L’Uvernada più bella di sempre. È la sintesi dell’ultimo fine settimana a Saluzzo. La festa con cui le genti occitane danno il benvenuto alla stagione invernale è da sempre incontro trasfrontaliero, crocevia di persone e linguaggi. Eppure, l’edizione 2023 ha aggiunto qualche tassello in più: le note di un nuovo disco, “La Meison” dei Lou Dalfin, un inno a quella casa grande che è l’Occitania, il ritratto di una piccola Valle (la Vermenagna) vista attraverso i volti e i talenti dei suoi suonatori, le arti antiche della coltelleria e della liuteria, strettamente legate ai viaggi dei cantastorie che attraversavano valichi e confini portando in dono una canzone. Saluzzo si è confermata città aperta: turisti da Veneto, Lombardia e Liguria, centinaia gli amici d’oltralpe per vivere un’esperienza autentica di condivisione. Migliaia di persone, in tre giorni, hanno danzato all’unisono in una città che brulicava di musica, gioia, senso di appartenenza.
Il senso di un Festival che è al tempo stesso concerto, rendez-vous, convivialità, confronto e sperimentazione sta racchiuso nella frase di una turista francese che da oltre vent’anni partecipa agli appuntamenti delle genti occitane: «Oggi le Terre del Monviso ospitano uno fra i più importanti Festival della cultura occitana».
Uvernada è stata anche occasione per Lou Dalfin di consegnare la TARGA MESTRE (Premio
ventennale che sottolinea l’attenzione alla cultura occitana e lo sforzo nel renderla viva e
innovativa). A riceverla dalle mani di Sergio Berardo, il Sindaco della Città di Saluzzo Mauro
Calderoni, dopo personalità della cultura e della società occitana, come Fredo Valla, Diego
Anghilante, Jean Claude Boudet, Rosella Pellerino, Franco Bronzat, Alain Floutard, Daniela Mandrile e molti altri.
“Sono profondamente onorato – ha commentato Mauro Calderoni, Sindaco della Città di Saluzzo – e grato per il riconoscimento che, oggi durante l’ottava Uvernada saluzzese, mi hanno voluto assegnare Sergio Berardo e i Lou Dalfin. Per il lavoro fatto insieme negli anni del mio mandato, per recuperare la relazione centenaria tra Saluzzo e le valli, monte e piano, attraverso Ocit’amo e la strategia ed i progetti di Terres Monviso. Il nostro territorio, l’area metromontana del Gal tradizione terre occitane, ha una lunga storia di relazioni socioeconomiche e molti elementi culturali che accomunano le comunità diffuse delle Terre del Monviso!”