Una procedura innovativa è stata eseguita, per la prima volta in Piemonte, dall’equipe della Cardiologia dell’Azienda Ospedaliera Santa Croce e Carle, guidata da Roberta Rossini, a favore di un paziente affetto da fibrillazione atriale, per il quale la terapia farmacologica non dava risultati. Si tratta di una crioablazione con un particolare pallone in grado di raffreddarsi e di modificare il suo diametro adattandosi alle dimensioni della vena polmonare. «Il risultato – spiega l’elettrofisiologa Erika Taravelli che ha eseguito l’intervento con i colleghi Andrea Pejrone ed Emanuela Racca – è una lesione più uniforme e duratura, con più probabilità di successo e una maggior sicurezza in termini di complicanze per il paziente».
La fibrillazione atriale è l’aritmia più frequente nella popolazione e la sua prevalenza aumenta con l’età, colpendo il 10% di chi ha più di 80 anni. In un paziente su quattro può causare mancanza di fiato, affaticabilità, palpitazioni e dolore toracico. Nella fibrillazione atriale il cuore non si contrae in modo regolare e il sangue rischia un ristagno con la conseguente formazione di coaguli che possono causare l’ictus. «È quindi importante riconoscerla e trattarla – conclude Taravelli -. L’ablazione transcatetere consiste nel bruciare o raffreddare le cellule responsabili della fibrillazione atriale. La nuova procedura è un esempio di tecnologia avanzata ed è un’ulteriore conferma dell’impronta innovativa della nostra Azienda». «Sono lieto che i nostri professionisti raggiungano risultati di eccellenza con l’applicazione di tecniche e procedure all’avanguardia – conclude il commissario dell’Aso Santa Croce e Carle Livio Tranchida -. Essere “Hub” significa anche ricerca del continuo miglioramento: nella precisione e accuratezza della diagnosi, nella qualità degli interventi per garantire risposte di alto profilo negli esiti dei trattamenti ai pazienti». Nell’Azienda Ospedaliera Santa Croce e Carle vengono eseguite circa 50-60 ablazioni di fibrillazione atriale all’anno; nel 2022 sono aumentate del 25% e Cuneo è inserita in una rete regionale di interscambio per migliorare le prestazioni a favore del paziente.