Dalla Regione Piemonte al via una nuova e decisa azione di contrasto alla Peste suina africana (Psa). Sono numerose le decisioni uscite dal tavolo di lavoro convocato dall’assessore al Commercio, Agricoltura, Cibo e Parchi con delega alla Peste suina Paolo Bongioanni che ieri ha riunito a Palazzo Piemonte, assieme all’assessore alla Sanità Federico Riboldi, i vertici regionali di Agricoltura, Caccia e Pesca, Sanità e Parchi.
Anzitutto il rapido completamento degli ultimi decreti attuativi del Priu, il Piano regionale di monitoraggio e controllo sanitario della fauna selvatica: «Entro fine luglio – spiega Bongioanni – approveremo con una delibera di Giunta tutti i decreti attuativi del Priu. Daremo vita così a una “fascia franca” di 15 chilometri sollecitata dalle associazioni di categoria degli agricoltori, che cingerà i distretti di allevamento suinicolo del Piemonte ed entro la quale la popolazione di cinghiali sarà completamente eradicata. Questo per preservare da ogni possibile rischio di contagio aree ancora indenni che rappresentano un patrimonio fondamentale per l’economia zootecnica e agroalimentare del Piemonte».
Verrà poi istituita una struttura interassessorile di coordinamento che riunirà in modo permanente tutti i soggetti con responsabilità nel piano di contrasto alla peste suina africana. Già dai prossimi giorni parte un fitto calendario di incontri per coordinare gli interventi urgenti entro la pausa estiva. «Incontrerò a ritmo serrato – annuncia Bongioanni – i dirigenti e i consiglieri delegati delle Province piemontesi, i vertici dei Parchi e aree protette, i presidenti dei 38 Ambiti territoriali caccia (Atc) e dei Comprensori alpini (Ca), le associazioni di categoria dell’agricoltura, le federazioni e associazioni venatorie. Al termine, il 25 luglio, è già previsto l’incontro con il Commissario straordinario alla Psa Vincenzo Caputo che verrà a trovarci in Assessorato a Torino per fare il punto della situazione e coordinare le misure più urgenti di abbattimento prima della riapertura autunnale della stagione venatoria. Estenderemo così a tutto il Piemonte quello che è stato chiamato il “modello Cuneo”, la prima provincia ad essersi data questo efficace metodo di lavoro».
Una stretta anche sul fronte del monitoraggio dei casi di Psa, raccolti sulla piattaforma Nembo ma spesso aggiornati con forte ritardo. Le ultime cifre parlano di 1.635 positività su cinghiali a partire da gennaio 2022, con l’ultimo caso segnalato il 12 giugno a Carentino (Al) e il focolaio che si sta progressivamente spostando dal Piemonte verso est, Liguria Orientale ed Emilia. «Occorre avere subito una fotografia precisa – incalza Bongioanni – specialmente per la situazione di parchi e aree protette, dove la normativa consente gli abbattimenti selettivi ma i cinghiali, animali erranti, vi entrano ed escono abitualmente».
Un aiuto risolutivo per debellare la Psa viene inoltre dalla nuova legge voluta dal ministro dell’AgricolturaFrancesco Lollobrigida, che arriverà nelle prossime ore alla Camera. Annuncia Bongioanni: «La nuova legge stanzia 20 milioni di euro per gli interventi di biosicurezza. Autorizza l’estensione temporale dell’attività di caccia al cinghiale, l’impiego di droni e visori notturni. E – aspetto molto importante – destina alle azioni di contrasto 176 militari dell’Esercito che potranno essere rapidamente addestrati e dare il loro contributo agli abbattimenti già in agosto, prima quindi del ritorno autunnale dei cacciatori autorizzati nella stagione venatoria di battuta».