Irene Pesce ed Eduard Timbretti Gugiu (CS Esercito/Blu 2006) un po’ condizionati dall’emozione chiudono all’ottavo posto la finale dalla piattaforma sincro mixed, che apre il secondo pomeriggio dei 21esimi Mondiali all’Hamad Aquatic Center di Doha.
La gara dei due azzurri: l’ordinario indietro carpiato (35.40) e il rovesciato carpiato (42.00) sono buoni in partenza, tecnicamente ma mancano leggermente nel sincronismo. La coppia dopo gli obbligatori è ottava con 77.40. Comandano, già con margine, i cinesi Jiaqi Zhang e Jianjie Huang, destinati a dominare nelle gare individuali il prossimo quadriennio, con 108.60. Secondi sono i nordcoreani Yong Im e Jin Jo con 98.40, terzi i tedeschi Tom Waldsteiner ed Elena Wassen con 97.80.
Poi i liberi, che come sempre indirizzano le gare sincro. Il triplo salto mortale e mezzo avanti carpiato è discretamente in sincro, ma Irene perde le gambe e l’ingresso è scarso (36.00): Timbretti e Pesce rimangono ottavi con 113.40. La Cina è sempre più solitaria in testa con 188.70, poi Nord Corea con 168.60, Germania con 161.16 e Messico quarto con 156.12.
Quarta routine con gli azzurri che presentano il triplo salto mortale e mezzo ritornato raggruppato. Sincronismo ancora una volta buono ma Pesce non riesce a controllare la velocità (32.64): Irene ed Eduard scendono al nono posto con 146.04, scavalcati anche da Macau con 146.91. Prime tre posizioni che non mutano.
Pesce e Timbretti concludono con un discreto successo in tutte le fasi (presalto, avvitamento e arrivo) doppio salto mortale e mezzo indietro (40.32) e risalgono all’ottavo posto con 186.36. Vince, o meglio stravince, la Cina con 353.82 punti, seguita da Nord Corea a 303.96 e dal Messico, che sorpassa la Germania, con 296.13.
“Irene è stata bravissima oggi, perché non era al massimo ma non ha mollato. – ha dichiato l’allievo di Claudio Leone – Questa è una coppia nuova, appena formata e quindi abbiamo margini importanti di miglioramento. Sapevamo che davanti a noi c’erano nazionali irragiungibili per il momento”.
c.s.