L’Ance Cuneo, associazione di categoria che raggruppa i costruttori edili della provincia, ha vissuto il momento più importante dell’anno con l’assemblea che si è tenuta presso l’Agriturismo Gallina Bianca di Saluzzo.
Accanto al momento privato, durante il quale sono state presentate le attività svolte dalla Sezione, è stato approvato il bilancio della sezione e si è provveduto a rinnovare il collegio dei garanti contabili (che risulta ora composto dal presidente Gianmario Peperone, di Sam Costruzioni Luca Barberis di Franco Barberis Costruzioni e Giorgia Olivero di Somoter, come membri effettivi, oltre a Massimo Fea di Falf Isarg e Giovanna Pairotti di Selghis Calcestruzzi a ricoprire l’incarico di componenti supplenti dell’organo di controllo), si è tenuta una sessione pubblica ricca di contenuti.
Dopo la relazione del presidente di Ance Cuneo, Gabriele Gazzano, preceduta dall’intervento di Mauro Calderoni, sindaco di Saluzzo e di Luca Robaldo, presidente della Provincia di Cuneo, sono intervenuti diversi relatori, moderati dal giornalista Giorgio Santilli.
A Lorenzo Bellicini, direttore tecnico Cresme Ricerche, è spettato il compito di presentare il rapporto “Il valore dell’abitare” mentre Michele Bonino, direttore Dipartimento di Architettura e Design Politecnico di Torino ha approfondito il tema: “Costruire la sostenibilità: storie dal mondo” e Pietro Putetto, Ceo Planet Smart City Advisory è intervenuto su “Digitale e community, le altre facce della rigenerazione urbana: il caso Seimilano”. La conclusione dei lavori è stata incentrata sulle prospettive future nell’edilizia, con una tavola coinvolta che ha coinvolto Massimo Angelo Deldossi, vicepresidente Ance con delega alla tecnologia e innovazione; Paola Malabaila, vice presidente Fiec, presidente del Consiglio delle Regioni e Presidente Ance Piemonte e Valle d’Aosta ed Elena Lovera, presidente Formedil ed Ente Scuola Edile di Cuneo.
Nel tracciare il quadro della situazione e fissare gli obiettivi per il prossimo futuro, il presidente Gazzano ha spiegato: «Nel biennio 2021-2022 la crescita si è attestata intorno al 12%, sopra la media europea, il doppio della Germania. Una crescita trainata dall’edilizia, settore solido che ha saputo trasformarsi in una tecnologia, più evoluta, industriale e rivolta al digitale. Nel 2023, invece, il Pil italiano ha perso inerzia, nonostante il nostro settore abbia chiuso l’anno in positivo. Diversa è la condizione all’orizzonte per il 2024, dove si prevede una contrazione del settore, eccezion fatta per le opere pubbliche, che invece vivono una forte crescita negli investimenti dovuta alle scadenze non rimandabili del Pnrr. Nel triennio post-Covid possiamo dunque parlare di una rigenerazione delle imprese: il settore si è dotato di un polo nazionale dell’innovazione digitale, rivolto a dare supporto agli associati nella transizione. Non è una possibilità ma un obbligo per tutti gli imprenditori. Oggi per fare bene nella dimensione specialistica di settore, abbiamo il dovere di contaminarci, di aprirci al cambiamento, a nuove idee, a innovazioni»