I deputati Monchiero e Rabino hanno presentato un’interrogazione al Ministro Lupi
Giovedì 11 settembre 2014 – 8.35
A pochi giorni dall’incontro fra la società Autostrada Asti-Cuneo S.p.A. e il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi, un’interrogazione a risposta immediata (in allegato) è stata presentata ieri mercoledì 10 settembre, dai deputati di Scelta Civica Giovanni Monchiero e Mariano Rabino, per chiedere al titolare del dicastero un aggiornamento sullo stato dei lavori della A33.
“La cattiva gestione nella realizzazione di questa infrastruttura, opera reclamata da decenni, i cui lavori sono cominciati quasi vent’anni fa, è emblematica della situazione del nostro Paese – ha esordito l’on. Monchiero –. Vorremmo conoscere quali siano i motivi del ritardo nell’avvio dei lavori, le difficoltà emergenti e i tempi previsti nella realizzazione dei lotti albesi, quale sia il crono-programma definitivo per completamento del collegamento autostradale, l’entità delle risorse disponibili necessarie sia per la realizzazione dei lotti autostradali sia per le opere complementari previste, nonché quali iniziative il Governo intenda assumere per ottenere il pieno rispetto degli obblighi contrattuali da parte della società Autostrada Asti-Cuneo S.p.A, dando così una risposta certa alle profonde preoccupazioni delle comunità interessate al completamento di questa attesissima opera viaria”.
Nel question time non è tardata la risposta del Ministro Lupi: “L’obiettivo è quello di arrivare a una soluzione concreta, perché questo asse autostradale è strategico e importante per il collegamento di un territorio ricco di piccole, medie e anche grandi imprese con il resto della regione e della dotazione infrastrutturale del Paese. Purtroppo i tempi di realizzazione si sono dilatati dai 72 mesi originariamente previsti ai 171 mesi stimati oggi. Discorso analogo per i costi: undici anni fa si parlava di 988 milioni di euro, oggi le ultime cifre parlano di 2,5 miliardi di euro. Quali sono le ragioni, che sono comunque state verificate dall’organo di vigilanza, che hanno portato a questa dilatazione di tempi e di costi? In primo luogo, dal 2003 al 2014 sono sopravvenute normative riguardanti la sicurezza stradale (barriere di sicurezza, opere d’arte, impianti). In secondo luogo ci sono state prescrizioni determinate nella realizzazione dell’opera stessa (una fra tutte, il passaggio dell’autostrada sotto il fiume Tanaro) che ha portato a far lievitare i costi dalla progettazione preliminare a quella definitiva. Terzo: l’applicazione di un tariffario aggiornato unita a uno scenario che è totalmente cambiato. Queste autostrade sono in concessione e vedono, a fronte di un project financing, il ritorno dell’investimento attraverso la tariffazione. È evidente che non solo il calo del traffico, ma anche uno scenario di crisi di sei anni, ha totalmente cambiato le condizioni di partenza.
Posta la strategicità dell’opera, nel Decreto “Sblocca Italia” c’è una norma che ci consente di poter intervenire, a fronte della certezza degli investimenti, della strategicità dell’opera, delle tariffe che devono rimanere bloccate, e di tempi certi di realizzazione, con la possibilità di rivedere le concessioni spalmando gli investimenti su più anni”.
A stretto giro è arrivata la replica dell’on. Rabino: “Nelle prossime settimane, magari in occasione della Fiera del Tartufo, aspettiamo il Ministro Lupi nell’albese, per discutere della questione insieme al concessionario, alle forze del territorio e al Presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino. Il completamento dell’Asti-Cuneo risulta infatti fondamentale anche per le opere ad essa complementari, quali la strada di collegamento al costruendo Ospedale di Verduno, frutto di una scelta virtuosa di razionalizzazione, con un adeguamento del tratto della Strada Provinciale 7 che collega Cantina di Roddi e Pollenzo, e il terzo ponte sul Fiume Tanaro, che consentirebbe la realizzazione della Tangenziale Est della città.
Speriamo dunque di riuscire ad attivare al più presto un tavolo per valutare con tutti i concessionari della rete autostradale nel Nord-Ovest un intervento complessivo, sfruttando gli spiragli lasciati aperti dal Decreto “Sblocca Italia””.
cs