Marco Gallo, in corsa per un posto da consigliere regionale nella lista “Cirio Presidente. Piemonte moderato e liberale” al voto dell’8 e 9 giugno, indica nel nuovo ospedale di Savigliano uno dei suoi primi impegni se sarà eletto a Palazzo Lascaris. «Sappiamo che l’Asl e lo studio Altieri stanno lavorando per la definizione del progetto. Un primo step verso la costruzione del nuovo ospedale – che di fatto sarà il polo di riferimento per tre aree della provincia: Saviglianese, Saluzzese e Fossanese -, decisivo per rispettare i tempi del cronoprogramma. Di pari passo deve andare avanti l’acquisizione dei terreni, dunque, la partita espropri. Un altro passaggio estremamente delicato. Ecco perché credo utile monitorare sin da subito l’evolversi della situazione» spiega Gallo.
L’idea potrebbe essere quella di creare una sorta di cabina di regia che coinvolga tutti quanti hanno voce in capitolo – la Regione, l’Asl Cn1 i Comuni di Savigliano, Saluzzo e Fossano – perché tutti possano avere contemporaneamente aggiornamenti sull’andamento dell’opera e studiare eventuali mosse per rimediare a ritardi e intoppi inattesi. Una volta acquisito il progetto dallo Studio Altieri di Thiene, la Regione affiderà la costruzione all’Inail. Il nuovo complesso ospedaliero – che sorgerà sulla statale per Saluzzo, non lontano dallo stabilimento della Panna Elena – coprirà una superficie di 105 mila metri quadrati, sarà realizzato in otto blocchi da cinque piani (uno dei quali interrato) e avrà 382 posti letto. Altri dettagli tecnici: ci saranno nove sale operatorie e un blocco riservato alle nascite. Il pronto soccorso – che sarà al piano terra del nuovo ospedale – avrà due “shock room”, 25 box triage, dieci posti letto per “osservazione breve intensiva” e 4 sale di radiologia. Sarà previsto un parcheggio con 700 posti auto. «Numeri che svelano l’importanza di questo ospedale di pianura che consentirà di alzare ancora il livello qualitativo dell’offerta sanitaria della provincia di Cuneo – continua Gallo -. Proprio per questo dobbiamo monitorare il cantiere in ogni fase. Bisogna assolutamente evitare che i lavori si protraggano all’infinito com’era accaduto per Verduno dove solo l’impegno della Fondazione ospedale Alba Bra onlus e del presidente Cirio hanno consentito di uscire dall’impasse».