Il riconoscimento consegnato domenica dal Centro Culturale San Giuseppe ha certificato, una volta di più, il grande lavoro svolto dalla Fondazione Ospedale Alba-Bra. E noi di IDEA siamo andati a Verduno per un consuntivo, dopo 15 anni di attività, assieme al presidente Bruno Ceretto e al direttore generale Luciano Scalise. Sullo sfondo, oltre le vetrate, il viavai dei dipendenti nel giorno delle consegne del dono di Natale: 2.500 pacchi regalo (ovviamente con le eccellenze del territorio) in un contesto ideale. Ne è nata una chiacchierata piena di spunti.
Ceretto: «Quella dell’ospedale è stata un’intuizione intelligente, due città si sono messe d’accordo (non era scontato) ed è stato scelto questo luogo bellissimo. Il concorso per la costruzione lo vinse Aymeric Zublena, nato a Parigi ma figlio di italiani».
Scalise: «È l’architetto che ha firmato il progetto dell’European Hospital Georges Pompidou a Parigi, figlio del designer Charles Zublena nato a Viverone, nel Torinese. Il nostro ospedale è il suo progetto preferito. Gli abbiamo assegnato il Premio Gratitudine nello scorso ottobre e siamo stati a Parigi per invitarlo (vedi foto)».
Ceretto: «Nel tempo abbiamo creato una squadra eccezionale. Siamo stati in Germania a Berlino a visitare l’ospedale universitario e in Svizzera (in quello intitolato a Nestlé ci siamo presentati: “arriviamo dall’ospedale Ferrero…”). Sono molto organizzati. Ma dico una cosa: nel giro di tre anni questa dovrà essere l’azienda più efficiente dell’Albese. Serve lavoro per riuscirci, ma qui si fa tutto con passione, amore e solidarietà. Noi vogliamo stimolare una maggiore efficienza e loro ci stimolano verso la responsabilità sociale. Senza egocentrismi».
Scalise: «Abbiamo contribuito a salvare la nostra Asl quando si pensava di accorparla in una unica provinciale da parte della Regione e contribuito con la nostra presenza a completare i lavori. La Fondazione ha permesso di ultimare il progetto di un ospedale in cui non tutti all’inizio credevano e sono state fatte donazioni per un valore commerciale di oltre 26 milioni».
Ceretto: «Il dottor Scalise è stato bravo a inserire nel direttivo imprenditori di valore. Io sono al sesto anno da presidente, mi hanno preceduto personaggi come Elisa Miroglio, Dario Rolfo e Emilio Barbero. C’è stato uno sviluppo incredibile nella raccolta fondi grazie anche a due benefattori come la signora Maria Franca Ferrero e il notaio Vincenzo Toppino e altre migliaia di persone. Con le risorse raccolte abbiamo contribuito alla dotazione tecnologica messa a disposizione dei medici e siamo a un livello d’eccellenza che pochi ospedali possono vantare non solo in Piemonte. Ora arrivano molti pazienti da fuori regione».
Scalise: «Non solo tecnologia ma anche umanità, con il nostro pianoforte vengono a suonare le scuole di musica, pazienti, operatori dell’ospedale e amici. La musica ha una valenza fortemente terapeutica. Il colore, gli abbellimenti, trasformano l’ospedale in un luogo accogliente».
Ceretto: «Abbiamo inaugurato, dietro al pianoforte, i quattro quadri acquistati da me e da Gianni Giordano. Sono i ritratti di Arpino, Fenoglio, Lagorio e Pavese. Un angolo culturale con una libreria piena di libri: chi si ferma qui, magari per assistere un paziente, avrà da leggere».
Scalise: «Un’altra bella storia è quella del giovane albanese che arrivò in Italia negli anni ’90, si ammalò e fu curato nell’ospedale di Alba. Quando poi è diventato imprenditore e ha avuto successo, si è ripresentato dicendo: ora voglio restituire qualcosa… E un bambino ci ha portato i 3,31 euro che aveva ricevuto come paghetta dal nonno…».
