La vicinanza della famiglia, il contatto con la città, la voglia di alzare i giri del motore per far sprintare Alba. Il sindaco Alberto Gatto torna sulla sua vittoria, rivendica il suo orgoglio per il ruolo e unisce passato, presente e futuro per spiegare come una passione possa diventare un’occasione collettiva di miglioramento.
Cosa vuol dire diventare sindaco della propria città?
«È un onore, come prima cosa. Ho sempre avuto grande rispetto delle Istituzioni e amore per la mia città, per questo come primo gesto ho voluto incontrare gli ex sindaci di Alba. Oggi poter dire di essere primo cittadino di Alba mi riempie il cuore di gioia e mi trasmette un grande senso di responsabilità. Abbiamo ottenuto un grande consenso, trasversale in tutta la città e questo significa che la nostra squadra e la nostra proposta programmatica sono risultate vincenti. Ci mettiamo subito al lavoro».
Come è iniziato il suo interesse per la politica?
«Avevo sempre avuto la passione per l’attualità e la politica, grazie soprattutto agli input che mi ha trasmesso mio padre. Poi nel 2009 ho deciso di provarci: era una scommessa, ma andò molto bene e oggi ancor di più sono felice di aver fatto quella scelta. Credo che la politica abbia in sé un qualcosa di speciale, ti porta a confrontarti con tante persone sul futuro della nostra città, ti stimola ad imparare e studiare. Io poi credo che sul piano amministrativo sia bello poter fare politica mantenendo il contatto con le persone. Io non rinuncerò mai a vivere Alba come l’ho vissuta in questi anni: aumenteranno gli impegni, ma farò il possibile per esserci sempre».
A portarle la fascia tricolore è stata sua nonna.
«Sì, mia nonna Severina, è stato un bel momento. Fin da subito anche lei mi ha sostenuto in questo percorso, ha fatto anche tardi la notte del lunedì dello spoglio perché voleva vedere come sarebbe andata a finire».
La famiglia è una delle sue sicurezze.
«Nessuno può riuscire in un’impresa se si trova da solo a compierla. Io ho la fortuna di poter contare su una famiglia veramente unita, non solo nonna Severina, ma anche mia madre e mio padre: non si sono persi un singolo incontro in questa campagna elettorale. Poi ci sono mio fratello Alessandro e Agnese, la mia fidanzata, anche a loro devo molto: hanno supportato e sopportato questi mesi di campagna elettorale».
Che campagna elettorale è stata?
«Bellissima. La rifarei a partire da domani anche se avessi perso. Perché è stato un crescendo entusiasmante sia nel rapporto con la cittadinanza sia nell’affiatamento interno alla squadra. Non ero e non sono mai stato solo, ho potuto contare su candidate e candidati preparati e volenterosi, su volontari instancabili. La loro passione è stata un grande traino. Poi sul metodo di campagna credo che sia stata innovativa per Alba, abbiamo tenuto insieme i nuovi media con una campagna davvero casa per casa, strada per strada».
Quali caratteristiche deve avere la sua squadra?
«Deve essere anzitutto all’altezza di Alba e quindi innovativa, competente e solida, che conosca le radici della nostra città e porti avanti quanto di buono è già in campo, senza però rinunciare a studiare soluzioni innovative a problemi complessi. Poi, fondamentali sin dal primo giorno, sono stati la nostra unità e comunione di intenti. Abbiamo già dimostrato grande affiatamento e siamo pronti a dare ad Alba la stabilità politica che merita».
Cosa si sente di promettere ai cittadini?
«Sicuramente che sarò il sindaco di tutti, prometto anzitutto disponibilità personale: continuerò ad essere presente in città a girarla in bici e raggiungere quartieri e frazioni. Vorrò portare un rinnovamento anche nel rapporto con la cittadinanza: in campagna elettorale abbiamo parlato tanto della Giunta nei quartieri e vogliamo essere all’altezza delle aspettative. Un’altra promessa che mi sento di fare è che saremo ambiziosi e guarderemo con coraggio al futuro, cercando di intercettare opportunità e idee capaci di migliorare la vita delle albesi e degli albesi».
Quali sono le urgenze?
«Ora è il momento di organizzare il lavoro, coordinarsi con i tanti e disponibili dipendenti comunali, formare la giunta e mettere ognuno di noi nelle condizioni di esprimere al meglio le sue qualità. Vogliamo essere un’amministrazione ambiziosa che guardi con coraggio alle grandi sfide, senza mai dimenticare le attenzioni quotidiane».
Ha già perfino celebrato il suo primo matrimonio, che esperienza è stata?
«Ne ho già celebrati almeno quattro! Giugno è un mese molto gettonato, avevo già celebrato da assessore e consigliere, adesso è chiaramente un po’ diverso, però è sempre un bellissimo momento».
C’è qualcuno che si sente di ringraziare in particolare per aver raggiunto questo traguardo?
«Senza dubbio la città per la fiducia. Penso a me, ma per esempio anche a Futura, questa tornata potrebbe anche essere d’ispirazione per tante e tanti giovani. Un vero cambiamento. Poi tutte e tutti coloro che in questi mesi, ma anche prima mi sono stati vicino, a tutti loro devo un pezzo di successo e mi emoziona pensarci. Un grazie anche agli altri due candidati sindaci per il confronto che abbiamo avuto in questi mesi di campagna elettorale».
Articolo a cura di Daniele Vaira