Questa mattina, mercoledì 13 dicembre, nella sede dell’Istituto “Cravetta-Marconi” è stata inaugurata la targa della biblioteca scolastica dedicata a Sergio Brero, un docente che fu l’anima del corso “Aziendale” da cui nacque l’indirizzo “Commerciale”. Una cerimonia, aperta dalla Dirigente Scolastica Antonella Germini, di molteplici testimonianze.
La docente di francese Claudina Mussetto, attualmente in pensione, che è stata l’anima della biblioteca scolastica, ha raccontato gli anni di collaborazione con Brero, animati da passione e da felici contrasti sui punti di vista, con uno spirito condiviso contraddistinto dalla passione per il lavoro con un chiaro intento al suo centro, gli studenti. La docente Lia Rizzo lo ricorda invece, principalmente come suo tutor nei primi anni di insegnamento, un affiancamento professionale e umano straordinario. Tra gli interventi, a sorpresa, l’Assessore Roberto Giorsino, già docente dell’Istituto, racconta un simpatico aneddoto legato allo spirito dialettico di Brero. Prende poi la parola la moglie Marisa Chiavassa, leggendo alcuni brani estratti da una raccolta di testi del marito, un indubbia testimonianza della sua personalità. Nel testo, intitolato “Dedicato a quei supplenti che sono supplenti che sperano di non essere più supplenti!”, si esprime così: Se esiste un mestiere meraviglioso, misterioso e affascinante, questo è il mestiere del-l’insegnante. Voi direte: “ma… insegnare è un mestiere?…” Io dico di sì, perché è un’attività che assomiglia molto a quella dell’artigiano. Ci sono artigiani bravi e artigiani meno valenti, ma quello dell’insegnante è sicuramente un mestiere affascinante. E’ un mestiere, è un’arte; l’insegnante può essere paragonato ad un artigiano, perché crea, può creare opere d’arte, può creare anche disastri; basta che sbagli una fusione l’artigiano butta via il lavoro, analogamente l’insegnante può sbagliare l’approccio ad una classe e ..voilà, tutto quel che di buono ci può essere …salta, ma per fortuna, in Italia, prevale la prima corrente: quella degli artigiani consapevoli dei propri doveri, delle proprie possibilità , e questo rende il tutto veramente meraviglioso!”.
Gli interventi si sono conclusi con un saluto di sue ex allieve, l’ennesima testimonianza del valore professionale di quest’uomo che era capace indubbiamente di essere empatico, qualità non scontata.