Bra, Raschera e Toma Piemontese hanno scaldato per bene i motori e sono scesi in pista con la nuova stagione di Sapori in Tavola. Il celebre format di alta cucina in onda su Telecupole è pronto a stupirvi con innumerevoli, succulente novità. Il programma è diventato, ormai, un punto di riferimento fisso per tutti gli amanti della buona tavola (e, conseguentemente, di queste tre Dop fenomenali). La prima puntata, andata in onda martedì 23 aprile, ha riscontrato la consueta approvazione da parte degli spettatori che hanno molto apprezzato il ritorno dei formaggi piemontesi più amati. Ma a cosa è dovuto questo grande successo (testimoniato dalla messa in onda, a partire dal 29 aprile anche su Televenezia) che, non solo si rinnova di anno in anno, ma è destinato a crescere in modo esponenziale? Sicuramente all’originalità delle ricette proposte, alla creatività degli chef che esaltano nel migliore dei modi simili tesori lattiero-caseari, imprescindibili all’interno della nostra cultura gastronomica.
Forti di una genuinità e di un gusto impareggiabili, Bra, Raschera e Toma Piemontese hanno fatto della versatilità un cavallo di battaglia capace di renderli onnipresenti sulle nostre tavole e… sui nostri schermi. Se è impossibile pensare ai piatti più aprezzati senza tirare in ballo queste tre prelibatezze, è ormai un dato di fatto che l’innovazione del gusto passa anche attraverso le pietre miliari della tradizione. E, in quanto a tradizione, le tre Dop più amate la sanno lunga. La loro è, infatti, una storia secolare che ha attratto i cuochi di tutta Italia, i quali si sono dati il cambio, nel corso degli anni, sperimentando idee sempre nuove, aventi per base le peculiarità di questi celebri formaggi. I risultati sono stati sorprendenti: si spazia dalle proposte tipiche (gnocchi al Raschera, risotto al Bra Duro) a quelle più innovative come alici e polenta con emulsione di Bra Tenero, a quelle storiche a cui le tre Dop apportano una ventata di originalità (mai sentito parlare dei Talmouzes?) fino ad arrivare alla summa di questo trittico unico: la focaccia al Bra, Raschera e Toma Piemontese. Ce n’è davvero per tutti i gusti, i palati e le capacità: niente di più facile, anche per i neofiti, che sperimentare seguendo, passo dopo passo, le istruzioni semplici e chiare fornite dagli chef.
È stata l’Associazione Cuochi di Torino a inaugurare la prima registrazione, nel corso della Fiera di Primavera che si è tenuta a Scarnafigi (non a caso nota come Città dei Formaggi) lo scorso 14 aprile. Le ricette proposte sono la dimostrazione concreta di come Bra, Raschera e Toma Piemontese conservino intatte le caratteristiche che le hanno rese così famose e apprezzate, pur dialogando armonicamente con altri ingredienti. Le cipolle rosse, ad esempio, che creano un contrasto interessante con la morbidezza della Toma Piemontese e la croccantezza degli amaretti. E che dire dell’incontro tra la dolcezza del Raschera, la personalità della salsiccia e un avvolgente pesto ai pistacchi? Ci vuole coraggio a mettersi alla prova in contesti simili, anzi ci vogliono consapevolezza e fiducia nelle propria unicità. D’altronde, quando il successo dura da secoli, non c’è nulla da temere. La maestria artigianale garantisce un’esperienza senza pari e la lungimiranza consente di ricercare sempre nuovi orizzonti di confronto, delineati da ingredienti e proposte eterogenee. Conosciamo tutti la sapidità del Bra Duro la cui degustazione in purezza è un’esperienza non replicabile. Pochi forse conoscono, però, la sua eleganza quando si unisce allo zucchero di canna, al porro e ai pomodori in una ricetta condivisa con la delicatezza della versione tenera: i mini hamburger piemontesi. Una proposta sfiziosa, informale, che riscontrerà l’apprezzamento degli appassionati come quello dei più piccoli. Non c’è davvero limite alla sperimentazione e i risultati sono sempre eccelsi.
«Siamo molto orgogliosi di questo successo crescente» commenta Franco Biraghi, Presidente dei tre Consorzi di Tutela «e siamo convinti che sia destinato a crescere nel corso del tempo. D’altronde, non potrebbe essere altrimenti considerate le materie prime alla base di Bra, Raschera e Toma Piemontese».
Una prospettiva di successi che si delinea con sempre più chiarezza e che riempie di orgoglio il nostro territorio. In un mondo in cui tutto dura il tempo di un click, la storia di questi tre grandi formaggi piemontesi è la dimostrazione che competenza, serietà e genuinità pagano sempre. Parliamo, in particolar modo, di un ritorno in termini di affetto, quello dimostrato dai consumatori e dagli spettatori di Sapori in Tavola. Le puntate che verranno saranno all’insegna dello stupore: i piatti elaborati dai migliori chef in circolazione sono ideati apposta per lasciarvi a bocca aperta. Una volta spenta la tv, non vedrete l’ora di mettervi ai fornelli. Restate sintonizzati per una stagione all’insegna del gusto!
Sapori in Tavola vi aspetta
Sapori in Tavola andrà in onda su Telcupole a questi orari
Format 1: martedì ore 19, mercoledì ore 8.30, mercoledì ore 11.30.
Format 2: sabato ore 19, domenica ore 8.30, domenica ore 11.30.
Televenezia: lunedì ore 18.30, martedì ore 13 e 18.30, mercoledì ore 13.
