Convegno “A Tavola con il Benessere”: formazione e informazione sui Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione e la loro evoluzione

0
1

Si è tenuto martedì 24 settembre il momento informativo promosso dalla Cooperativa Coesioni Sociali di Alba dal titolo “A Tavola con il Benessere” che ha coinvolto esperti del settore afferenti all’Asl Cn1 e Cn2.

Un convegno pensato per i cittadini, per le famiglie, per educatori, insegnanti e allenatori sportivi entrati in contatto con i Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione, al fine di trasmettere, con professionalità, conoscenze su uno dei disturbi più frequenti tra i giovani e in continua evoluzione.

Nella cornice del pantheon dei Benefattori di Savigliano dopo i saluti iniziali di Claudio Alberto, vicepresidente di Coesioni Sociali, e del sindaco di Savigliano Antonello Portera che ha preso parte alla serata, ha introdotto i lavori il direttore di Coesioni Sociali Gianpiero Porcheddu.

“Nel costante lavoro educativo che la nostra Cooperativa porta avanti con i minori abbiamo intercettato la necessità, nel nostro territorio, di una maggiore formazione e informazione su queste tematiche e di un’attenzione particolare alla loro cura e al post-acuzie”, ha spiegato presentando le relatrici.

La Dottoressa Anna Maria Pacilli, Responsabile del Centro Disturbi dell’Alimentazione e della Nutrizione dell’Asl Cn1, ha descritto, da un punto di vista clinico i Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione, introducendone alcuni poco noti, meno frequenti ma che si stanno affermando quali la vigoressia,  ovvero l’ossessione soprattutto maschile per un corpo muscoloso, l’ortoressia ovvero l’ossessione per i cibi sani e puri, la pregoressia che coinvolge le donne in gravidanza. Particolare attenzione ha posto la dottoressa sul riconoscimento dei sintomi di un Disturbo dell’Alimentazione (ritiro familiare e sociale, desiderare sempre il massimo nello sport e a scuola, oltre ad una base genetica importante) e dei fattori di rischio che potrebbero condurvi. “La percentuale di guarigione dei Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione oggi è del 75% anche se talvolta con prese in carico lunghe e intensive ed è importante intervenire tempestivamente”, ha concluso la dottoressa.

La Psicologa e Psicoterapeuta presso il Centro,  Daniela Massimo, ha parlato della “Famiglia a Tavola” trattando l’importanza di comprendere i vari sistemi dei quali è composta la famiglia di ogni paziente, per meglio conoscere la matrice del suo pensiero e poter lavorare a fondo sulla sua storia. Le famiglie con vissuti più complessi sono quelle con maggiori rischi di sviluppare tali disturbi, tra queste vanno annoverate quelle monogenitoriali, omogenitoriali, adottive, in affido, “ricostruite”.

La nutrizionista del Centro per i Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione Sara Mattalia ha parlato del ruolo del cibo nella società odierna “Nemico o amico? Orientarsi tra mode, diete e verità scientifiche”, mettendo “in guardia” il pubblico da tante facili e ingannevoli bugie a proposito della cultura alimentare che è possibile trovare oggi sul web e sui social, sebbene una certa cura per “chi legge” si stia diffondendo anche in questi canali.

La dottoressa Elisa Colombi, direttore del reparto di Neuropsichiatria Infantile dell’Asl Cn2, parlando di Disturbi dell’Alimentazione in adolescenza, di quanto siano cambiate le loro caratteristiche e gli approcci alla cura nell’ultimo ventennio: con un progressivo abbassamento dell’età di insorgenza, un aumento nei maschi e una complessità sempre maggiore data anche dalla concomitanza di altri disturbi psichiatrici, oggi i DNA colpiscono in Italia circa 3 milioni e mezzo di persone (il 70% adolescenti) ma possono essere transitori se curati in tempo.

Ha concluso la serata Elena Broccardo, responsabile del Dipartimento Minori della Cooperativa Coesioni Sociali, presentando il progetto della Comunità per minori con Dna “Il Biancospino”, progettata per sorgere a Pocapaglia, in provincia di Cuneo: un servizio residenziale che potrebbe rappresentare una risposta importante per pazienti con Dna in fase di dimissione dall’Ospedale e accompagnarli fino al momento del rientro alla vita di tutti i giorni.