Apprendiamo da giornali online e dal altre sigle sindacali della violenta aggressione ad un collega di Saluzzo per futili motivi, a quanto apprendiamo è stato un diniego alla richiesta di essere trasferito immediatamente da una cella all’altra a scatenare la violenza di un detenuto italiano, sottoposto al regime di “alta sicurezza” nel carcere di Saluzzo, dove il ristretto ha colpito con un violento pugno alla nuca uno degli agenti. Da lì a poco il 118 è intervenuto per trasportare l’agente al Pronto soccorso di Savigliano, dove ha rimediato a quanto si dice quattro giorni di prognosi.
La segreteria locale UILPA Polizia Penitenziaria Cuneo dice: “ ORA BASTA! il sistema necessita di compiute misure organizzative e d’efficientamento, a partire dal rinforzo degli organici della Polizia penitenziaria, mancanti di 18mila unità, per prevenire e impedire ogni turbativa dell’ordine e della sicurezza carceraria, prim’ancora di doverla reprimere. Questo, peraltro, contribuirebbe anche a fermare le feroci aggressioni ai danni degli operatori che si susseguono al ritmo di quattro al giorno a livello nazionale”
“È assolutamente indispensabile e urgente – incalzano dalla UILPA PP Cuneo– rafforzare gli organici della Polizia penitenziaria e potenziarne equipaggiamenti e dotazioni strumentali, nonché, parallelamente, intervenire sull’ordinamento introducendo un reato proprio o, per lo meno, un’aggravante specifica per chi, trovandosi in stato di detenzione, si scagli contro le istituzioni repubblicane aggredendo la Polizia penitenziaria”.
“Infine, al Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e al Ministero della Giustizia – concludono dalla UILPA Polizia Penitenziaria Cuneo–, chiediamo di accelerare sulla revisione del modello custodiale, ma anche di costituirsi parte civile nei procedimenti penali a carico di detenuti che abbiano aggredito e procurato lesioni permanenti agli operatori penitenziari e, conseguentemente, pure danni all’erario”.
La UILPA ribadisce che le carceri sono in emergenza da troppo tempo e che ogni attimo che trascorre potrebbe essere quello finale per il collasso del sistema.
La UILPA Polizia Penitenziaria continuerà pertanto a battersi in ogni sede e ad assumere ogni iniziativa ritenuta opportuna e funzionale affinché si prenda compiutamente atto delle urgenze, prima fra tutte, si ribadisce, quella delle voragini negli organici.