«Camminare è gioia libera dallo stress e insieme è meglio»

Sergio Gardino, guida escursionistica ambientale racconta a IDEA la sua ultima esperienza: un tour in “blu” lungo la via Francigena con ragazzi autistici «È stata un’esperienza vera, autentica e spontanea»

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«Noi siamo nati per camminare, non per stare fermi. Di camminare c’è una necessità estrema. Os­servare al ritmo giusto, pompare sangue al cervello con l’azione dei piedi e così diventare più lucidi, più sensibili. Stare meglio. Prendersi tem­po per vedere quel che ci circonda. Non fermarsi sulle cose, sulle relazioni, ma crescere con esse. Perdere il possesso, accettare l’addio e la sorpresa, salutare lo sconosciuto e avere curiosità per ciò che non si conosce. Acquistare fiducia, visione e coraggio. Camminare per so­pravvivere» così scrive la giornalista Alessandra Beltra­me nel suo “Nati per camminare”.
Concetti che ben conosce Sergio Gardino, guida escursionistica ambientale dal 2018 dopo un percorso a più tappe: torinese, trasferitosi ad Alba negli anni Ottanta, prima educatore professionale presso il Centro Ferrero, poi operatore commerciale in una concessionaria di auto. «A un certo punto della mia vita», ci racconta, «sia per esigenze lavorative, sia mosso da un desiderio di cambiamento ho scelto di reinventarmi, trasformando una passione che ho sempre avuto in una fonte di lavoro».
Parte di qui la via della formazione che ha portato Sergio ad acquisire la qualifica professionale dalla Regione Pie­monte consentendogli di conciliare il desiderio di lavorare sul territorio con l’intuizione di operare, in collaborazione con alcuni tour operator, in un settore specifico dei viaggi, quelli che lui definisce “viaggi esperienziali”: percorsi ideati per un numero limitato di persone, fino a poco più di una dozzina, e pensati per viaggiatori che vogliono immergersi in un paesaggio naturale o in un contesto storico-sociale per conoscerne e respirarne le caratteristiche ambientali e culturali. Viaggi nel mondo, sui cammini dell’Europa specie della Pe­nisola Iberica e poi più a Nord per cogliere le suggestioni delle aurore boreali, ma anche in Asia. Viaggi in Italia, per le strade della nostra Provincia, della Regione e dell’intero Paese organizzati perlopiù a piedi, perché, spiega Gardino, «per partecipare a un cammino devo liberarmi dalle ansie della quotidianità e lasciarle a casa. Camminare mi aiuta a liberare la mente dagli stress, facendo emergere la soluzione ai problemi, e a scaricare l’energia negativa accumulata in mesi di lavoro. Aiuta a far emergere la gioia e a condividerla con gli altri».
È un’esistenza in viaggio quella di Sergio Gardino che spesso assume risvolti anche squisitamente sociali. La sua ultima avventura? La via Francigena in blu! Come noto la via Francigena è una delle vie di pellegrinaggio verso Roma mappate nell’anno 1000 da Sigerico con una serie di tappe che partono da Canterbury e portano alla capitale. “In blu”, perché il blu è il colore dell’autismo. Con un progetto finanziato dalla Regione Piemonte attraverso l’Asl di Torino, dieci ragazzi autistici maggiorenni, in una carovana scortata da due auto e composta da 24 persone, essendo presenti anche psicologi, medici, infermieri e un videomaker che ha colto i momenti più significativi, sono arrivati alla Sacra di San Michele il 19 maggio dopo nove giorni di strada. «Sono ragazzi seguiti dai vari servizi, che hanno fatto una preparazione prima di partire e hanno dimostrato durante il cammino la loro tenacia perché in alcune occasioni bisognava fermarli e dir loro che avremmo ripreso il giorno dopo!» spiega Gardino. «Noi ci siamo occupati della logistica e dell’accompagnamento, mentre il progetto dal punto di vista medico è seguito dal dottor Roberto Keller, uno dei principali esperti italiani di autismo. Durante il cammino gli specialisti oltre a fornire assistenza si confrontano su atteggiamenti e comportamenti dei ragazzi così da poter approfondire l’autismo anche dal punto di vista medico scientifico. Per me, guardando al mio passato di educatore professionale, è stata un’esperienza stimolante: durante il cammino si crea un bel clima tra operatori e ragazzi che sono eccezionali per la loro autenticità e spontaneità». Peraltro, in collaborazione con il Poilitecnico di Torino, i ragazzi hanno potuto, attraverso un’app specifica, fornire la loro valutazione di hotel, ristoranti e strutture che li hanno accolti lungo il percorso guardando in particolare a situazioni che a loro potevano creare disagio come luce o rumorosità e di fatto contribuendo a realizzare una mappa delle strutture ricettive più inclusive.
L’iniziativa, oltre a costituire un’esperienza importante per i partecipanti, molti dei quali per la prima volta hanno trascorso giornate fuori casa senza essere accompagnati dai familiari, è finalizzata anche a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’autismo e sulle sue peculiarità: spesso la carovana è stata ricevuta da amministrazioni comunali, associazioni ed enti. Una simile proposta era stata realizzata dal gruppo di lavoro coordinato dal dottor Keller nel 2021 quando i ragazzi partecipanti furono ricevuti dal Papa al loro arrivo a Roma. Ne nacque il prezioso docufilm “Sul sentiero blu” di Gabriele Vacis che con le sue discrete telecamere seguì il gruppo durante i 200 chilometri percorsi a piedi raccontando l’estrema spontaneità della comunicazione da parte di chi si colloca nella sfera dell’autismo. E anche per Gardino non si è trattato di una prima volta: «Nel 2022, in collaborazione con Langhe experience, abbiamo proposto un “Road to Langhe” di una settimana realizzato con ragazzi autistici, partendo da Ceresole d’Alba, passando per la Langa, fino a Bossolasco, e chiudendo ad Alba dove siamo stati ricevuti dal Consiglio comunale e siamo stati accolti dalla Cooperativa Emmaus per la festa conclusiva. Quest’anno, invece, abbiamo proposto anche la “Francigena for all”, partendo da Ivrea e arrivando in Val di Susa, alla Sacra di San Michele, dopo un viaggio a piedi di nove giorni che ci ha portati a Viverone, Santhià e Vercelli dove è stato organizzato un momento pubblico di analisi e studio sull’autismo alla presenza del Ministro per le disabilità Alessandra Locatelli che abbiamo incontrato».
Il prossimo viaggio di Gardino? Anche questo un cammino dalla forte valenza sociale e culturale: «Con un piccolo gruppo di persone percorreremo il “Cammino nelle terre mutate” partendo da Fabriano e arrivando ad Amatrice. Soggiorneremo in un bed&brekfast raso al suolo durante il terremoto del 2016. Vivremo il territorio, le aziende agricole, i paesaggi guardando agli aspetti umani, perché chi vive in quei luoghi ha bisogno di raccontare quanto ha vissuto e sta vivendo. È un cammino solidale ed emotivamente molto forte perché si passa in questi piccoli borghi in cui si vedono paesaggi che forse non torneranno mai più come prima, case sventrate che conservano ancora le tracce di chi le ha vissute, fotografie indelebili del momento della scossa. Sono viaggi che non usano il paesaggio e le persone, ma li vivono, per questo coinvolgenti e suggestivi».
Perché, per concludere, come abbiamo iniziato con Alessandra Beltrame, «il cammino salverà questa società malata. Camminare salva prima di tutto noi stessi. Il cammino si deve insegnare, e insegnare ad amarlo». Sergio Gardino ha fatto di queste parole una missione, uno stile di vita.