Granda in piazza per una memoria da condividere

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Il Giorno della Memoria è stato istituito dall’Assemblea generale del­le Nazioni Unite nel 2005 per commemorare le vittime della Shoah. La data del 27 gennaio è coincisa con quella in cui, nel 1945, venne liberato il campo di concentramento di Ausch­witz.
Ad Alba sabato scorso è stata deposta una corona di alloro nel Giardino della Regina di via Roma in ricordo dei caduti nei campi di sterminio, alla presenza del sindaco Carlo Bo, del presidente del Con­siglio comunale Domeni­co Boeri, di diversi assessori e consiglieri comunali di maggioranza e opposizione, dei presidenti della se­zione locale dell’Anpi Michele Cauda, dell’associazione Beato Padre Giuseppe Girotti Renato Vai, del Centro Culturale San Giuseppe Roberto Cerrato, oltre alle autorità civili e militari e ai rappresentanti delle associazioni combattentistiche. Le celebrazioni erano cominciate con il convegno su “Lo sterminio dimenticato, l’eliminazione nazista di zingari, omosessuali, portatori di handicap e altre minoranze” organizzato dall’Anpi Alba, Bra, Langhe e Roero per le classi quinte degli istituti superiori albesi con l’intervento di Luigi Garelli, direttore dell’Istituto storico della Resistenza e della Società contemporanea in provincia di Cuneo.

A Bra, sempre sabato, dopo il saluto del sindaco Gianni Fogliato, lo storico Fabio Bailo ha guidato un tour nelle strade del centro cittadino rievocando le storie degli ebrei che nella città della Zizzola cercarono e spesso trovarono salvezza grazie alla generosità e al coraggio di alcuni braidesi. Dopo la partenza in piazza Caduti per la Libertà, i partecipanti, si sono fermati in prossimità delle abitazioni nelle quali singole persone o gruppi famigliari ebrei trovarono ospitalità. Ad ogni tappa Bailo ha riassunto le vite di coloro che, uomini e donne, giovani e meno giovani, a Bra transitarono nel tentativo di scampare alle difficoltà belliche e alla persecuzione razziale.

A Cuneo erano sette gli eventi pubblici programmati per le celebrazioni: lo spettacolo teatrale al Teatro Toselli con la Compagnia Il Melarancio, due incontri letterari di Biblioteca civica e Scrittorincittà, l’inaugurazione di una Pietra d’inciampo, la proiezione di due documentari e del cortometraggio sull’eccidio della Candelora di San Benigno.
L’Anpi Fossano ha ricordato la persecuzione degli ebrei (e non solo) culminata nei campi di sterminio raccontata attraverso la musica. Ad accompagnare gli spettatori in un viaggio musicale attraverso gli eventi che hanno fatto da preludio alla Shoah sono stati Maria Teresa Mi­lano, musicista ed ebraista, ed il duo Massimino-Ramonda (chitarra e flauto), accompagnati dalle letture dei Folletti (i giovani attori della Corte dei Folli).

A Saluzzo nella Sala tematica de “Il Quartiere”, Emanuele Fiano ha presentato il suo libro “Sempre con me. Le lezioni della Shoah” (edizioni Piemme), evento inserito nel programma del Comune di Sa­luzzo del Giorno della Me­moria e nell’ambito della rassegna culturale della biblioteca civica “Lidia Beccaria Rol­fi” “Trame di Quartiere”. Dia­logo con Attilia Gullino, as­sessora del Comune di Sa­luzzo e Paolo Allemano, presidente Anpi della provincia di Cuneo. Tante le iniziative a Savigliano: il “Cammino della memoria”, concerto a cura dell’Asso­ciazione Culturale Amici della Musica e “La vita è offesa” (di Anna Bravo e Daniele Jalla): storia e memoria nei racconti dei sopravvissuti.

A Mondovì spazio alla letteratura con la presentazione del nuovo libro di Marco Tomatis e Loredana Frescura “Judith” (Giunti Editore) con letture di Carlo Carlotto. E poi ci sono state anche le visite guidate gratuite “Mondovì Città della Memoria” a cura dell’associazione culturale “Gli Spigol­a­tori” in collaborazione con l’associazione culturale “Esedra” e il Museo della Ce­ramica. Tante modalità nell’intento di tenere viva la memoria su un passato che non deve tornare.

Vittime della guerra, verzuolo in blu

Oggi, giovedì 1° febbraio è la “Giornata Nazionale delle vittime delle guerre e dei conflitti nel mondo”, istituita dal Parlamento su proposta dell’Anvcg (Associazione Nazionale Vittime Civili di Guerra). Un’occasione per riflettere sull’assurdità delle guerre e sulla crudeltà con cui queste si accaniscono sulla popolazione civile. La giornata vuole ricordare le vittime civili delle guerre del passato e di quelle attuali, ponendo l’attenzione e l’impegno sulle sofferenze che i conflitti contemporanei provocano nella popolazione.
A Verzuolo quest’anno la commemorazione sarà particolarmente densa di significati visti i due grandi conflitti in essere: la guerra Russia-Ucraina con oltre 12.000 civili uccisi e oltre 21.000 i bambini (di cui 4.000 orfani di guerra) deportati illegalmente; la guerra Palestina-Israele con più di 25.000 vittime civili. Non si può non notare come in tutti i casi sono i bambini e le donne i più colpiti. Inoltre, le guerre in atto dal Medio Oriente al Mar Nero non solo interferiscono sul commercio globale, ma provocano vittime e rifugiati conseguenti alla guerriglia degli Houthi nello Yemen.
«Questa giornata – rimarca il primo cittadino di Verzuolo, Giovanni Carlo Panero – è l’occasione, soprattutto per i più giovani, di impegnarsi contro ogni forma di barbarie e tener presente gli orrori della guerra. È un momento che ha un alto valore educativo ed è l’occasione per promuovere e favorire secondo la Costituzione la cultura della pace, della fratellanza tra i popoli ed il ripudio della guerra. Inoltre, la facciata del Municipio sarà illuminata con luci blu a significare l’adesione del Comune alla “Giornata delle vittime delle guerre”».