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«La digitalizzazione è indispensabile ma va governata»

Andrea Girard, assessore all’Innovazione del Comune di Cuneo: «Transizione da comunicare»

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Dieci facilitatori, 52 comuni coinvolti, una serie di sportelli collocati sul territorio del Cuneese – 3 solo nel capoluogo – per aiutare tutti i cittadini che hanno bisogno di supporto e accompagnamento per utilizzare le nuove tecnologie. Ha preso vita a dicembre il progetto “Reti di facilitazione digitale” che vede impegnato in prima linea, come spiega l’assessore all’Innovazione An­­drea Girard, il Consorzio socio assistenziale del Cu­neese insieme al Comune di Cuneo (grazie alla preziosa collaborazione del Settore Elaborazione Dati), gli altri 52 Comuni del territorio consortile e il Comune di Mon­dovì. L’iniziativa è stata realizzata grazie a un finanziamento di 370mila euro che la Regione Piemonte ha messo a disposizione attraverso fondi del Pnrr. «In un primo tempo la Regione demandava ai co­muni l’organizzazione sui territori, poi ci si è resi conto che sarebbe stato meglio ai fini nu­merici mettere insieme in­terlocutori per i quali fosse più facile mettersi in comunicazione con i soggetti fragili. Per riuscire, si è creata una rete efficace con i servizi so­cio assistenziali come capofila a cui al Comune di Cuneo, si è aggiunto Mondovì -introduce Andrea Girard -. Il progetto ha durata sino al 2025 e l’intenzione è di partire in maniera positiva per instaurare in ogni area punti di facilitazione digitale. Ritengo il pr­ogetto importante e strategico, uno dei principali e in cui crediamo molto, perché ren­de oggettivamente possibile lo scambio tra mondi. A Cu­neo sono stati attivati tre nodi digitali: presso l’ufficio anagrafe del Comune, al Movi­centro e presso la sede della Asl Cn1».
C’è un ritardo nella transizione digitale?
«È una transizione complessa. Siamo indietro rispetto ad altri paesi europei, ma a mon­te forse bisognerebbe fare uno screening delle “capacità”. Per esempio lo Spid è vincente perché ti consente con un’unica password di entrare sui siti di servizi della pubblica amministrazione e portali diversi per espletare pratiche burocratiche, ma quando de­vo installare il Move-In (un servizio che promuove modalità innovative per il controllo delle emissioni degli autoveicoli più inquinanti, ndr) bisogna per esempio passare per il sito della Regione Lombardia, che apre un ticket con il quale poi andare dal meccanico…».
Come si è promosso il progetto?
«Il progetto mette in calendario una serie di serate e incontri formativi. Si tratta di rimanere al passo dell’evoluzione tecnologica che il mondo richiede. Come detto, la transizione digitale non è semplice, ma vincente. Per non la­sciare indietro nessuno non ci siamo limitati all’altopiano, che conta 25mila abitanti, ma promosso incontri in tutte le frazioni di Cuneo ove risiedono 35mila cittadini. Ciò ha permesso, e permette, di an­dare incontro alle persone che altrimenti avrebbero do­vuto percorrere delle distanze per poter partecipare agli incontri. Questo perché ab­biamo dei numeri da raggiungere per dimostrare alla Re­gione la riuscita del progetto: si tratta del 60% di popolazione da raggiungere entro il 2025 ed è possibile farlo at­traverso l’attività dei formatori adeguatamente preparati di “Uscire insieme – Age Italia Aps” (affiliato Acli) che ha ot­tenuto l’affidamento del progetto e che operativamente met­te in campo il personale incaricato dei servizi di facilitazione digitale».
Quali le pratiche più richieste dai cittadini?
«Penso a pratiche come l’e­strat­to di matrimonio che al­trimenti bisognerebbe fare recandosi in comune e pagando l’imposta di bollo. Cuneo ha una rete di fibra ampia e strutturata e questa permette migliori collegamenti. È stata fatta insieme al teleriscaldamento 15 anni fa e permette anche di avere un sistema di videosorveglianza efficace molto utilizzato dalle nostre forze dell’ordine».
E i servizi più erogati?
«Sicuramente lo Spid. Sono state coinvolte le scuole del territorio per quanto riguarda le iscrizioni, che vanno fatte esclusivamente online, e la Asl per la consultazione del fascicolo sanitario e per farlo conoscere alle persone».
Ci sono timori relativi alla possibilità del furto di dati?
«Sì, ci sono e spieghiamo che bisogna fare attenzione a non essere “hackerati”. C’è una diffidenza a lasciare i dati: il nostro compito è far capire a chi lasciarli. L’età media di chi ha utilizzato questo servizio è di 42 anni: ciò significa che anche se sono molto bravi con i social, c’è un’ampia fa­scia di giovani in difficoltà con l’espletamento delle pratiche burocratiche attraverso questi canali. Una sorta di “ignoranza digitale” che sa­rebbe ancora più ampia se la Regione non avesse fatto questa campagna di comunicazione. La transizione digitale va, infatti, governata. Agli sportelli si può accedere in presenza negli orari indicati o attraverso appuntamento. È stato previsto anche un numero di telefono (0171 1680375) con chatbot (ovvero una consulenza virtuale effettuata tramite whatsapp) con la finalità di interagire con il cittadino in qualsiasi momento e in maniera immediata. Gli incontri formativi e informativi invece si terranno sino a dicembre 2025 in tutte le frazioni, Oltregesso e Ol­trestura. I facilitatori saranno a disposizione per risolvere specifiche problematiche o approfondire tematiche particolari. C’è anche la possibilità che il facilitatore si rechi a domicilio di chi, per esempio, ha un problema di deambulazione conclamato. L’obietti­vo nel corso del biennio è raggiungere anche le località più piccole, in modo da portare al cittadino questo importante servizio».
I punti di facilitazione digitale, sul territorio dell’aggregazione, saranno in totale dieci localizzati e organizzati in tutti i comuni del Consorzio secondo un preciso calendario. Per informazioni è possibile consultare il sito istituzionale del Comune di Cu­neo (www.comune.cu­ne­o­.it).

Articolo a cura di Erika Nicchiosini

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