Mattia Villardita si definisce semplicemente un “vagabondo del bene” per il quale il volontariato è la cura dell’anima. Forte di questo messaggio, appena può veste i panni di Spiderman per distribuire abbracci e serenità a tanti piccoli malati. La sua presenza è ormai di casa negli ospedali, essenzialmente pediatrici ma non solo, e il suo personaggio è diventato un vero testimonial. Reduce da Sanremo, dove per il secondo anno si è fatto autografare una chitarra dai protagonisti del festival per poi farla battere all’asta a sostegno di un progetto di ricerca per le malattie congenite cardiovascolari dell’istituto di San Donato Milanese, il 21 febbraio, ospite d’onore di Gabriele Amenduni nel live show “Il coraggio di un sogno” al Marinitt di Milano ha spiegato come a volte, in effetti, i sogni incredibili di un bambino possano in qualche modo realizzarsi. A sette anni, pigiama e un fumetto di Spiderman sotto il braccio, Mattia ha infatti iniziato le sue numerose traversie ospedaliere, quando terrorizzato dagli aghi sognava che il suo eroe preferito potesse arrivare dalla finestra ad alleviare sofferenza e solitudine. Superata questa difficile fase della vita che per tre diverse patologie gli ha fatto provare il dolore da vicino e che purtroppo lo vedrà ancora costretto a sottoporsi a nuovi interventi, ha deciso di travestirsi e di diventare lui stesso quell’eroe buono che porta un po’ di leggerezza tra le corsie.
Buongiorno Mattia, ci racconti come ha cominciato…
«La prima apparizione è stata nel 2017 nel reparto di pediatria al San Paolo di Savona, grazie all’appoggio del dottor Alberto Gaiero. Poi al Gaslini di Genova, al Regina Margherita di Torino e via via dove mi invitavano. Trattandosi di bambini, spesso malati oncologici e lungodegenti, quando la sofferenza si amplifica la dimensione ludica dovrebbe essere quotidiana, ma non sempre per risorse e burocrazia è fattibile. I piccoli, circondati da genitori e personale ospedaliero sempre grati, mi accolgono con grande stupore e entusiasmo e io porto loro anche giocattoli o magliette che mi vengono espressamente donati. E poi li premio, con medagliette o spille, perché sono loro i veri eroi».
Neppure il periodo buio del Covid l’ha fermato…
«Già, in effetti durante il lockdown, che ha tolto la socialità del volontariato in presenza, ho realizzato un video in cui Spiderman dal balcone di casa mandava ugualmente il suo incoraggiamento e si dava disponibile per una videochiamata personalizzata. Così in due mesi ho contattato circa 1.400 famiglie».
Ma come interpreta quel “senso di ragno”, quel senso premonitore che caratterizza l’eroe Marvel?
«Sono le continue chiamate che ricevo, quel sesto senso che mi porta a vivere tante emozioni e tante avventure che sono la cosa più bella».
Un’attività complessa da gestire con la propria vita privata e la propria occupazione.
«L’azienda per cui lavoro mi è vicina, ma in questo periodo ho preso un anno di aspettativa non retribuita, perché volevo vedere fin dove poteva arrivare questo messaggio. Un regalo che mi sono concesso per i miei trent’anni e per il quale ringrazio anche la mia famiglia e i miei amici più stretti, soprattutto per il supporto che non mi hanno mai fatto mancare».
Un messaggio di impegno e speranza che le ha fatto girare mezzo mondo.
«È vero. Oltre alle tante “incursioni” in Italia ho da poco compiuto un tour in alcuni ospedali in Svizzera, sono stato all’Europarlamento a Bruxelles, a Marsiglia, Barcellona, in Giappone per un viaggio solidale a favore del Gaslini, in Lituania con l’Aeronautica militare a visitare orfanotrofi e ospedali, in Tanzania e Zanzibar. In questo caso si trattava di partecipare a un progetto di Sister Island per la costruzione di pozzi d’acqua, asili e scuole».
Per tutte queste attività sono arrivati molti riconoscimenti e nel 2021 ha ricevuto al Quirinale l’attestato di Cavaliere al Merito dal presidente Mattarella.
«È stata indubbiamente una grande emozione. Così come quando ho potuto incontrare il Santo Padre».
E proprio a Papa Francesco Mattia ha regalato una sua maschera, attraverso la quale aveva potuto vedere tanta sofferenza che affidava ora alle preghiere del pontefice.
E anche al nostro piccolo orizzonte cuneese non fa mancare la sua partecipazione: «A settembre sono stato invitato alla chiusura della Fiera della Nocciola di Cortemilia, a breve sarò ospite di una cena del Rotary Club di Alba».
Progetti futuri?
«Una missione umanitaria in Ruanda e una visita in Egitto ad alcuni ospedali, ma si vedrà… potrete seguirmi sui social, Instagram o Facebook, che sono un po’ il mio diario di bordo».
Molte sue esperienze le ritroviamo anche nel libro “Io e Spiderman”, storia vera di un supereroe normale presentato tra l’altro alla Camera dei Deputati.
«Un libro non solo autobiografico, non volevo emergesse solo la mia esperienza, ma piuttosto la storia vissuta di molte persone con cui ho condiviso le emozioni. E soprattutto il senso di una missione di vita: il volontariato, come responsabilità verso gli altri, ha tante sfumature, che ci si dedichi ai bambini o agli anziani, ai poveri o agli animali, quello che è importante è riuscire a donare incondizionatamente anche una piccola parte del proprio tempo e del proprio cuore, dando senza chiedere nulla». La sintesi del suo pensiero la troviamo racchiusa nella spontaneità di una frase che si spera possa essere altamente contagiosa: «La vita non è un fumetto, non ci sono supereroi, c’è solo l’amore che le persone possono donarsi».
Supereroe nominato cavaliere
Personaggio dei fumetti della Marvel Comics, Spiderman ha fatto la sua prima apparizione in America nel 1962. Alter ego di Peter Parker, giovane orfano dalle tante problematiche adolescenziali, ha acquistato i suoi superpoteri a seguito del morso di un ragno radioattivo: ecco spiegata l’agilità dei suoi spostamenti sulle superfici più ripide o i temibili lanci di ragnatele artificiali per imprigionare i cattivi che combatte a difesa dei più deboli. Il successo internazionale fu da subito clamoroso e negli anni ha ispirato cartoni animati, film, videogiochi e ogni tipo di oggettistica. In Italia l’iconico supereroe dal mitico costume rosso e blu è arrivato nel 1970 e nel ’92 gli 883 lo hanno immortalato nella canzone “Hanno ucciso l’uomo ragno”.
Mattia Villardita, savonese, lavora a Vado Ligure come impiegato in un’azienda portuale. Nato nel 1993, subisce dai 7 ai 22 anni 15 interventi per curare delle malformazioni congenite agli arti e tuttora deve sottoporsi a una permanente riabilitazione. Col costume da Spiderman, dal 2017 dedica tutto il suo tempo libero a donare sorrisi e incoraggiamenti ai piccoli malati in cui rivede le sue ansie infantili, incontrando, prevalentemente nei reparti di oncologia pediatrica, più di 1.500 bambini all’anno. La popolarità del suo percorso di solidarietà e volontariato lo porta in giro per il mondo nelle più diverse realtà. Nominato nel 2021 Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica, è autore del libro autobiografico “Io e Spiderman”, storia vera di un supereroe normale.
Articolo a cura di Ada Corneri