Nei luoghi in cui da sempre opera Landscape Storymovers®, che offre esperienze guidate di scoperta del territorio attraverso passeggiate e visite accompagnate da una narrazione teatrale di racconto della memoria e della storia locale, si riuniranno per lo Storymoving Festival 2024 compagnie provenienti da diverse parti d’Italia, che alterneranno le loro performance a grandi classici e a nuove produzioni del Teatro degli Acerbi, in un cartellone che vuole essere il più possibile vario e poliedrico. 

17 agosto 2024 ore 21,00 – Piazza del Comune – Maranzana
VEGLIA DI FERRAGOSTO – Teatro degli Acerbi
con Ricky Avataneo e gli attori del Teatro degli Acerbi

In scena tre attori e un musicista incarnano i racconti, le poesie, le macchiette, attingendo i testi dalla tradizione orale, dalla propria esperienza di appaesati, dalla letteratura, dalla canzone popolare. Leggerezza e impegno, commozione e aria di festa contrappuntano continuamente sulle note di una chitarra ricordando che la vita di ogni comunità è fatta di lutti e di gioie, di balli e tragedie, ognuna delle quali dà un senso alle altre. 

23 agosto 2024 ore 21,30 – Chiesa di San Giovanni Battista – Fontanile
STABAT MATER Creazione per sei voci e un Duomo – Faber Teater con Lucia Giordano, Marco Andorno, Francesco Micca, Paola Bordignon, Sebastiano Amadio, Lodovico Bordignon – musiche originali e drammaturgia musicale: Antonella Talamonti

Sedetevi. Sedetevi ed ascoltate. Ascoltate le voci del lutto e del dolore, le voci dello scandalo della morte, le voci dell’ingiustizia contro l’innocente, le voci della perdita incolmabile, le voci della ricerca di consolazione. Ascoltate i suoni portati da lingue e da mondi diversi. Ascoltate i suoni che alterano il tempo, le voci che riportano nel presente, accanto al dolore di oggi, il dolore di tutti quelli che ci hanno preceduto. Per trasformarlo, superarlo e riprendere il cammino. Stabat Mater è il canto che parla del dolore, dell’esperienza del dolore, dell’ingiustizia, dello scandalo, della necessità di convivere con la tragedia, di sopportarla insieme, di condividerla per superarla. É stato concepito e scritto da Antonella Talamonti per i sei attori cantanti del Faber Teater usando lingue e dialetti diversi e ispirandosi, nella scrittura, sia alle pratiche compositive contemporanee che al repertorio  paraliturgico di tradizione orale, tanto frequentato nel suo cammino di musicista e ricercatrice. La prima edizione dello Stabat, del 2007, è nata per il Duomo di Chivasso come evento conclusivo de Le diciotto ore della Passione (un progetto di Luciano Nattino, Aldo Pasquero e Giuseppe Morrone). Dal 2016 Stabat Mater è diventato un progetto itinerante che mette in suono spazi sacri con caratteristiche storico-architettoniche, e quindi acustiche ed emotive, molto diverse tra loro. Durante l’esecuzione i cantanti / attori portano il canto in movimento e si posizionano negli spazi più significativi di cui le Chiese dispongono. Gli spettatori restano seduti nei banchi, là dove lo spazio sacro prevede, ma vengono condotti dal canto a scoprire nuove relazioni relazione con lo spazio e la sua acustica. Il suono si muove intorno a loro: dall’abside al pulpito, dalle cappelle laterali al balcone dell’organo, dai matronei alla navata centrale, le posizioni cambiano in relazione alla risposta acustica  dello spazio. Le chiese rivelano così le loro risonanze segrete, le loro molte voci.