L’uomo dei vitigni: sguardi su Giuseppe di Rovasenda, pubblicato sui principali stores digitali

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Il 4 febbraio 2024 è uscito sui principali stores digitali L’uomo dei vitigni: sguardi su Giuseppe di Rovasenda, colonna sonora originale del docufilm omonimo scritta e diretta da Daniele Trucco, saggista e compositore piemontese.

Il tutto è iniziato per celebrare un importante anniversario, i cento anni dalla nascita di Giuseppe di Rovasenda (Verzuolo 1824-1913), ampelografo di fama internazionale e autore, tra il resto, del Saggio di ampelografia universale ripubblicato in edizione anastatica nel 2008.

L’Associazione Librarsi nelle figure di Diego Ponzo e Daniele Trucco e il Centro di Formazione Artistico Musicale di Verzuolo (CFAM) in collaborazione con il Comune di Verzuolo, il Comune di Rovasenda, il Comune di Saluzzo, la Fondazione Scuola Alto Perfezionamento Musicale (APM) di Saluzzo, hanno deciso di promuovere una serie di iniziative volte a ricordare la figura dell’illustre Verzuolese, la cui caratura consente l’inserimento della sua figura in un panorama anche più ampio rispetto al territorio puramente locale che gli diede i natali. E proprio in questo contesto è nata l’idea di realizzare un docufilm che ha preso vita grazie alla sceneggiatura di Corrado Vallerotti e la regia di Costantino Sarnelli.

A tal proposito Trucco si è cimentato con la scrittura della soundtrack: tutte le parti orchestrali sono state registrate in un solo giorno nella Sala Verdi della Fondazione Scuola di Alto Perfezionamento Musicale di Saluzzo. Per fare questo è stata importante la collaborazione con Obiettivo Orchestra, ai componenti della quale sono state inviate in precedenza sia le parti sia i demo dei brani realizzati nello studio casalingo di Trucco. La registrazione e il successivo mix è stato curato da Mauro Loggia.
In realtà non tutto l’album è orchestrale: per sottolineare una scena ambientata in chiesa ad esempio ci si è avvalsi dell’organo di Santa Maria di Verzuolo registrato in presa diretta o, in un altro caso, di un brano di musica elettronica estrapolato con alcune varianti da Pr1me Numbers, album del 2020 che si basava sulla trasposizione musicale della sequenza dei numeri primi.

Mancando infine un pezzo caratterizzante per i titoli di coda Trucco ha pensato di orientarsi al mondo cantautorale. Dice il compositore: “Il brano è nato di getto, più o meno nell’arco di una giornata. Il punto di partenza è stato immaginare che l’amico e collaboratore di Giuseppe di Rovasenda, Luigi Piemonte, ricevesse un giorno una lettera che gli annunciasse la morte del conte. Il Rovasenda morì in dicembre e da lì iniziano i ricordi di Luigi: la fatica, la classificazione delle specie di viti, il tirare tardi per schedare e scrivere.
Verzuolo, paese natale di Rovasenda e in cui visse a lungo, ha la sua festa la seconda domenica di settembre, periodo di vendemmia tra l’altro; ma anche nel giorno dedicato al santo nome di Maria i lavori nelle viti piantate alla Bicocca, la collina degli esperimenti e degli innesti, non si fermavano. E nella febbrile ricerca di ‘tutti i nomi’, per dirla alla Saramago, i due sentivano sfuggire il tempo avendo intuito l’arrivo della fillossera e delle sue conseguenze devastanti.

Per non far sì che il brano fosse fine a se stesso ho voluto renderlo più universale con una piccola meditazione sul senso della ricerca: Luigi Piemonte non capisce in fondo il perchè di tutto quel lavoro certosino, non ne vede un senso e una conclusione. Ma il senso c’è, lo sappiamo in fondo, e lo trova alla fine in una femminella, in un germoglio di vita sbocciato proprio sulla vite; e l’affinità etimologica tra vita e vite è evocativa.
Il verso conclusivo, ahimè, non è mio: leggevo in quei giorni i Sonetti funebri di Góngora nella traduzione di Ungaretti e a loro si deve il magnifico verso finale”.
Trucco si è già cimentato nella composizione di una colonna sonora con l’album Su Dante, soundtrack del film CARTE SCOPERTE: sguardi su Dante commissionato dal Comune di Verzuolo per valorizzare le pergamene trecentesche conservate nei suoi archivi riproducenti alcuni canti del Purgatorio.