Per anni ci ha scandalizzati, sconcertati, colpiti. Ci ha esortati a riflettere spingendo l’arte oltre i limiti. Marina Abramovic, 77 anni, serba di Belgrado, è l’artista performativa più nota al mondo: ha sempre usato il suo corpo, talvolta degli oggetti, e coinvolto il pubblico fino a metterlo al centro della scena, benché pittrice e scultrice bravissima fin dall’infanzia. Il suo percorso è un continuo andare oltre, tra provocazione e ricerca interiore, eccesso e invito all’analisi e all’autoanalisi, all’esplorazione delle buie profondità che spesso albergano nell’animo umano.
Marina passiva per lunghe ore alla mercè d’un pubblico che di lei potrebbe far tutto. Marina immobile con una freccia puntata addosso, il brivido vissuto e trasmesso della vita in bilico, il rischio appeso a un banale movimento sbagliato. Marina distesa nuda su una lastra di ghiaccio. Marina circondata, lambita dal fuoco. Marina che attraversa a piedi la Grande Muraglia per congiungersi con Ulay, compagno d’arte e di vita. Marina che si incide il ventre richiamando antichi riti di purificazione. Marina che spazzola con forza femori di bovini insanguinati. Marina che si priva del cibo. Un’interazione costante con chi decide di assistere alle sue installazioni, in bilico tra choc e baratto d’energie o motivazioni, sconvolto e tuttavia indotto a meditare sui confini del corpo e sulle libertà infinite della mente.
Adesso, improvvisa, la svolta. L’artista che più ci ha sorpresi vuole aiutarci «a riprendere coscienza di noi stessi e concentrarsi su ciò che è più importante vivere nel presente, a lungo e in modo sano», ma non attraverso performance estreme, semplicemente traducendo in una linea di prodotti cosmetici e integratori la sua idea di Longevity, intrisa dalla riscoperta di rituali perduti e dalla rievocazione del passato. Avventurandosi nel mondo del beauty e del benessere, ha infatti appena presentato il brand Marina Abramovic Longevity Method, in collaborazione con Nonna Brenner, esperta di longevità e medicina alternativa, la dottoressa e operatrice olistica che le permise, nel 2017, di reagire alla malattia di Lyme che l’aveva indebolita fino a renderla inattiva. Saranno disponibili tre integratori in gocce, ad alta concentrazione di antiossidanti naturali, e una lozione viso idratante e illuminante a base di vitamina C e acido ialuronico, contenente anche enzimi derivati dalla fermentazione di pane e vino di cui non manca chi coglie un richiamo eucaristico. Di sicuro, Marina stessa è un ottimo spot: difficile, guardandola, attribuirle 77 anni, la pelle è levigata e l’energia giovanile, e in fondo il contatto con la natura, determinante nella linea, era, al pari della connessione con l’io intimo e l’analisi interiore, basilare già nelle performance esagerate e spiazzanti che l’hanno resa famosa. Oppure famigerata. Perché Marina Abramovic ha sempre diviso, inevitabile con il suo concetto d’arte oltre i limiti. In fondo, anche con questa nuova avventura, vuole che valichiamo i limiti del tempo.
L’eterna giovinezza
L’artista Marina Abramovic, dopo averci sconvolto per anni con performance estreme, affida a una linea di prodotti la sua idea di longevity: sempre oltre i limiti, stavolta quelli del tempo