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Sinner interrotto ma i Carota Boys fanno sempre festa

Battuto da Alcaraz a Parigi, il campione azzurro ha comunque conquistato il primo posto nella classifica mondiale Atp

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Non c’è stata la festa annunciata, ma a Lagnasco una settimana fa si è comunque consolidato il legame assolutamente speciale che unisce ormai Jannik Sinner al suo fan affezionato club chiamato Carota Boys.
Il campione italiano del tennis, fresco reduce dalla promozione a numero uno del mondo nella classifica Atp (avvenuta ufficialmente lunedì scorso), si è dovuto arrendere a un passo dalla semifinale del Roland Garros a Parigi, perdendo la sfida di sempre contro l’amico-rivale Carlos Alcaraz (vincitore anche del trofeo).
La festa doveva essere quella preparata dai Carota Boys, i sei ragazzi di Revello travolti da un’improvvisa fama planetaria per la scelta di seguire le partite internazionali di Sinner vestiti di arancione. L’idea era nata da una carota mangiata dal campione du­rante il break di una partita, da allora il fenomeno è cresciuto a dismisura. Fino, ap­punto, all’evento di Lagnasco chiamato “Watch Party”. Una festa a metà. I ragazzi arancioni l’hanno riassunta con un video davvero divertente, nel quale uno di loro – vestito ovviamente da carota – si gira e si rigira nel letto, in preda a un incubo nel quale Alcaraz alza al cielo il pugno in segno di vittoria. Tutto questo però nel segno dell’ironia.
Il luogo della festa a metà è stato quello del Ten­nis Sta­dium al Vtt Ve­hementia Ten­nis Team della famiglia Ro­satello, appunto a Lagnasco vicino a Saluzzo, con un maxischermo allestito per quasi 200 appassionati ovviamente in abbigliamento arancione, rumorosi ed entusiasti, che avevano prenotato il loro posto online.
Il risultato finale, come detto, non ha inciso più di tanto sullo spirito dell’iniziativa. Festa doveva essere e festa è stata comunque, oltre la delusione inevitabile, in li­nea con le parole dello stesso Sinner che alla sfida con Carlos Alcaraz era arrivato in condizioni non ottimali, ma che ha accettato serenamente il ko, con consueta eleganza.
«Il bicchiere è comunque mezzo pieno» hanno commentato i sei ragazzi in arancione (i loro nomi: Enrico Ponsi, Fran­cesco Gaboardi, Alessandro De­dominici, Al­ber­to Mondi­no, Lorenzo Fer­rato e Gian­luca Bertorello) dopo la fine del match sulla terra rossa del Court Philippe Chatrier. Un’autentica battaglia di quattro ore combattutissima e incerta, risolta solo al quinto set. Insomma, questione di poco. Le cose non sono andate esattamente co­me in occasione dell’altra diretta con maxischermo, quella andata in scena nello scorso mese di gennaio alla Nuvola Lavazza di Torino dopo la sbornia azzurra in Davis con Sinner straordinario protagonista.
Adesso, dopo essere entrato nella storia del tennis italiano e mondiale, Jannik è già alle prese con il futuro. Perché poi a Parigi ha vinto proprio Alcaraz che ha dato a sua volta uno scossone alla classifica Atp, superato il serbo Novak Djokovic e tornando ad assestarsi al secondo posto. Con l’idea però di riprendersi il primato.
Quanto rischia realmente Sinner? Guardando alle prossime sfide e ai risultati ottenuti nello scorso anno, bisogna dire che per lo spagnolo non sarà facile: deve difendere sull’erba le vittorie nell’Atp 500 del Queen’s e di Wimbledon (un bottino di 2500 punti). Sinner invece deve scalare i 90 punti dell’Atp 500 di Halle e i 720 dello Slam londinese per un totale di 810 punti. Potenzialmente il vantaggio di Sinner su Alcaraz è di 945 lunghezze, una distanza che appare troppo ampia per il rischio di un inopinato quanto rapido recupero, an­che qualora l’avventura del ragazzo di Bolzano dovesse fermarsi nei primi due turni di Wimbledon. Sarà quindi decisivo il periodo dopo le Olim­piadi, quando andrà in scena il Masters 1000 di Montreal dove Sinner dovrà difendere il titolo e di conseguenza 1000 punti di vantaggio. Sulla base di tutte queste considerazioni, il fuoriclasse tricolore non dovrebbe correre rischi fino a fine stagione, anzi, dovrebbe essere in grado di allungare ulteriormente sugli inseguitori in classifica puntando quindi a chiudere il 2024 da leader mondiale.
E allora si annunciano diverse nuove occasioni per festeggiare da qui in avanti per i Carota Boys, che infatti non si sono persi d’animo dopo la delusione dei giorni scorsi. «Un bicchiere mezzo pieno», da sorseggiare con calma e senza affanni. Un bicchiere al sapore intenso, un po’ come un frullato di carote…

BaNNER
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