Claudio Conterno, presidente provinciale di Cia Cuneo, dal 1982 è titolare, insieme a Guido Fantino, di un’azienda vitivinicola, con certificazione biologica, a Monforte d’Alba. Una persona del mestiere di lungo corso alla quale abbiamo chiesto di raccontarci quali sono le prospettive del settore per la campagna 2024. Dice: “A seconda delle zone sono caduti dai 600 agli 800 millimetri di pioggia. Quindi, per il momento abbiamo risolto il problema della siccità. Però, nei prossimi mesi la previsione di alte temperature può riportare di attualità la mancanza di acqua. Inoltre, bisogna prestare molta attenzione e contrastare lo sviluppo delle patologie fungine come la peronospora e l’oidio. Al momento, comunque, le viti dal punto di vista vegetativo sono molto belle e vigorose e la stagione dovrebbe essere meno complicata del 2022 e del 2023”.
I mercati? “Siamo in una fase di stallo, ma i nostri grandi classici tengono bene. C’è la fiducia che si inneschi di nuovo un percorso virtuoso di crescita, anche perché l’alta qualità delle produzioni è conosciuta e apprezzata in tutto il mondo”.
I costi per le aziende? “Abbiamo avuto un assestamento sui fronti dell’energia e delle materie prime, tuttavia le spese continuano a essere molto “pesanti”. In particolare per quanto riguarda i tassi di interesse sui mutui: l’Europa non ci può dire che il costo del denaro è aumentato a causa dell’inflazione, perché, nel caso delle produzioni agricole i prezzi di vendita sono rimasti fermi”.
L’acqua rimane una questione aperta? “L’agricoltura di oggi non può più continuare ad affidarsi alla pioggia che viene dal cielo per “salvare” la stagione. Anche perché spesso cade in forme e quantità devastanti. Di conseguenza rimane stringente l’appello alle Istituzioni di progettare il futuro dell’acqua, iniziando la pianificazione di invasi e micro-invasi per raccoglierla e utilizzarla, poi, nei periodi siccitosi. Perché senza acqua non produci qualità”.
In conclusione, come vede lo sviluppo della stagione 2024? “Impegnativa e da tenere attentamente sotto controllo, ma, salvo imprevisti come la grandine, le prospettive paiono buone. Certo poi i bilanci su quantità e qualità potremo farli solo dopo la vendemmia”.