CIPOLLE ROSSE RIPIENE DI TOMA PIEMONTESE DOP, AMARETTI E PROSCIUTTO CRUDO
(A cura degli chef dell’Associazione Cuochi di Torino)
INGREDIENTI
150 g Toma Piemontese Dop; 4/5 cipolle rosse; 1 spicchio d’aglio; 1 uovo; 20 g amaretti sbricciolati; 1 fetta di pane; ½ bicchiere di latte; 2 cucchiai olio extravergine d’oliva; pangrattato q.b.; 12 fette prosciutto crudo.
Procedimento
Pulire e lessare le cipolle per 12-15’ in acqua bollente, intiepidire e tagliare la calotta formando un cappellino, svuotarle lasciando 2/3 cerchi. In una padella unire olio, aglio e la cipolla asportata, sminuzzarla finemente, soffriggere e, dopo qualche minuto, aggiungere metà del prosciutto tagliato a julienne. Raffreddare e versare il tutto in una ciotola, aggiungere l’uovo, la mollica ammollata e strizzata, gli amaretti e la Toma Piemontese a dadini. Amalgamare il tutto e riempire le cipolle; porle su una teglia con la carta da forno, irrorarle con olio e cuocere a 180° per 20-30’ a seconda della grandezza delle cipolle. Gli ultimi cinque minuti unire anche i cappellini. Terminata la cottura, mettere su ogni cipolla una fetta di pane, quindi servire.
RIGATONI AL RASCHERA DOP, SALSICCIA E PESTO DI PISTACCHI
(A cura degli chef dell’Associazione Cuochi di Torino)
INGREDIENTI
PER IL PESTO: 50 g Bra Duro Dop grattugiato; 100 g pistacchi sgusciati; olio evo q.b., sale e pepe.
PER IL PIATTO: 50 g Raschera Dop; 200 g rigatoni; 70 g salsiccia; olio evo q.b., sale, pepe e vino bianco.
Procedimento
Tritare finemente 2/3 dei pistacchi, aggiungere il Bra Duro grattugiato, sale e pepe q.b. e frullare con olio fino a ottenere una consistenza cremosa e morbida, non liquida. Cospargere una padella con un filo d’olio e rosolare la salsiccia a pezzi a cui sarà stato precedentemente rimosso il budello. Quando inizierà a colorarsi, sfumare con il vino bianco e aggiungere un pizzico di sale e pepe. Scolare la pasta e versarla in padella, aggiungere due cucchiai di pesto e un po’ di acqua di cottura, farlo sciogliere e saltare la pasta. Quando il pesto sarà ben amalgamato, aggiungere il Raschera tagliato a cubetti, saltare velocemente e impiattare (il Raschera deve rimanere abbastanza compatto, non deve filare). Una volta impiattato, cospargere i rigatoni con la granella di pistacchi ottenuta dopo aver tritato grossolanamente quelli tenuti da parte. Cospargere con un filo d’olio crudo e servire.
HAMBURGER PIEMONTESI DI BRA DOP
(A cura degli chef dell’Associazione Cuochi di Torino)
INGREDIENTI PER 10 HAMBURGER
100 g Bra Duro Dop, 20 fette Bra Tenero Dop, 1 kg salsiccia di Bra, 300 g cipolla-porro, zucchero di canna q.b., aceto balsamico q.b., pomodoro costoluto, lattughino.
PER I PANINI: 250 g farina Manitoba, 250 g farina 00, 320 g latte, 40 g burro, 20 g zucchero, 8 g lievito di birra, 10 g sale, miele q.b., sesamo q.b.
procedimento
Togliere il budello alla salsiccia e tagliarla in una ciotola, aggiungere il Bra Duro grattugiato e impastare.
Ricavare 20 palline di 50 g ciascuna e appiattire formando dei mini-hamburger.
Sciogliere il lievito nel latte tiepido (mettere da parte 50 g che serviranno per spennellare i panini) insieme a un cucchiaino di miele millefiori e far riposare per una decina di minuti. Setacciare le farine in una ciotola e aggiungere poco alla volta il latte. Impastare e aggiungere zucchero e sale; amalgamato il tutto, aggiungere il burro ammorbidito gradualmente. Impastare fino a ottenere un panetto liscio e omogeneo. Mettere l’impasto in un’imburrata e farlo lievitare per circa 2 ore: la massa deve raddoppiare.
Trascorso il tempo necessario rovesciare l’impasto su un tagliere, sgonfiarlo leggermente e fare delle pieghe; arrotondarlo e coprirlo con la ciotola, lasciarlo riposare per una ventina di minuti. Dividere l’impasto in 20 panetti di 50 g formando dei panini e metterli su una teglia rivestita di carta da forno. Fare riposare per una decina di minuti e spennellarli con il restante latte; distribuire i semi di sesamo e coprire con pellicola lasciando lievitare ancora per un’ora. Infornare in forno preriscaldato a 180° per 10’.
In una padella versare l’olio extra vergine, scaldarlo e aggiungere i porri a rondelle o la cipolla a fette, cuocendo a fuoco vivace fino a quando risulteranno morbidi; unire l’aceto balsamico con lo zucchero e continuare la cottura finché risulteranno ben cotti. Regolare di sale e pepe.
Cuocere i mini-hamburger senza grassi, rosolandoli appena. Tagliare i panini e assemblarli alternando i vari ingredienti a piacimento.
Articolo a cura di Linda Arnaudo