Muri selvatici. Pronti a raccogliere forme, colori, interpretazioni artistiche legate al Multiverso. Questo il tema che sabato 7 settembre ha visto muralisti, pittori e appassionati esprimersi con spray e vernici sui muri dello Stadio Paschiero di Cuneo, in una grande jam session collettiva. Un evento, come spiega Enrica Savigliano, presidente dell’Associazione La Scatola Gialla che lo ha organizzato e promosso insieme ad Andrea Mariani, che con Enrica si occupa di diffondere la cultura dell’arte muraria a Cuneo, ha rappresentato un momento di condivisione e partecipazione. Ma cos’è Muri Selvatici? Si tratta di un progetto che si dedica a diffondere le pratiche del muralismo nello spazio pubblico attraverso laboratori ed eventi, appunto. Quest’anno con la quarta edizione ha proseguito nell’intenzione: i tre turni di attività laboratoriali sono stati svolti durante l’estate sui muri del Movicentro vedendo la partecipazione di ragazzi e ragazze della città di Cuneo e dei paesi limitrofi. A chiusura del progetto annuale, il 7 settembre, si è tenuta la Jam Session Muri Selvatici, dedicato all’arte urbana e al muralismo contemporaneo dove muralisti, pittori e appassionati si sono espressi con spray e vernici in un momento di condivisione delle proprie capacità tecniche e passione per la pittura nello spazio pubblico. «Il termine “Jam” – spiegano – deriva dall’ ambito musicale e si sviluppa in quello delle arti visive connotando una performance spontanea e improvvisata, dove i partecipanti si incontrano dimostrando il proprio fare artistico, coordinandosi rispetto a dei temi comuni».
Quando nasce l’Associazione?
«L’associazione nasce dieci anni fa (il direttivo è cambiato quest’anno) e negli anni si è occupata di fotografia, cartoline animate, stop motion e arte contemporanea nelle sue varie declinazioni e, dalla pandemia, anche di murales. Un’attività nata quando era obbligatorio portare guanti e mascherina, stare distanti: cose che chi dipinge sui muri fa già di default. Lo scopo, attraverso i laboratori, è fare arte sociale e relazionale».
A chi sono rivolti i vostri laboratori?
«Proponiamo laboratori nelle scuole e per il pubblico, per ragazzi e bambini, in collaborazione con vari Enti come il Parco Fluviale. Chi fa i laboratori ha capacità diverse. Per esempio con Simona De Gier abbiamo partecipato al Rondò dei Talenti promosso da Fondazione Crc, con il laboratorio di autoritratti allo specchio rivolto ai bambini dai 7 anni in su con le loro famiglie».
Parliamo di Muri Selvatici…
«Muri selvatici è un laboratorio destinato ai giovani dai 13 ai 18 anni. Il comune di Cuneo ha fatto un grande lavoro in questo senso mettendo a disposizione dei “muri liberi”, ossia dei muri pubblici “legali” sui quali è possibile esprimere la propria creatività. I muri sono divisi tra “standard” e “gemma”: i primi comprendono spazi sempre accessibili che diventano veri e propri luoghi di aggregazione, i secondi sono muri che necessitano di autorizzazione e della visione del progetto prima di essere dipinti. Ad agosto si è tenuto il primo anno di Muri liberi e per celebrare l’anniversario abbiamo pensato a jam session aperte a tutti. A chi fa street art come lavoro a chi ha semplicemente voglia di dipingere. L’obiettivo è quello di condividere le proprie capacità».
Cosa pensa o vi dice la gente quando vi vede dipingere sui muri?
«Spesso si fermano a parlare e a osservare, molti chiedono di fare “cose belle”. La pittura murale è ancora un tema controverso, ma il regolamento del Comune parla chiaro e noi dipingiamo solo dove autorizzato. Talvolta c’è chi si lamenta perché pensa che sia fatto in modo illegale o chiama le forze dell’ordine, e allora noi spieghiamo di cosa si parla. Rispettiamo lo spazio pubblico per dipingere in libertà, cerchiamo di spiegare al maggior numero di persone che questa pratica viene fatta in tutte le città. È importante fare divulgazione».
Il progetto, nato nel 2020 e sviluppatosi negli anni seguenti ha toccato, oltre ai muri del Movicentro, quelli dello stadio Fratelli Paschiero e della Villa Torre Acceglio della Fondazione Casa Delfino. Si concretizza grazie al lavoro della Fondazione Crc e del Comune di Cuneo e degli uffici «La volontà è valorizzare il dipingere in città, la spray art e il muralismo – spiega Andrea Mariani -. Abbiamo iniziato dopo il Covid come attività laboratoriale dedicata alla fascia 12-18, proseguita per quattro anni. C’era la volontà di dipingere e fare murales tanto da spingerci a chiedere al Comune muri per dipingere. Dall’anno scorso sono state tracciate le prime linee guida per dipingere sui muri liberi. Prima per poterlo fare bisognava andare fino a Torino. Il percorso prevede anche di raccogliere le foto dei “vecchi Murales”. Muri selvatici dà la possibilità di dipingere e di andare a vedere chi lo fa. È gioia, condivisione, esperienza e capacità. Condividere cose ed esperienze diverse crea sempre qualcosa di nuovo anche nella relazione».
Articolo a cura di Erika Nicchiosini