Carlo Messina, consigliere e amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, già eletto miglior ceo delle banche europee, ha commentato i risultati raggiunti dall’istituto torinese al 30 settembre: «I primi nove mesi del 2023 di Intesa Sanpaolo sono la dimostrazione della nostra capacità di proseguire nello sviluppo di una banca dalla profittabilità elevata e sostenibile, promotrice del più importante progetto per la coesione sociale nel Paese, impegnata nel disegnare le nuove strategie di leader europeo. Ne traggono e ne trarranno rilevante beneficio tutti gli stakeholders».
C’è stato un «deciso aumento della redditività» grazie alla crescita dei ricavi dagli interessi e «di conseguenza i dividendi maturati sono pari a 4,3 miliardi di euro, dei quali 2,6 miliardi saranno pagati il 22 novembre come interim dividend. La nostra banca risulta la prima in Europa quanto a dividend yield; è da sottolineare che di questi circa il 40% è destinato alle famiglie italiane e alla Fondazioni nostre azioniste, consentendo importanti interventi di carattere sociale nei territori di appartenenza».
E il futuro è più che incoraggiante: «La stima di utile netto 2023 si colloca oltre i 7,5 miliardi; le previsioni per il 2024 e 2025 sono di un utile netto superiore a quello del 2023».
Non meno significativa la sottolineatura dell’aspetto solidale che caratterizza nell’ultimo periodo Intesa Sanpaolo: «Consapevoli del forte impatto causato dall’inflazione, abbiamo dato la possibilità di sospendere o rimodulare mutui e prestiti, concedendo erogazioni a tassi agevolati e permettendo rateizzazioni a tasso zero; la cifra stanziata a favore di imprese e famiglie è di 30 miliardi di euro».
L’ultima novità ha poi riguardato isybank: «Pienamente operativa, elemento qualificante del nostro Piano d’Impresa che ci colloca all’avanguardia in termini di offerta interamente digitale alla nostra clientela. I clienti passati da Intesa Sanpaolo a isybank sono circa 300mila, con un indice di soddisfazione assai elevato, così come è positiva l’adesione a isybank di oltre 50mila clienti provenienti da altre banche. Negli anni la nostra Banca ha sviluppato un modello unico caratterizzata dalla consolidata forza commerciale delle divisioni al servizio di famiglie e imprese, uno sviluppo di rilievo delle attività di wealth management, un’offerta digitale tecnologicamente avanzata, la gestione delle attività̀ internazionali improntata all’efficienza. Tutto ciò non solo ci consente di trarre benefici dal contesto attuale, ma garantirà resilienza e redditività negli scenari futuri».
Dunque: «È per questo che Intesa Sanpaolo si colloca ai vertici del settore in Europa e ricopre un ruolo di rilevanza unica nel nostro Paese, a beneficio della crescita economica e di una società più inclusiva». Messina spiega che con la giornata organizzata a Brescia il gruppo ha voluto rappresentare il ruolo di istituzione al servizio del Paese. «Sostenere con 1,5 miliardi di euro l’impegno per il sociale entro il 2027 – in aggiunta al miliardo del periodo 2018-2021 – significa promuovere una società più equa in modo strutturale e concreto; i mille professionisti della Banca coinvolti nei diversi progetti e le risorse investite ci posizionano a pieno titolo come la principale istituzione in Italia e ai vertici mondiali per impatto sociale; un obiettivo presente in maniera definita nel Piano di Impresa 2018-2021 e ulteriormente potenziato in quello in corso con 50 milioni di interventi entro il 2025. A garanzia di questo nostro impegno verso la comunità, che nasce dalla visione di chi ha plasmato il Gruppo, in particolare il presidente emerito professor. Giovanni Bazoli, ho voluto dar vita a una nuova unità̀ organizzativa dedicata – Intesa Sanpaolo per il Sociale – che avrà̀ sede a Brescia, un territorio generoso, storicamente portato verso la solidarietà e il progresso civile».
Questo impegno nel sociale è valso anche un apprezzamento da parte di Papa Francesco che Messina commenta con enorme soddisfazione: «Le parole di incoraggiamento espresse dal Pontefice nel suo messaggio mi rendono profondamente grato e commosso». In conclusione: «L’impegno per il Paese nasce dalla comunità di Intesa Sanpaolo e dalle sue 100mila persone. In una situazione caratterizzata da un forte aumento del costo della vita, non solo confermiamo l’intenzione di procedere con l’aumento richiesto di 435 euro mensili per il 2024 ma vogliamo anticipare entro la fine del 2023 gli incrementi retributivi a valere sul quarto trimestre dell’anno, procedendo anche al ripristino della base piena di calcolo del Tfr, in attesa degli esiti della contrattazione nazionale di settore. La tutela dell’occupazione rimane la priorità, anche nel contesto a forte spinta tecnologica. La qualità professionale delle nostre persone è fattore chiave per risultati a favore degli stakeholder: a loro va il nostro grazie».
Scendendo nel dettaglio dei numeri, ammontano a circa 4,3 miliardi di euro i dividendi maturati (di cui – come ha anticipato Messina – circa 2,6 miliardi in distribuzione come acconto dividendi), 4 miliardi di euro di imposte generate e aumentate di circa 1,1 miliardi di euro rispetto ai primi nove mesi del 2022 per effetto della crescita degli interessi netti che ha trainato l’aumento di circa 2,8 miliardi di euro dell’utile netto, espansione del programma cibo e riparo per le persone in difficoltà (oltre 32 milioni di interventi tra il 2022 e i primi nove mesi 2023), rafforzamento delle iniziative per contrastare le disuguaglianze e favorire l’inclusione finanziaria, sociale, educativa e culturale (circa 13,5 miliardi di euro di credito sociale e rigenerazione urbana tra il 2022 e i primi nove mesi 2023), contributo di circa 1,5 miliardi di euro di costi nel quinquennio 2023-2027 al supporto di iniziative per bisogni sociali. La tecnologia è un ulteriore fattore chiave di successo, con un apporto aggiuntivo al risultato corrente lordo 2025 pari a circa 500 milioni di euro, non previsti nel Piano di Impresa 2022-2025.
«Intesa Sanpaolo prima istituzione per impatto sociale»
Sono circa 4,3 miliardi di euro i dividendi maturati, mentre ammonta a 1,5 miliardi il contributo per le iniziative di solidarietà entro il 2027