C’è un capitolo, fra le attività dell’Associazione Commercianti Albesi, che ha tutti i connotati per essere definito “ACA per il sociale”. Si tratta di azioni mirate su temi attuali e problematiche comuni, che interessano vari ambienti della società e rispetto ai quali, ormai da tempo, l’ACA svolge divulgazione, informazione, supporto.
È tra queste azioni che si colloca “Un abbraccio vale più di mille like”, il progetto portato avanti insieme con Fondazione Carolina, che opera a livello nazionale per contrastare il bullismo e il cyberbullismo, a tutela dei ragazzi e delle ragazze che subiscono maltrattamenti e violenza psicologica nella quotidianità e sui social.
1.300 ragazzi coinvolti
Dopo l’incontro iniziale il 6 febbraio scorso presso la sede ACA in piazza San Paolo ad Alba, il progetto ha continuato il suo percorso, rendendo partecipi le scuole medie degli istituti comprensivi di Alba, Diano d’Alba, La Morra, Bossolasco, Canale e Santa Vittoria d’Alba, coinvolgendo circa 1.300 studenti delle classi seconde e terze con i loro insegnanti.
«Ma i ragazzi colpevoli di aver bullizzato Carolina si sono pentiti?». «Le loro famiglie vi hanno chiesto scusa?» sono tra le domande poste dai ragazzi, che in alcuni casi hanno spontaneamente testimoniato di aver subito o di essere attualmente oggetto di atti di bullismo.
A tutti gli incontri ha partecipato “papà Picchio”, il signor Paolo, padre di Carolina, 14enne novarese che nel 2013 si tolse la vita travolta dai commenti e dalle ingiurie ricevute sui social. Il suo racconto appassionato e toccante è quello di un genitore che ha perso il proprio bene più caro e che non si è rassegnato alla prospettiva che quanto accaduto alla figlia possa succedere di nuovo ad altri giovani e alle loro famiglie. Paolo Picchio ha trasformato un dolore incommensurabile in un’azione sociale fortemente incisiva, lungo un cammino che, negli anni, lo ha portato in moltissime scuole italiane. Invitato dall’ACA in occasione della Giornata Mondiale contro il Cyberbullismo, aveva suscitato emozione e riflessioni nelle famiglie e nella “comunità educante”, che si estende al mondo della scuola ed a tutti coloro che a vario titolo seguono nella loro crescita i bambini e gli adolescenti. Insieme a lui in questo road-show, gli educatori Paolo Bossi e Diego Buratta, esperti nella comunicazione digitale, capaci di cogliere e ritrasmettere in modo comprensibile ed assertivo tutti i rischi che i ragazzi – preadolescenti e adolescenti – possono incontrare durante la “navigazione” online, specie quando si addentrano nelle conversazioni e nelle interazioni sui loro canali social preferiti.
Il valore dell’iniziativa
Ad ogni incontro hanno preso parte per l’ACA, alternativamente, il direttore Fabrizio Pace, Elena Giachino – responsabile della Segreteria Generale ACA e project manager di ACAdemy Dire il Futuro, la realtà interna all’ACA che si occupa di divulgazione – e Federico Chiavassa, dell’area Comunicazione.
«Ci siamo resi conto che l’iniziativa ha risposto ad un bisogno reale e concreto – riferisce Elena Giachino – come dimostra l’attenzione e la partecipazione dei ragazzi, che non solo hanno recepito le indicazioni ricevute, ma si sono emozionati al racconto di “papà Picchio”, arrivando a conversare personalmente con lui a fine incontro, facendo seguire anche saluti calorosi ed abbracci sentiti».
Il direttore Fabrizio Pace commenta: «Con questo ciclo di incontri, reso possibile grazie anche al sostegno della Fondazione Crc, ACA intende contribuire a fornire agli studenti, al corpo docente e alle famiglie, preziose informazioni per rilevare i segnali di disagio nei giovani e per aiutarli ad affrontare l’incubo del bullismo ma, ancora più importante, a tentare di prevenirlo. Perché anche noi desideriamo che la storia di Carolina non si ripeta».
Visto il successo del progetto e la richiesta pervenuta anche da altre scuole, ACA sta lavorando a nuovi incontri. Gli istituti interessati possono contattare la Segreteria Generale telefonando allo 0173226611 o scrivendo un’e-mail a [email protected]