Il Comune di Mondovì onora il Giorno del Ricordo

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Si possono ricordare i fatti storici, anche i più drammatici, ricercandone le cause scatenanti, narrando gli avvenimenti, citando le testimonianze dei protagonisti, esponendo studi e ricerche sul tema. E proprio in questa direzione si inserisce il programma che l’Amministrazione comunale ha predisposto in occasione del Giorno del Ricordo con due distinti momenti di commemorazione: si inizierà venerdì 9 febbraio alle ore 10.00 presso la stazione ferroviaria con la deposizione della corona di fiori nei giardini “Martiri delle Foibe”, per poi spostarsi presso l’Antico Palazzo di Città con l’inaugurazione, alle ore 11.00, della mostra “Istantanee del ricordo. Immagini dei luoghi d’origine della comunità giuliano-dalmata” promossa in collaborazione con il Comitato di Torino dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia Dalmazia e visitabile fino al 25 febbraio dal martedì alla domenica dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 15.00 alle 18.00.

 

Un’esposizione organizzata grazie ai documenti conservati nell’archivio del Comitato torinese dell’A.N.V.G.D. (Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia) e promossa in particolare dal suo presidente, Antonio Vatta, e dal suo conservatore, Egidio Ronchi, volta a raffigurare le località che negli anni della guerra sarebbero poi diventate i punti di partenza dell’esodo istro-giuliano-dalmata. Una mostra del ricordo, della suggestione e della nostalgia, che prescinde dalle tragiche vicende determinate dall’avvento della sciagurata politica nazionalista attuata dal fascismo, dai tragici fatti della Seconda guerra mondiale e dalla Guerra Fredda al termine del conflitto. Tra cartoline storiche e quadri, dunque, un viaggio istruttivo nelle comunità italiane dell’Istria, del Golfo del Quarnaro e della Dalmazia, sconvolte dall’improvviso esodo forzato.

 

«Ancora una volta siamo chiamati a non dimenticare e ad accrescere la nostra consapevolezza sulle atrocità compiute ai danni di altri uomini» il commento del sindaco, Luca Robaldo. «L’esodo forzato degli italiani dell’Istria, della Venezia Giulia e della Dalmazia ha rappresentato una sciagura nazionale troppo a lungo silente o, per riprendere le parole del nostro Presidente Sergio Mattarella, “una pagina strappata nel libro della nostra storia”, venuta alla luce grazie alla strenua lotta degli esuli e dei loro discendenti. Grazie, dunque, al loro impegno e alla loro caparbietà e grazie alla nostra Biblioteca civica, e in particolare al suo direttore Livio Attanasio, per prodigarsi ogni anno nell’organizzazione di un importante momento di riflessione e di approfondimento».