Saluzzo, lavoro stagionale e migranti alla vigilia della fiera agricola: “E’ necessario ed è bene che il campo sia in ordine”

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Il Comitato Antirazzista saluzzese fa il punto della situazione

Domenica 6 settembre 2014 – 11.30

Riceviamo e pubblichiamo: “Tra qualche settimana ci sarà la fiera agricola a Saluzzo dove saranno presenti sindaco e varie autorità. E’ necessario ed è bene che il campo sia in ordine e pulito”. Adunata al campo solidale per le pulizie di metà stagione, allarme per un evento assai rinomato per la città, la cui inaugurazione è stata “turbata” negli ultimi due anni dalla presenza dei migranti.

Nel 2012 furono la pioggia e il freddo a scatenare le ire dei migranti e a costringere l’amministrazione comunale a montare delle tende d’emergenza, nel 2013 erano in 600 a guantanamo’ abusiva, brutto spettacolo per le autorità che presenziarono frettolose al taglio del nastro tricolore.

 

Quest’anno c’è il campo solidale, pensato per 200 ma abitato da quasi il doppio, a dimostrazione (se mai ce n’era ancora bisogno) che non sono i posti letto disponibili ad inizio stagione e le cifre tarocche del fabbisogno di manodopera a regolare il flusso stagionale di migranti nel saluzzese. E la Mostra Nazionale della Meccanica Agricola ancora una volta diventa l’evento amplificatore di tutte le contraddizioni e le ipocrisie che circondano il fenomeno. Contraddizioni di chi confonde l’accoglienza con il controllo del territorio, ipocrisia di chi si ostina a rimuovere il problema delle condizioni di lavoro dei migranti nel timore di urtare la sensibilità della più grossa organizzazione che rappresenta i datori di lavoro.

 

Contraddizioni tra un fenomeno locale legato alla ricerca di un lavoro per niente qualificato e mal pagato da parte di una esigua minoranza di persone dalla pelle nera e la condizione complessiva dei migranti alle prese con il problema lavoro/casa/permesso di soggiorno che si intreccia a causa dei meccanismi perversi della nostra burocrazia, ipocrisia di chi pensa che degli esseri umani possano vivere felicemente ammassati o in abitazioni fatiscenti, costretti ad estenuanti spostamenti in bicicletta per andare al lavoro o a cercare lavoro, con rari momenti di privacy e senza il sostegno degli affetti famigliari, con lunghi periodi di inattività forzata che metterebbero a dura prova l’equilibrio psichico di chiunque…
E’ ancora presto per fare bilanci.

 

Nel 2013 in questo periodo c’erano circa 800 presenze nel saluzzese, quest’anno si registra una leggera flessione, poco più di 600 persone: secondo i dati ufficiali sono 380 al campo solidale, 110 nei campus Coldiretti a Saluzzo, Lagnasco e Verzuolo, 15 alla casa del cimitero e altrettanti sperduti nelle campagne saviglianesi, altri a Revello, Scarnafigi e Manta, pochi ospiti dei datori di lavoro, qualcuno in alloggi faticosamente presi in affitto. 
Come sempre è assai arduo capire con esattezza quanti lavorano: almeno la metà ha un contratto per tutta la stagione, molti per periodi più brevi, qualcuno lavora in nero ogni tanto.

 

La prima parte della stagione è stata caratterizzata dalla crisi del mercato delle pesche dovuta alla sovrapproduzione e al dominio della GDO (Grande Distribuzione Organizzata), aggravata dall’embargo russo nei confronti dei prodotti italiani. Vedremo come andrà con le mele e i kiwi, auspicando che insieme ai dati sulle tonnellate di frutta raccolte/immagazzinate/vendute, sui milioni di euro fatturati e ricevuti in contributi dalle imprese, vengano forniti anche dati chiari sul fabbisogno e sulla manodopera realmente impiegata.

 

Durante l’estate in molti si sono dati da fare per ascoltare il punto di vista dei migranti e non soltanto per imporre numeri, date, divieti. 
Il Comitato Antirazzista, dopo la quarta festa antirazzista del 6 luglio, ha riproposto il corso di italiano, gestito da insegnanti volontari, iniziato il 9 luglio e che terminerà a fine settembre. Significativa la presenza di numerosi richiedenti asilo giunti in provincia di Cuneo la primavera scorsa ed in attesa del riconoscimento da parte degli organi preposti. Ad agosto “Guantanamo’ Beach” è stata una presenza fissa il giovedi sera con l’aperitivo e la proiezione di film sull’immigrazione e dj set all’interno del campo solidale, in concomitanza con l’apertura dello sportello di informazione legale. Sempre assai partecipata la partita a calcio nel pratone davanti agli orti comunitari.

 

Entrambe le iniziative hanno permesso di entrare in contatto con i migranti e stabilire relazioni significative che hanno favorito la comunicazione e lo scambio. Al di là delle richieste concrete di aiuto per cibo, attrezzature per cucinare, scarpe e abiti, ricariche telefoniche, biciclette, sono emersi i problemi con i quali sono costretti a convivere i migranti nella loro condizione di precari tra i precari. Oltre, ovviamente, alla ricerca di un lavoro, la speranza di avere una residenza o un domicilio in zona per poter rinnovare il proprio permesso di soggiorno presso la questura di Cuneo ed evitare di spostarsi continuamente da nord a sud, da ovest a est dell’Italia per cercare un lavoro stagionale e rinnovare il permesso presso la questura dove si ha la residenza ufficiale (spesso fittizia, non certo per scelta). Per chi non lavora i costi per il rinnovo sono alti e quindi molti sono costretti a farsi prestare il denaro con la speranza di poterlo restituire presto. Per non parlare dei tempi di attesa, che variano da questura a questura, ma che sono sempre estenuanti e conferiscono al migrante una immagine di “irregolarità” che suscita diffidenza soprattutto da parte di potenziali datori di lavoro. Con l’avanzare della stagione c’è già chi pensa di fermarsi nel saluzzese e magari iscriversi ad un corso di formazione per l’inverno oppure ai CTP per la licenza media o per i punti necessari per il permesso di soggiorno (altra bella trovata italiana!).


 

Non c’è rassegnazione ma il desiderio di lottare per liberarsi dalle catene imposte dalle leggi scandalose sull’immigrazione e da una condizione lavorativa insopportabile.

 

Il Comitato Antirazzista Saluzzese