Una delle notizie che maggiormente ha scosso il panorama del calcio cuneese nel primo fine settimana di ottobre è stata la follia di Abdellah El Faqraoui, calciatore del Tre Valli, il quale ha aggredito il direttore di gara della sfida con il Bisalta provocandogli contusioni per una prognosi di sette giorni.
Al calciatore sono stati comminati dal giudice sportivo quattro anni di squalifica, ma anche al mister Michele Del Vecchio è stata comminata uno stop fino all’8 novembre prossimo. Il decano degli allenatori cuneesi, nonché presidente provinciale e vice presidente regionale dell’Associazione Italiana Allenatori Calcio (AIAC) non accetta però la ricostruzione degli avvenimenti fatta dall’arbitro e in un commento alla nostra redazione ha voluto dare la sua versione dei fatti, preannunciando anche azioni legali a tutela della sua immagine.
“La squalifica a me comminata – dice Del Vecchio – è una cosa indegna perchè io sono stato l’unico a soccorrere il direttore di gara. Egli ha scritto delle cose non veritiere, sostenendo che io abbia detto che per me è una cosa normale che un arbitro venga picchiato. Dopo 60 anni di calcio è impossibile che io possa anche solo pensare una cosa del genere.
Dopo che è successo il fatto, il gravissimo fatto, ho detto al direttore di gara che se avesse voluto continuare la partita non ci sarebbe stata nessuna animosità da parte nostra nei suoi confronti. Lui ha risposto “Mi ha colpito, sospendo la partita, non posso continuare” e di lì è finito il nostro dialogo.
Di lì in poi io stesso, a rischio della mia incolumità, mi sono frapposto fra il direttore di gara e il nostro giocatore, che lo stava aspettando nello spogliatoio. A spintoni sono riuscito a buttare il nostro giocatore nei nostri spogliatoi davanti a tutti, compresi due carabinieri in borghese che hanno assistito alla scena e che io chiamerò a testimoniare.
Il direttore di gara ha dichiarato che io non ho fatto niente per proteggerlo e che anzi io ho insistito per continuare la partita, una cosa vergognosa e diffamante. Chiederò l’autorizzazione alla Federazione per poterlo denunciare per diffamazione e poi vedrò quali sono le altre azioni che potrò intraprendere.
Ci tenevo a dire queste cose perchè quanto scritto dal direttore di gara non è veritiero e così facendo è passato dalla parte della ragione a quella del torto. Addirittura alla fine quando l’arbitro veniva accompagnato dai due carabinieri in borghese alla sua vettura io gli ho ancora stretto la mano chiedendo scusa da parte mia, della società e dei dirigenti.
Non c’era motivo per questa situazione: era una partita tranquilla che stavamo conducendo a pochi minuti dalla fine e in cui non c’era stata una singola ammonizione da parte nostra.”