Con il concerto del solstizio e la camminata al Monte Roccerè, parte l’estate di Occit’amo Festival che, dopo quasi dieci anni di vita, in questa edizione utilizza i tempi delle stagioni per raccontare i tempi del mondo d’oc, rigorosamente in musica! Quest’anno Occit’amo ha il compito di “destagionalizzare” e dare i tempi al popolo che ama danze e concerti, storie e saperi delle vallate alpine. Come un antico campanile ecco allora i rintocchi che chiameranno ora al lavoro, ora al riposo, ora alla festa. Un Festival che, insieme a Suoni delle Terre del Monviso, costruisce quella grande estate musicale che è Suoni delle Terre del Monviso.
«Accogliamo l’estate con un concerto unico nel suo genere – spiega il direttore artistico Sergio Berardo, leader dei Lou Dalfin – Sotto la grande Ala di Ferro di Saluzzo saranno presenti oltre 100 musicisti, sintesi delle esperienze didattiche fatte nelle valli delle Terre del Monviso ed espressione del nuovo interesse dei giovani verso la cultura occitana. Probabilmente la più grande orchestra popolare che ci sia in italia, la Grande Orchestra Occitana è uno scambio intergenerazionale tra musici che vanno dai 5 ai 70 anni e che suoneranno una molteplicità di strumenti: ghironde, organetti, clarinetti, flauti, violini, basso, arpa, batteria, fifre, tamburi e cornamuse».
E dopo la città, Occit’Amo prenderà la via dei sentieri, raggiungendo lo spartiacque tra Valle Varaita e Val Maira, per giungere per il sesto anno di fila alla croce del Roccerè: domenica 23 giugno.