mediolanum story: per massimo ghini è una sfida inedita

Finite le riprese del film che racconta la vita di Ennio Doris. Con la sua banca di famiglia conquistò Berlusconi

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Il film non uscirà prima della prossima primavera nelle sale e poi sulle reti Mediaset. Ma se ne parla già da un po’. Perché è certamente inusuale che si dedichi un lavoro cinematografico alla figura di un banchiere. Nel caso di Ennio Doris, fondatore di Mediolanum scomparso il 24 novembre 2021 all’età di 81 anni, l’idea è nata dalla famiglia sulla base dell’autobiografia che Doris aveva pubblicato nel 2014 con il titolo “C’è anche un domani” che è stato ripreso anche dal film. Si­gnificativo il commento del re­gista Giacomo Campiotti: «Confesso che non sapevo nul­la della vita di Ennio Doris e mi sembrava – ha spiegato – che non ci fosse tutta questa materia per creare un film su un uomo d’affari. Mi sono documentato e ho scoperto la sua straordinaria ascesa e la sua umanità. Era nato poverissimo in un paese agricolo del veneto, Tom­bolo, dove da bambino non vedeva l’ora di finire la quinta elementare per poter andare a lavorare col padre, mediatore nel commercio delle mucche. Ma si ammalò di nefrite, e lo fecero studiare. Già avere un posto in banca gli sembrò un successo, ma cominciò a fare carriera fino a quando, ancora come dipendente Dival, conquistò una posizione molto agiata. Eppure, non esitò a li­cenziarsi e a ricominciare tutto da capo per inseguire un sogno, quello di una banca di famiglia per la famiglia. Capitò a Por­tofino per caso, una gita fuori programma con la moglie dopo una trasferta di lavoro a Ge­nova, e lì incontrò per la prima volta Berlusconi. Gli raccontò il suo progetto e in dieci minuti suggellarono un accordo con una stretta di mano. Medio­lanum fu l’unica società che Berlusconi ha fatto alla pari con il socio, delegando a Doris la sua gestione senza interferire».
A interpretare Ennio Doris è Massimo Ghini. L’attore ha detto che in questo caso non ha dovuto inventare nulla «perché i testimoni della sua vita sono quasi tutti viventi. Ma è stata per me una sorpresa scoprire la statura di questo self made man e sono rimasto sorpreso anche nel vedere come i suoi familiari siano persone normalissime, umili. È raro incontrare personaggi con questa responsabilità mantenere un atteggiamento così amichevole e disponibile. Per quanto mi riguarda, ho dovuto familiarizzare con il mondo dell’economia di cui ero a digiuno: se non avessi chi mi aiuta ad amministrare i soldi, sarei già finito sotto un ponte».
Chissà allora che effetto farà vedere l’attore romano nei panni di Doris. Chi ha visto le scene del film assicura che la grande somiglianza è soprattutto quella tra l’attore Alessandro Bertolucci e il personaggio di Silvio Berlusconi, mentre nel ruolo della moglie del banchiere c’è Lucrezia Lante della Rovere.
Ghini ha da poco compiuto (lo scorso 12 ottobre) 69 anni. È figlio di un partigiano che fu deportato a Mathausen, in carriera ha conosciuto grandi registi come Zeffirelli e Strehler, ma i film che gli hanno dato maggior popolarità sono quelli della serie “Natale a”, soprattutto tra il 2005 e il 2009. Un uomo per tutte le stagioni. A proposito, sarà al Sociale di Alba il 17 aprile del 2024 e all’Alfieri di Torino dal 19 al 21 dello stesso mese per lo spettacolo “Quasi ami­ci” con Paolo Ruffini.