Ceretto: «Questo territorio ha tre valori aggiunti: Nutella, Barolo e Tartufo… Siamo tre volte fortunati. Vorremmo aggiungere un’eccellenza nella Sanità. La prima attenzione di una comunità deve essere per la salute e la vogliamo adeguata a quei valori. Abbiamo creato un bel centro culturale, arrivano personaggi che portano esperienze significative. Ora saremo raggiunti anche dall’autostrada che porterà ulteriori vantaggi».
Scalise: «I nostri giardini? In letteratura scientifica è dimostrato che la vicinanza al verde aiuta il percorso di guarigione. Nel 2024 sarà completato il parco nord, a novembre abbiamo messo a dimora oltre 500 piante».
Ceretto: «Usiamo il buon senso. La generosità diventa attiva e ti fa felice se sai che chi la riceve sa spendere bene. Siamo 21 persone qui nel direttivo e considerando i soci, 63 al momento e altri ne arriveranno, arriviamo a più di 30mila dipendenti. Si creano opportunità di lavoro…».
Scalise: «Guardiamo al futuro. Nel 2024 ci sarà il centro di simulazione medica avanzata, saremo il primo ospedale non universitario ad averlo in Piemonte. In tutte le stanze abbiamo già letti elettrici che rendono autonomi i malati. Divani per gli accompagnatori, schermi tv da 43 pollici. E un centinaio di volontari che accompagnano i pazienti ai reparti. Tutto grazie alla generosità del territorio. E all’abitudine a pensare: se fossi io, vorrei essere trattato così. La Fondazione Ospedale Alba-Bra è figlia del “genius loci” di questa terra».
Ceretto: «Per il cibo abbiamo un accordo con Coldiretti. Vi faccio vedere il menù: non ci sono mai meno di 16 portate con una scelta tra carboidrati, proteine, verdure, frutta e dolci. I fornitori servono anche il mio ristorante. E il pane lo facciamo qui, è venuto Fulvio Marino (in tv con la Clerici) a tenere il corso».
Scalise: «Tante le iniziative nel nostro bellissimo Auditorium. Quest’anno 120 gli eventi in calendario, i convegni diventeranno sempre più internazionali».
Ceretto: «Grazie all’operazione “L’abbraccio più forte”, promossa da Valerio Berruti, un ambulatorio mobile gira nei paesi di Langhe e Roero e sta facendo le vaccinazioni anti-influenzali. Un medico e un infermiere raggiungono i 70-80enni sulle colline, è medicina di prossimità».
Il lavoro svolto al servizio dell’Ospedale Ferrero vale il Premio San Giuseppe
L’edizione numero 24 del premio San Giuseppe, con il sostegno e la collaborazione di Fondazione Cagnasso (dall’edizione 2008), Fondazione Crc e con il patrocinio di Regione Piemonte, Provincia di Cuneo e Città di Alba, ha voluto premiare per il 2023 proprio il lavoro generoso e attento di Fondazione Ospedale Alba-Bra. Una realtà che rappresenta un esempio virtuoso al servizio dell’ospedale intitolato a Michele e Pietro Ferrero. Il presidente Bruno Ceretto – con il dg Luciano Scalise – ha ricevuto il riconoscimento dal presidente del Centro Culturale San Giuseppe, Roberto Cerrato. Alla cerimonia anche l’assessore regionale alla Sanità, Luigi Genesio Icardi. Consegnata una targa di benemerenza al presidente dell’associazione Beato Giuseppe Girotti, Renato Vai, mentre la Fondazione Cagnasso ha premiato: Alice Odv (Cuneo), Eso Es Odv (Cuneo), Cooperativa Sociale Per Mano (Cuneo), Cooperativa Sociale Fiordaliso (Cuneo), Il Pane di San Teobaldo (Alba), Progetto Betania Diocesi Alba, Comunità L’Accoglienza – Ricca di Diano d’Alba, Apea Amici di Pier e Checco (Alba), Ho Cura (Alba).