso come Associazione di categoria di farci portavoce delle gravi difficoltà infrastrutturali del nostro territorio tenendo costantemente accesi i riflettori sulla problematica».
Già un anno fa, sempre da parte di Confartigianato Imprese Cuneo, era partito un accorato appello, in occasione dell’inaugurazione dei suoi nuovi uffici di Ceva, ad un impegno concreto dei decisori politici nei confronti del progetto del traforo Armo-Cantarana, ad oggi ancora fermo ai preliminari burocratici.
«Purtroppo», ha sottolineato l’assessore regionale Gabusi, «il contratto di programma tra Regione Piemonte e Anas ha subito dei rallentamenti a causa di altri fattori emergenziali, quali la siccità e il caro materiali. In questi giorni il Governo sta riprendendo in mano il documento, ma un altro nodo da sciogliere saranno i finanziamenti. Armo -Cantarana richiede un impegno economico quantificato in 440 milioni di euro, resta ora da capire se potremo inserire il progetto nel contratto in un unico lotto. C’è la condivisione delle Regioni e dei territori, anche se il momento per quanto riguarda le risorse non è certamente florido. Ci auguriamo in ogni caso di poter annunciare al più presto qualche importante passo avanti».
«La provincia di Cuneo», ha aggiunto Crosetto, «non può tollerare oltre questa situazione. Con un’eroica capacità di sopportazione, gli imprenditori cuneesi hanno finora dovuto subire le sempre più gravi difficoltà infrastrutturali, dovute principalmente alla mancanza di una concreta programmazione territoriale della viabilità. Dobbiamo essere uniti, istituzioni ed associazioni di categoria, nel richiedere alla politica maggiore attenzione e rapidità decisionale verso una problematica che risale a parecchi decenni passati».
Dal confronto, molto vivace e partecipato, è emerso che se per le progettualità di grandi opere occorrono tempi lunghi, sarebbe però possibile ipotizzare interventi “transitori” più rapidi per ridurre le difficoltà dei collegamenti. Tra questi, la realizzazione di varianti, dai costi più contenuti, che potrebbero bypassare i numerosi centri urbani della statale 28 e, per quanto riguarda l’ordinanza del sindaco di Pornassio che vieta sul suo comune il transito ai mezzi pesanti, la collocazione di semafori “intelligenti”.
Tra le proposte, sostenute dai presidenti delle province di Cuneo ed Imperia, anche la costituzione di un tavolo di lavoro allargato ai parlamentari dei territori interessati, per dare maggior vigore ai progetti in essere a livello governativo.
Crosetto: «Non si può più attendere»
«La storia delle criticità infrastrutturali della Granda deve concludersi. Da oltre quarant’anni se ne parla, ma i passi in avanti sono stati pochi ed incompleti. Serve il coordinamento di un’istituzione locale “super partes” che guardi ad un quadro progettuale d’insieme, con prospettive integrate al percorso di sviluppo territoriale».
Con queste parole Luca Crosetto, presidente di Confartigianato Imprese Cuneo, denuncia la mancanza di una progettualità tarata sul lungo periodo, che tenga conto del territorio nella sua complessità, sviluppando sinergie efficaci con il sistema politico per raggiungere risultati concreti.
Che la viabilità della Granda sia cronicamente inefficiente è ormai un dato di fatto e i cuneesi ben sanno quanto questa situazione sia penalizzante per l’economia locale. Negli ultimi tempi però, anche i tentativi di porre mano in modo concreto alla situazione sembrano incappare in continue difficoltà e ritardi.
Dopo le innumerevoli richieste di attenzione rivolte al Governo, le tante riunioni indette da enti ed associazioni di categoria e gli incontri in Prefettura, la Granda si ritrova ancora una volta a fare i conti con i problemi di sempre: difficoltà burocratiche, mancanza di finanziamenti e gravi ritardi sui lavori.
E sempre al palo si trovano: l’autostrada Asti – Cuneo (su cui solo ora si prospetta la chiusura dei lavori), il raddoppio della galleria del Tenda, il traforo Armo-Cantarana e il traforo del Mercantour. Anche sul fronte ferroviario si attendono da tempo interventi migliorativi, sempre nella fase di semplici enunciati.
«Il nostro è un territorio di confine», aggiunge ancora Crosetto, «che necessita di collegamenti moderni ed efficienti per mettersi in rete non soltanto con i territori limitrofi, ma con il resto del mondo. Oggi, le nostre imprese guardano sempre di più all’internazionalizzazione e, di conseguenza, richiedono un sistema viario efficiente ed integrato, che permetta loro di ottimizzare tempi e modi di percorrenza».
«Ora non si può più attendere», conclude Crosetto. «Occorre che istituzioni ed associazioni imprenditoriali uniscano i loro intenti nel “pretendere” dalla politica maggiore attenzione e rapidità decisionale verso una problematica ormai trasversale a più generazioni. Confermiamo il nostro impegno e auspichiamo che si possa intraprendere nel più breve tempo possibile un percorso concreto volto a ripristinare i legittimi collegamenti stradali di cui il nostro territorio da troppi decenni è orfano».