«L’uso delle tecnologie ha accresciuto le possibilità del settore, ma è importante che non finiscano per sostituire la fantasia dell’uomo, creato a immagine e somiglianza di Dio. Le macchine replicano, anche con una rapidità eccezionale, mentre le persone inventano!». Sono le parole del discorso che Papa Francesco ha rivolto ai 7000 imprenditori e dirigenti di Confartigianato giunti da tutta Italia e ricevuti lo scorso 10 febbraio in udienza nell’Aula Paolo VI in Vaticano. Presente anche una folta delegazione di oltre 130 partecipanti del sistema Confartigianato Cuneo. Il Pontefice ha ricordato che «in questi decenni l’artigianato ha conosciuto notevoli trasformazioni, passando dalle piccole botteghe ad aziende che producono beni e servizi anche su larga scala». E ha sottolineato che «le vostre attività valorizzano l’ingegno e la creatività umana». Secondo Francesco, in particolare, «il lavoro manuale rende partecipe l’artigiano dell’opera creatrice di Dio. Fare non equivale a produrre. Mette in gioco la capacità creativa che sa tenere insieme l’abilità delle mani, la passione del cuore e le idee della mente. Le vostre mani sanno realizzare moltissime cose che vi rendono collaboratori di Dio».
«Siamo profondamente grati a Papa Francesco per le parole che ha rivolto oggi ai nostri imprenditori e che ci rafforzano e ci sostengono nell’impegno ad utilizzare l’intelligenza artigiana per contribuire a costruire un modello di sviluppo sostenibile e a misura d’uomo». Così il presidente di Confartigianato Cuneo Luca Crosetto al termine dell’udienza concessa dal Pontefice alla Confederazione.