Il titolo “La salute e la bici” può dare avvio discorsi lunghi e argomenti molto diversi tra loro, ma più spesso si riferisce molto concretamente, a come l’utilizzo della bicicletta possa essere uno straordinario mezzo di promozione della salute e del benessere individuale. Questo è stato l’argomento trattato la sera di venerdì 19 Gennaio scorso, all’incontro organizzato dall’associazione Cuore in Mente aps, nel salone d’onore del Palazzo Taffini (g.c.) a Savigliano, alla presenza di più di ottanta amanti del ciclismo.
Presente alla serata il testimonial Giovanni Panzera (il ciclo-documentarista di “Pedalando tra le Aquile”) e relatori Medici quali il Dottor Baldassarre Doronzo, Primario Emerito della Unità Operativa Complessa di Cardiologia dell’Ospedale S.S. Annunziata di Savigliano e Responsabile scientifico dell’associazione, la Dottoressa Gisella Rita Amoroso, Cardiologa dell’Ospedale Saviglianese con specializzazione in Elettrofisiologia ed Aritmologia ed il Dottor Paolo Cavallo, Medico Specialista in Medicina dello Sport, oltre che Medico della Juventus e di Juventus Medical.
La serata ha avuto inizio con il saluto di benvenuto da parte del Presidente dell’Associazione Domenico Filippi che ha ricordato ai presenti la “MISSION” principale dell’Associazione Cuore in Mente aps”, ovvero promuovere e divulgare l’informazione in materia di prevenzione cardiovascolare, Incentivare i corretti stili di vita atti a ridurre l’incidenza delle malattie cardio<Neuro vascolari ed a formare/certificare i cittadini circa le manovre salvavita e l’uso del defibrillatore in caso di arresto cardiaco ; a seguire, ha preso la parola il Dott. Doronzo focalizzando il suo discorso, in particolar modo per i ciclisti, circa i benefici cardiovascolari e delle condizioni di salute in generale, della attività sportiva, ha sottolineando l’importanza sia di conoscere per ciascuno di noi il profilo dei fattori di rischio cardiovascolare, sia di effettuare controlli medici prima di iniziare l’attività sportiva, in modo da eseguirla in tutta sicurezza.
Quindi ha parlato delle modalità ottimali per eseguire attività ciclistica amatoriale e dei fattori di rischio cardiovascolare nello sportivo.
La valutazione medica valuta lo stato generale della salute del soggetto sportivo, la sua storia medica personale, la storia familiare ed eventuali condizioni di rischio aumentato preesistenti e se necessario indirizza lo sportivo amatoriale verso forme di screening mirate e precise, ma sempre ponderate ed individualizzate.
In tale contesto si è anche parlato del ruolo del test da sforzo, inteso spesso dagli sportivi come esempio tipico di test di screening atto a comprovare la capacità di praticare il ciclismo in modo sicuro.
In realtà tutte le indagini svolte non hanno mai un singolo valore assoluto, ma devono essere valutate nel contesto generale del percorso individualizzato per ognuno di noi, dandone il giusto peso e significato.
La dottoressa Amoroso ha intrattenuto i presenti su alcuni concetti chiave dell’indagine cardiovascolare nello sportivo: la pressione sanguigna, la frequenza cardiaca, le aritmie tra cui la fibrillazione atriale e tutti i parametri o le condizioni patologiche che possono influenzare la salute cardiovascolare e/o essere causa di ictus.
Argomenti trattati dal dottor Cavallo sono stati invece: i fattori che influenzano l’allenamento e la performance del ciclista professionista, la resistenza aerobica, la forza, la potenza, l’equilibrio, la flessibilità e la tecnica di guida. I programmi periodizzati, la capacità aerobica (resistenza), la forza delle gambe, riposo e recupero, nutrizione, monitoraggio delle prestazioni, consulenza professionale. Tutto sempre valutato in base ai propri obiettivi specifici e alle esigenze individuali.
La seconda parte della serata, è stata incentrata sulla avvincente testimonianza del cicloturista Panzera; ha raccontato e descritto ai presenti le sue avventure e sfide in bicicletta, esperienze che lo hanno portato alla traversata dei più importanti e noti gruppi montuosi europei: Alpi, Pirenei, Massiccio centrale Francese ed i Carpazi per 13.200 km; percorsi in tutte le condizioni climatiche, di cui 6.670 km in salita su strade asfaltate, sterrate, innevate e ghiacciate, superando 347 Passi montuosi con un dislivello di 321.000 metri.
“La mia condizione fisica ottima – ha raccontato Panzera- nessun problema, peso forma perfetto, battiti cardiaci nella norma, così come la pressione arteriosa”. Prima della partenza di ogni avventura, effettuava visita medica ed analisi con esito abilitanti.
“Lo scorso anno – ha continuato Panzera – prima della partenza per un’altra avventura, ha eseguito lo screening preventivo previsto, proprio uno di questi esami è risultato anomalo, inducendo il Medico di Medicina Generale ad indirizzarmi verso ulteriori approfondimenti Cardiologici”.
Dopo ulteriori accurate indagini, ecocardiogrammi, ECG, test da sforzo ha eseguito indagine coronarografica con riscontro di lesioni ostruttive delle arterie coronariche, risolte con angioplastica ed impianto i Stent medicati.
“Ho deciso – sottolinea Panzera – di rendere pubblica la mia vicenda per stimolare gli sportivi e in particolare i cicloamatori, a non indugiare o sottovalutare la prevenzione, perché anche se ci si sente in ottima salute gli imprevisti possono sempre sopraggiungere” e le condizioni di rischio possono non essere facilmente riconosciute dai non addetti ai lavori.
In conclusione ha esortato gli amici cicloamatori a fare tesoro della sua esperienza e di prendersi cura della propria salute, perché “la prevenzione salva la vita”.