Ha fatto registrare il tutto esaurito con oltre 600 spettatori nella sala nuova del Teatro Sociale la presentazione del libro di Tomaso Zanoletti “Alba, una piccola grande città”. Nel volume, l’ex sindaco in carica dal 1977 al 1990, ripercorre l’evoluzione della capitale delle Langhe dalle origini alla storia contemporanea, fino agli anni 2000. Percorso che è stato raccontato anche dai quattro relatori che hanno accompagnato l’autore sul palco: Anna Maria Ravagnan di Icom Italia, Alice Raviola dell’Università di Milano, l’onorevole Sergio Soave dell’Università di Torino e l’onorevole Ettore Paganelli, già sindaco della città.
In platea il governatore del Piemonte Alberto Cirio, il consigliere regionale Maurizio Marello, i rappresentanti delle aziende del territorio tra cui la signora Maria Franca Ferrero, il presidente Ferrero Italia SpA Bartolomeo Salomone e le famiglie Miroglio e Stroppiana, il prefetto Fabrizia Triolo e il questore Carmine Rocco Grassi, il comandante regionale Gdf Piemonte-Valle d’Aosta generale di divisione Benedetto Lipari, il comandante provinciale Gdf Cuneo colonnello Mario Palumbo, il comandante Gdf Bra maggiore Matteo Bruno Tagliabue, il comandante provinciale carabinieri Cuneo colonnello Giuseppe Carubia, il comandante compagnia carabinieri Alba capitano Giuseppe Santoro, diversi amministratori del presente e del passato e i rappresentanti dei principali enti del territorio.
Il libro, per volere dell’autore e anche grazie al contributo della Banca d’Alba e dell’Amministrazione comunale, a fine serata è stato donato ai partecipanti.
Il sindaco di Alba Carlo Bo: «Ringrazio Zanoletti per questo lavoro minuzioso che ha richiesto oltre cinque anni di impegno e ricerche e che sono certo diventerà un punto di riferimento importante per la comunità. Per Zanoletti l’anno di svolta della nostra città, prima centro agricolo povero e isolato, è il 1950, quando la Ferrero cambia l’assetto societario e la Miroglio apre lo stabilimento in Santa Barbara. Dietro il successo di questa terra ci sono pionieri visionari, la fatica e il lavoro di tante persone, ma anche l’impegno di amministratori e politici, che qui hanno introdotto un sistema quasi unico, basato sul saper lavorare in sinergia nonostante le diverse ideologie politiche. Si discuteva, ma non ci si divideva mai sui grandi temi. Questo è l’insegnamento che dobbiamo trarre dal passato: continuare a lavorare insieme per il bene della nostra città e del nostro territorio».
«La lezione del passato – conferma l’autore Tomaso Zanoletti – è fondamentale per affrontare al meglio le sfide di domani. Dobbiamo tenere bene a mente che il progresso non è per sempre, i cambiamenti sono sempre più repentini e quotidiani, ma se continueremo ad essere una comunità unita, se giovani e meno giovani saranno ancora desiderosi di mettersi al servizio della città, se la collaborazione proseguirà a tutti i livelli, questa città di cui sono molto orgoglioso avrà uno splendido futuro».
Tino Cornaglia, presidente di Banca d’Alba: «Il titolo del libro racconta un po’ anche la storia della nostra piccola grande banca e lo spirito che emerge dalle sue pagine è lo stesso alla base del mondo del credito cooperativo, che oggi ritroviamo in tanti esempi sul territorio, pensiamo al sistema cooperativo agricolo o a quello della manodopera. Questo libro ci mette tutti di fronte alle nostre responsabilità, proponendoci tanti esempi e percorsi che possono essere guida per superare le difficoltà e raggiungere risultati straordinari».
In 600 a teatro per celebrare Alba
Tomaso Zanoletti ha presentato il suo libro che racconta la storia di «una piccola grande città»