Divise in due gruppi le quinte aziendali del Denina Pellico, grazie all’intervento dei volontari Maestri del Lavoro, hanno avuto l’opportunità di visitare lo stabilimento Ferrero di Alba il 24, accompagnati dai proff Ricchiardi, Fina e Farina, e il 31 gennaio, accompagnati dai proff. Previti, Spada e Tardivo. Il primo approccio è stato informativo: un filmato sullo stabilimento di ieri e di oggi ha permesso ai ragazzi di conoscere la storia della Ferrero, l’azienda multinazionale con sede in Lussemburgo specializzata in prodotti dolciari. Venne fondata da Pietro Ferrero, il fratello Giovanni Ferrero e dalla moglie Piera Cillario nel 1946 ad Alba, sede di Ferrero S.p.A., holding delle attività italiane del Gruppo. Il gruppo è guidato da Giovanni Ferrero e nel 2023 conta più di 47.000 dipendenti in 55 paesi.
Interessante è stato anche, durante la visita, approfondire l’aspetto della sostenibilità aziendale. Come azienda a conduzione familiare, valori come il rispetto, l’integrità e l’innovazione fanno parte della cultura aziendale da generazioni. Il nuovo purpose aziendale, “We care for the better”, riflette questi valori per avere un impatto positivo sulle persone e sul pianeta.
La visita degli stabilimenti ha permesso di constatare come questi elementi siano rispettati: dall’imballaggio biodegradabile ai rapporti con i dipendenti. In particolare, per quanto riguarda l’importanza dell’aspetto umano in azienda, è stato accennato da Dorico Mordenti, referente dei Maestri del Lavoro che ha accompagnato gli studenti nelle visite, a quanto accaduto nell’alluvione del 1994 quando gli operai furono parte attiva nel ripristino dei reparti produttivi inondati da fango e detriti. In venti minuti i 200 mila metri quadrati dello stabilimento si ritrovarono sommersi sotto tre metri d’acqua. Gli operai si salvarono appena in tempo, ma la melma non risparmiò nulla: impianti elettrici e macchinari sofisticati, la produzione perduta a poco più di un mese da Natale. La mattina di due giorni dopo iniziò il cosiddetto “miracolo della Ferrero”. Gli operai giunsero senza che nessuno li avesse chiamati: bisognava rimettere in piedi la fabbrica e dimostrare che il fango e l’alluvione non avevano vinto, bisognava salvare il lavoro a quattromila persone e il futuro di un’intera città.
Le visite sono terminate termina “dolcemente” con un generoso omaggio di prodotti Ferrero.