Oltre a tante operazioni volte ad assicurare alla giustizia malviventi, truffatori e criminali, il Comando Provinciale dei Carabinieri di Cuneo, guidato dal colonnello Giuseppe Carubia, ha proposto nel corso del 2023 centinaia di attività e servizi di sensibilizzazione e prevenzione, alimentando il rapporto di fiducia instaurato con la cittadinanza.
Comandante Carubia, proviamo a sintetizzare l’attività svolta nel 2023?
«Come consuetudine, abbiamo agito su diversi fronti: il monitoraggio del territorio, la vicinanza ai cittadini, la prevenzione e la repressione dei reati».
Gli impegni più gravosi?
«Grande attenzione è stata posta agli anziani. In collaborazione con gli enti locali e diverse associazioni, a partire dall’Acli, ci siamo concentrati sulla sensibilizzazione contro le truffe. Abbiamo finora promosso 200 incontri per condividere con gli anziani una serie di accorgimenti che possono aiutarli a evitare raggiri. Il consiglio principale resta quello di rivolgersi immediatamente ai Carabinieri».
Come venite percepiti?
«Nei quasi due e anni e mezzo alla guida del Comando Provinciale cuneese, ho notato come qui l’Arma goda di una grande considerazione. La gente, le istituzioni, le imprese hanno fiducia in noi. È la conseguenza di un legame storico, che affonda le radici negli anni precedenti all’Unità d’Italia, ma è anche il risultato del lavoro quotidiano che svolgiamo».
Voi come “ricambiate”?
«Con altrettanta fiducia: questa sinergia è la chiave per fare il bene della collettività. C’è un episodio, in questo senso, che descrive bene la situazione».
Ce lo racconti.
«Un’anziana signora di Busca ha chiesto il nostro intervento perché preoccupata del comportamento di un vicino. Siamo intervenuti, accertando però che la persona da lei segnalata non stava commettendo reati e nemmeno aveva comportamenti lesivi. Avremmo potuto chiudere il “caso” burocraticamente, invece, abbiamo fornito alla signora spiegazioni e l’abbiamo rassicurata. Lei, dopo alcuni giorni, ci ha recapitato una lettera di ringraziamento. Un gesto prezioso che ci gratifica e ci spinge a fare sempre meglio».
Come alimentate il rapporto di fiducia con la popolazione?
«Presidiando bene il territorio e ascoltando tantissime persone ogni giorno. E poi organizziamo tanti incontri di informazione e sensibilizzazione. Nelle scuole, ad esempio, sono stati 150».
Qual è l’obiettivo degli incontri con i più giovani?
«Le tematiche da affrontare sono tante: dalle questioni che riguardano l’uso e l’abuso di alcol e sostanze stupefacenti – che compromettono la salute e il benessere sociale dell’individuo – alla sicurezza stradale, dal bullismo alla violenza di genere – fenomeni, questi ultimi due ancora parecchio sommersi, purtroppo».
E come vi siete rapportati con le aziende?
«Con la stessa attenzione e premura. A questo proposito, voglio ricordare il convegno promosso in Fondazione Ferrero, ad Alba, con lo scopo di fornire alle piccole e alle medie imprese gli strumenti per difendersi da eventuali tentativi di infiltrazione. Ugualmente importante è il protocollo d’intesa siglato con l’Ordine dei Commercialisti ed Esperti Contabili, nell’ambito del quale è prevista l’organizzazione di diversi seminari».
Parlava di contrasto alle droghe: ci ricorda le importanti operazioni che avete concluso?
«Una maxioperazione ha interessato l’Albese e il Braidese: qui, con circa 200 Carabinieri, elicottero dell’Arma e unità cinofile, abbiamo catturato ben 45 persone indagate per spaccio, traffico di stupefacenti e altri reati. Un’analoga operazione, anche se di portata più contenuta, è stata condotta nel Monregalese, con l’arresto di sei persone. Cito poi un intervento che ha permesso di fermare gli autori di oltre 60 reati contro il patrimonio».
Il Monregalese è stato peraltro l’epicentro di due casi parecchio complicati…
«Sì, quello della persona che ha scagliato frecce dal balcone e quello, ancora più efferato, del duplice omicidio a Montaldo Mondovì, con la conseguente fuga di Sacha, braccato e poi fermato con abilità dai nostri Carabinieri. Ma non è tutto».
Prego, prosegua.
«Ci siamo impegnati pure per la tutela del patrimonio forestale e delle opere d’arte. Tutto questo senza dimenticare i servizi svolti in ambito agroalimentare, della tutela del lavoro e della sicurezza durante gli eventi».
È anche partito il progetto con i gendarmi francesi previsto dagli accordi bilaterali Italia-Francia. Com’è andata?
«Con i gendarmi francesi abbiamo organizzato oltre cinquanta pattugliamenti nelle aree di confine, garantendo un servizio di prossimità e monitoraggio che è stato accolto positivamente. Replicheremo l’esperienza nel nuovo anno».
Chiudiamo proprio con il 2024. Come vi approcciate all’anno che sta per cominciare?
«Sono molto soddisfatto di come i nostri Carabinieri si impegnano per il territorio: dobbiamo proseguire su questa strada, con dedizione e passione, continuando a essere dei punti di riferimento e a essere protagonisti nella rete di collaborazione che si è creata con le altre Forze dell’Ordine, le istituzioni, gli enti locali, le associazioni».