Ilaria Demichelis smette con la pallavolo: “Appendo le ginocchiere al chiodo ma non le scarpe”

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Ilaria Demichelis, Marsala - Credit: Francesco De Simone

Una carriera e un viaggio che giungono alla fine dopo anni: la scorsa settimana Ilaria Demichelis ha scritto la parola “fine” ai suoi giorni da pallavolista, annunciando il suo ritiro. Per la palleggiatrice originaria di Carmagnola sono tanti i ricordi legati alla pallavolo cuneese, con passaggi a Bra, Mondovì e più recentemente, nelle ultime due stagioni, ad Alba. Abbiamo voluto fare quattro chiacchiere con lei, per sentire dalla sua viva voce le motivazioni della scelta e per sfogliare l’album dei ricordi di una carriera che l’ha vista esordire in A2 addirittura nella stagione 201/11 con l’allora Dahlia TV Busnago.

Ilaria, dopo quasi quindici anni di professionismo si chiude la tua carriera. Cosa ti ha spinto a questa scelta?

Non posso dire che ci sia stato un evento specifico che mi ha fatto prendere questa decisione. Negli ultimi anni, con il passare delle stagioni, mi sono resa conto che si poteva vivere la pallavolo da un altro punto di vista che non da quello di giocatrice. Nello stare a contatto con ragazze molto giovani mi sono accorta che potevo dare qualcosa di più oltre all’essere una compagna di squadra.

Nella tua carriera hai giocato in diverse piazze importanti: cosa ti porti dietro di questa carriera?

Certamente mi porto dietro tante esperienze di vita, tante conoscenze e tante persone. Ho girato tante squadre in tutta Italia ed ognuna mi ha lasciato qualcosa, mi ha permesso di vivere la pallavolo da ogni punto di vista, dalla Serie A1 fino alla B2 degli ultimi anni. Aver visto così tanta pallavolo, così tante categorie e così tanti posti mi ha fatto vivere molte esperienze diverse.

Ci sono dei posti e delle persone che ricordi con piacere?

Ci sono tante persone che ancora oggi posso definire amicizie sincere, conosciute negli anni e con cui c’è ancora oggi un legame molto intenso. E ne sono felicissima, nonostante la distanza con alcune di loro che non mi permette di viverne la quotidianità. Anche a tanti luoghi mi sono affezionata, magari non subito ma certamente riscoprendoli e ripensandoci dopo.

Sicuramente nel mio cuore ci sono le stagioni trascorse a Perugia: una città bellissima, con un gruppo perfetto e ovviamente i risultati sono stati la ciliegina sulla torta. Ma penso anche agli anni di Mondovì, Trento, Marsala…sono pochi i posti che non ricordo con intensità, perché tutti a modo loro mi hanno lasciato qualcosa e permesso di crescere come persona.

E cosa riserva il futuro a Ilaria?

Per certo voglio iniziare ad allenare, sfruttando il patentino di secondo grado che ho ottenuto la passata stagione. Conciliare questo desiderio con la carriera da giocatrice era complicato, ma ora non sarà più un problema.  Appendo le ginocchiere al chiodo ma non le scarpe: resto in palestra a livello giovanile ma è un futuro ancora tutto da scrivere.