Situato sulla sommità di una collina panoramica, il Santuario custodisce nel sottotetto un preziosissimo affresco tardogotico che rappresenta l’Annunciazione. Si tratta di un’opera di origine ancora ignota, quasi sicuramente commissionata dalla famiglia dei Roero nell’ultimo quarto del secolo XV. Risulta ancora celato e di difficile accesso, fatto che arricchisce di atmosfera quasi misteriosa la sua visione.
L’affresco è stato restaurato nel 2003 e grazie al lavoro di recupero offre agli occhi dei visitatori uno straordinario esempio di pittura “a fresco” che rappresenta Dio che invia con un soffio lo Spirito Santo a Maria che, in cartiglio, risponde «Ecce Ancilla Domini».
L’apertura specifica per l’accesso all’affresco è prevista in concomitanza con la visita, a cura dell’Amministrazione comunale vezzese, della Confraternita San Bernardino in piazza San Martino a Vezza d’Alba. Una guida volontaria potrà fornire informazioni di base a tutti i visitatori.
L’edificio fu eretto dalla Confraternita dei Disciplinati. Il movimento dei Disciplinati ha origine del XIII secolo e fu notevolmente influenzato dalla predicazione di San Bernardino frate francescano morto nel 1444 e canonizzato nel 1450, che adottò il monogramma JHS inserito in un sole con dodici raggi.
All’interno della Confraternita l’elemento di maggior pregio è l’organo che come indicato dal prof. Silvio Sorrentino da Pinerolo: “è un raro esempio di strumento del XVII secolo giunto sino a noi in buone condizioni di integrità”.
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