Una storia a pois

Un fagiolo piccolo come un pisello, una fiera antica: a Crava, frazione di Rocca de’ Baldi, la pro loco di Vittorio Bongiovanni ha rilanciato una tradizione, con tanto di “De.Co.”

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De.Co. ovvero Deno­­mi­nazioni Comu­na­li. Non esiste un vero e proprio re­golamento nazionale, per cui più o meno ogni comune lavora in autonomia. Unico vero diktat è promuovere le peculiarità del proprio paese o città, cercando di puntare i riflettori sulla storia, sulla tradizione dei beni materiali e, anche, immateriali perché questi non vadano persi. Tante sono le storie e i prodotti che fanno grandi ogni angolo d’Italia e la provincia di Cuneo non ne è da meno e tra le tante storie che ho sentito negli anni, un posto particolare lo occupa il Pois di Crava. Già il nome di per sé è strano perché chi conosce il piemontese sa bene che pois significa pisello, mentre a Crava, frazione del comune di Rocca de’ Baldi, si coltivano i fagioli, ma sono talmente piccoli da avere le dimensioni, soprattutto nei baccelli, dei piselli.
Forse sarebbe meglio dire si coltivavano, perché negli ultimi decenni l’agricoltura si è dedicata a impianti intensivi di prodotti, ortaggi o frutti che fossero, che dovevano per forza essere remunerativi. Una politica comprensibile dal punto di vista economico, ma che alla lunga ha ucciso tante piccole varietà autoctone che avevano l’enorme svantaggio di carature minime e di rese basse, trascurando il dettaglio che in agricoltura “piccolo” e raro molto spesso corrispondono a un risultato organolettico di gran lunga migliore.
Ma torniamo al nostro Pois che oltre al nome ha anche una storia particolare. Siccome un tempo, a differenza di oggi, sapevano che nel piccolo ci stava il buono e, nel caso specifico ancora più importante, il leggero, i Pois di Crava erano molto richiesti dai commercianti liguri che li destinavano all’approvvigionamento delle cambuse delle navi. Si trattava, almeno fino agli anni ’60 di una coltivazione secondaria che si alternava al mais, pertanto le quantità non erano alte, ma per via delle sue particolari caratteristiche era ben remunerato. A dimostrarne l’importanza rimane a Crava una fiera del fagiolo con una tradizione ultracentenaria.
Non starò qui a raccontarne le ovvie ragioni, ma poco alla volta questa coltivazione è sparita dai campi fino a quando, e questa è la vera straordinarietà della riscoperta del piccolo Pois, non un agricoltore, né un commerciante e nemmeno un ristorante ne hanno decretato la rinascita. L’azione è stata voluta da un’intera comunità capitanata da Vittorio Bongiovanni, presidente della pro loco, che negli ultimi anni ha dedicato tante energie al sogno di poter rivedere nei campi il Pois. Ha ritrovato un po’ di fagioli da semina e ha convinto alcuni abitanti a coltivarli. Un fazzoletto di terra per volta. Passi piccoli ma costanti che hanno portato il comune a deliberare la De.Co. qualche mese fa corredata da un disciplinare volto a regolare e a valorizzare questa preziosità. Il battesimo è avvenuto durante la fiera dei fagioli di settembre dove il Pois di Crava è stato cucinato e assaggiato con notevoli risultati a dimostrare che i sogni qualche volta si avverano. Anche se sono piccoli come pois.

A cura di Paola Gula