Malattie cardiovascolari: prevenzione e cure per vivere in buona salute

All’auditorium Banca di Cherasco incontro sanitario sulle “questioni di cuore”

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Come e perché la salute va intesa e gestita come bene comune? Si può parlare di ictus, infarto e attacco cardiaco e di quali fattori siano scatenanti? Promuovere l’educazione sanitaria permette di avere cittadini più consapevoli e attivi, oltre a mettere in atto buone pratiche di prevenzione.
In quest’ottica, si è svolta presso l’Auditorium Banca di Cherasco un incontro di informazione sanitaria e divulgazione “Questioni di cuore”, organizzata da Rivarossa Team Po­liam­bulatorio di Alba e Centro Medico Santa Chiara di Bra con la partnership di Centro Cuore della Città di Alessandria.
L’evento, significativo per informare e sensibilizzare i cittadini di ogni età sull’importanza della prevenzione cardiovascolare, ha posto anche l’accento sulla collaborazione diretta tra Mutua Cuore, la mutua di assistenza fondata da Banca di Cherasco e queste realtà.
Ad aprire infatti gli interventi, Gaia Taricco, presidente di Mutua Cuore che ha ringraziato i presenti sottolineando le attività per supportare soci, clienti e loro famigliari nelle attività quotidiane. A moderare il parterre di illustri ospiti è stata la vicepresidente di Mutua Cuore, la dottoressa Daniela Dome­niconi, medico in quiescenza dal 2009, che ha ricordato: «Ogni anno, il 29 settembre, si celebra la Giornata Mondiale del Cuore, istituita dalla World Heart Federation che ha come obiettivo quello di sensibilizzare e informare sulla prevenzione delle malattie cardio-cerebro vascolari e promuovere le sane abitudini e uno stile di vita corretto e attivo. La campagna del 2023 ha chiesto a tutto il mondo di “usare il cuore, conoscere il cuore”: meglio si conosce il proprio cuore, tanto più sarà possibile prendersene cura per contrastare quelle che sono le cosiddette malattie cardiovascolari. Quali? Le malattie ischemiche del cuore (infarto e angina pectoris) e le malattie cerebrovascolari (infarto cerebrale su base ischemica o l’ictus emorragico) che sono poi la prima causa di morte nel nostro Paese ed in Europa, oltre che generare problemi di morbosità e di disabilità con inevitabili conseguenze sociali».
Il primo intervento è stato affidato al professor Mario Fabbrocini, cardiochirurgo, direttore del Centro Cuore di Alessandria che ha posto l’accento sulla «significativa e importante collaborazione nata in provincia di Cuneo con il Rivarossa Team Poliambula­torio di Alba e Cen­tro Medico Santa Chiara di Bra. Il frutto di questo lavoro da ormai 25 anni ha lo scopo di completare l’offerta alla popolazione di questo ampio territorio per tutte le prestazioni utili per la definizione di una diagnosi, con esami strumentali a tecnologia avanzata e percorsi terapeutici che ne coprono il panorama cardiovascolare. Ecco perché il nostro compito è porre l’accento sulle problematiche e sulla prevenzione: è sufficiente un’ecografia, un ecodoppler delle carotidi, un eco della aorta addominale permettono di scoprire la presenza, ad esempio, di aneurisma e quindi la possibilità di intervenire in tempi utili prima di gravi complicanze».
Nel secondo intervento il dottor Piero Costa, direttore del reparto di radiologia per la Diagnostica non invasiva ha ribadito: «L’Angio -Tc coronarica è, in Europa e nel mondo, la metodica scelta, da anni, per la diagnosi delle cardiopatie ischemiche. Numerosi studi hanno dimostrato l’accuratezza della Tc nella valutazione delle cardiopatie ischemiche, con alta sensibilità (98%) e specificità (89%) e un valore predittivo di quasi il 100%». Sul fronte dei benefici per il paziente ha rimarcato: «La nostra esperienza, oltre a permetterci quotidianamente di individuare stenosi coronariche prima che diano infarto, permette all’équipe cardiochirurgica, cardiologica e chirurgica di programmare al meglio i successivi step. Ricordo il caso di un paziente di 45 anni, con nessun fattore di rischio cardiovascolare ma lesioni subocclusive del tratto prossimale della coronaria destra e dell’ostio del tronco comune, che ha avuto un arresto cardiaco pochi secondi dopo l’inizio della coronarografia e si è salvato solo perché il cardiochirurgo, già allertato, è intervenuto nel giro di pochissimi minuti. Ora il paziente sta bene».
Il dottor Paolo Cioffi, direttore del reparto emodinamica, diagnostica e interventista che ha riferito: «La cardiologia interventistica è una branca che negli ultimi anni ha avuto un’esplosione notevole: non esiste un settore con un incremento numerico di questa portata in Italia che è stata per molti anni punto di riferimento mondiale. La cardiologia interventistica è la specialità medica dedicata alle procedure chirurgiche sulle cavità e sui vasi del cuore (arterie coronarie), senza ricorrere alla chirurgia. La cardiologia interventistica consente di trattare le arterie coronarie malate e di intervenire nel trattamento di alcune aritmie cardiache».
Infine il dottor Paolo Diotallevi, direttore del reparto di elettrofisiologia ha dettagliato nel corso del suo intervento il valore della Elettrofisiologia e cardiostimolazione. Si è poi soffermato sullo scompenso cardiaco che è più diffuso della maggior parte delle neoplasie. In Europa le persone affette sono circa 14 milioni e oltre i 75 anni l’incidenza varia da 10 a 40 ogni mille abitanti. In Italia, si contano 500 ricoveri per scompenso cardiaco al giono per oltre 180mila casi ogni anno. Circa il 40% dei pazienti con scompenso cardiaco muore entro un anno dalla diagnosi e solo il 25% degli uomini e il 38% delle donne sopravvive oltre 5 anni dopo la diagnosi».
Essere informati è un dovere, così come saper riconoscere i sintomi dell’ictus o dell’infarto permette di accedere tempestivamente al trattamento ospedaliero specialistico che riduce quanto più possibile i danni fisici e le conseguenze provocati da queste gravi patologie “tempo- dipendenti”. Risparmiare vite e disabilità è la priorità. E la serata è servita per sottolineare il valore della prevenzione e per evidenziare che in provincia di Cuneo si può far riferimento al Rivarossa Team Poliambula­torio di Alba e Cen­tro Medico Santa Chiara di Bra.