Si lavora al viadotto verso gli ultimi 5 chilometri dell’Asti-Cuneo

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Lavori avviati a Verduno per i piloni che sorreggeranno il viadotto sopra la strada provinciale 7 collegando l’autostrada all’ultimo tratto da realizzare. «Testimoniano che l’Asti-Cuneo è sempre più in dirittura d’arrivo – ha detto il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, durante il sopralluogo organizzato a Verduno in cui è stato fatto il punto sui lavori -. Un intervento per cui sono già state acquisite tutte le autorizzazioni, a partire dal parere favorevole del Ministero dell’Ambiente e di quello della Cultura, che adesso, con la partenza degli scavi del viadotto, ci proietta verso la conclusione di tutta l’autostrada. Procediamo spediti verso l’obiettivo che ci siamo posti entro il 2024. La dedicheremo ai nostri cittadini, che hanno sopportato così a lungo questa situazione». L’assessore regionale alle Infrastrutture, Marco Gabusi, ha aggiunto: «Oggi è un momento particolarmente significativo che conferma l’efficacia del lavoro di squadra portato avanti in questi mesi. Nel 2019, quando ci siamo insediati, l’autostrada era bloccata per la mancanza di finanziamenti e autorizzazioni, ma in poche settimane abbiamo cambiato le prospettive e ora la Asti-Cuneo sta diventando realtà». Il viadotto rappresenta l’opera più significativa del lotto, che prevede la realizzazione dei cinque chilometri di autostrada mancanti tra il ponte sospeso di Cherasco e il lotto 2.6b già realizzato. Lungo 400 metri, permetterà di sovrapassare la Sp 7 e presenterà tutte le caratteristiche tecniche necessarie per integrarlo con il contesto circostante, come richiesto da Sovrintendenza, Ministero dell’Ambiente e Ministero della Cultura. Gli accorgimenti riguarderanno il colore e l’aspetto, con velette di mascheramento. «In questi mesi, grazie alla disponibilità del Governo, siamo anche riusciti a portare a casa un altro risultato importante: la revisione del piano finanziario della Asti-Cuneo per garantire la gratuità del transito della tangenziale di Alba, che potrà continuare a essere percorsa anche dai trattori, e dell’accesso all’ospedale di Verduno: un risultato non scontato, ma doveroso nei confronti di un territorio che attende quest’opera da oltre 35 anni», hanno concluso Cirio e Gabusi.