Ël Drapò, Storie e curiosità intorno alla bandiera del Piemonte” è il titolo del libro scritto dallo storico Michele D’Andrea e dal vessillologo Enrico Ricchiardi che è stato presentato oggi al Palazzo Reale di Torino. Un viaggio che ha ripercorso origini, trasformazioni e aneddoti del drapò, a seicento anni dalla sua nascita. Il volume sarà distribuito in tutte le biblioteche civiche del Piemonte.
A ricordare l’ importanza di questo simbolo del Piemonte sono intervenuti con gli autori il presidente del Consiglio regionale del Piemonte Stefano Allasia, Lorenza Santa, curatrice della collezioni di Palazzo Reale, Gustavo Mola di Nomaglio, vicepresidente del Centro studi piemontesi, Domenico Bongiovanni, consigliere dell’ Associassion Festa dël Piemont al Còl ëd l’Assieta e l’attore teatrale Mario Brusa.
Il libro, frutto di approfondite ricerche e di un grande impegno da parte degli autori, offre al lettore un’ampia panoramica sulla bandiera del Piemonte, svelandone le origini, le trasformazioni nel corso dei secoli e le curiosità che la circondano.”Ël Drapò” si pone dunque come un punto di riferimento per chi desidera approfondire la conoscenza della bandiera del Piemonte e delle sue radici storiche, culturali e identitarie.
Lo stemma di Savoia con il lambello azzurro compare nel 1424, quando il duca Amedeo VIII conferisce al figlio Amedeo junior il titolo di Principe di Piemonte, che designa da subito l’erede al trono e individua per la prima volta un territorio ben preciso che si estendeva, più o meno, da Aosta a Nizza e comprendeva le attuali province di Torino, Vercelli e Biella. Lo stemma rosso alla croce d’argento indicava, nel Medioevo, le famiglie alleate con l’Imperatore (Novara, città imperiale, alza infatti la stessa arme), mentre il lambello azzurro – una sorta di rastrello con tre denti – è la sintesi grafica dei nastri frastagliati appesi all’elmo dei primogeniti. L’azzurro del Drapò, un’innovazione recente, richiama il colore dinastico dei Savoia dal XIV secolo, a sua volta derivato dalla devozione mariana.
“Questa pubblicazione – ha dichiarato il presidente del Consiglio regionale del Piemonte Stefano Allasia – rappresenta un viaggio di riscoperta, di riappropriazione e di avvicinamento verso questo “pezzo di stoffa” che, probabilmente, era stato dimenticato. Oggi, la bandiera del Piemonte sventola su tutti gli edifici pubblici della regione, accanto al tricolore italiano e alla bandiera europea. Mi auguro che i piemontesi possano riscoprire il legame con questa bandiera, un legame che va vissuto e consolidato per tornare a essere l’emblema distintivo nel quale l’intera comunità del Piemonte si riconosce”.
“È stato un lavoro che ci ha appassionato e divertito – ha commentato il divulgatore storico Michele D’Andrea che ha firmato il libro insieme con il vessillologo Enrico Ricchiardi – perché si è trattato di ricostruire le tappe di un cammino non lineare, che ha visto il Drapò fare la sua comparsa diffusa nel paesaggio piemontese soltanto verso la metà degli anni ’60 del ‘900. Ne è nato un racconto a episodi dallo stile moderno e colloquiale, dove la storia della nostra bandiera ha incrociato altre vicende, spesso curiose e imprevedibili. Da non mancare, poi, la sezione dedicata alla corretta esposizione del Drapò in tutte le circostanze ufficiali: un regalo utile per il cerimoniale dei Comuni”