Massimo Marasso conquista la Zona-2 del Michelin Trofeo Italia al Sanremo e si qualifica per Genova

Obiettivo raggiunto dal pilota di Neive che, affiancato da Luca Pieri sulla Škoda Fabia di Roger Tuning per i colori di Turismotor’s, chiude 16° assoluto nella gara tricolore, staccando così il biglietto per la Finale Nazionale grazie al successo di Zona nel Michelin Trofeo Italia

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Massimo Marasso
Marasso-Pieri Foto Magnano-2024

Sorride Massimo Marasso al ritorno dal 71° Rallye Sanremo, gara che ha affrontato assieme a Luca Pieri con la Škoda Fabia di Roger Tuning per i colori di Turismotor’s. Sedicesimo assoluto sulla pedana finale di Corso Imperatrice a Sanremo, ma soprattutto soddisfatto per aver raccolto i punti necessari per accedere alla Finale Nazionale del Lanterna a Genova di metà novembre come pilota del Michelin Trofeo Italia di Zona-2.

La trasferta ligure di questo fine settimana mi ha evidenziato quanto siano diverse le strade del Ponente Ligure dalle strade piemontesi. Sono tormentate nel sottobosco con l’asfalto coperto di foglie e castagne e con le condizioni meteorologiche che abbiamo trovato al Rallye Sanremo diventano ancora più insidiose. Le prove speciali del Sanremo sono fantastiche, vere strade da rally. Insomma, possiamo definire il Sanremo con due parole: fantastico e terribile”.

Il Sanremo di Marasso-Pieri inizia il venerdì con la corta prova spettacolo, per poi proseguire con la Ghimbegna-San Romolo che si allaccia, quasi senza soluzione di continuità alla San Romolo-Perinaldo dove il pilota langarolo stacca un ottimo 19° tempo assoluto che lo fanno tornare al riordino di Sanremo in 23esima posizione assoluta, prima di scattare alla luce dei fari per la Ghimbegna-Soldano, la speciale più lunga della gara con i suoi 26,72 km. “Una prova di altri tempi, caratterizzata da nebbia a banchi, in realtà nuvole basse che si spostavano lungo il percorso. Noi le abbiamo trovate in tre tratti diversi. Appena si usciva dal banco di nebbia ci ritrovavamo immersi nella notte stellata. In quelle condizioni dovevamo continuamente accendere i fari supplementari, per avere una migliore visibilità, o spegnerli, perché non rendessero la coltra di nebbia un lenzuolo impenetrabile. Inoltre, dopo pochi chilometri, abbiano visto la Fabia di Aragno fuoristrada e ciò non ci ha consigliato si aumentare ulteriormente la nostra attenzione e prudenza”.

La prima giornata si chiude per Marasso-Pieri in 25esima posizione assoluta, tutto sommato non male. Il sabato l’equipaggio di Turismotor’s riparte con le condizioni meteorologiche migliorate a va all’attacco degli equipaggi che lo precedono. “Purtroppo hanno annullato il primo passaggio sulla lunga Carpasio-Rezzo in discesa, sulla quale avremmo potuto fare bene e recuperare posizioni in classifica, come abbiamo dimostrato nella ripetizione della speciale. Siamo andati molto bene sulla Calderara-Testico, nella quale in entrambe le occasioni abbiamo segnato il 13° tempo assoluto, non male per una gara del Campionato Italiano Assoluto Rally”.

Massimo Marasso si sofferma ancora sul suo Sanremo 2024. “Essenzialmente ci è mancato il fatto di non essere riusciti a preparare convenientemente la gara per problemi di lavoro che ci hanno costretti a giungere a Sanremo molto tardi. Inoltre, in quelle condizioni di fondo, ci è mancato il coraggio di attaccare a fondo sulle prove del venerdì, avendo una scarsa conoscenza delle strade. Ma parecchi di quelli che lo hanno fatto hanno pagato l’azzardo, uscendo di strada. Le prove del Ponente Ligure non perdonano. Sono molto soddisfatto delle mie prestazioni del sabato, dimostrando che preparandolo meglio e con un pizzico di coraggio in più avremmo puto chiudere alcune posizioni più in alto della classifica assoluta. Comunque il risultato ottenuto ci ha permesso di staccare il biglietto per la Finale Nazionale di Genova, grazie al successo di Zona-2 nel Michelin Trofeo Italia, che era il mostro obiettivo per questa gara” conclude un soddisfatto Marasso che, però, aggiunge una piccola nota di dispiacere alla sua trasferta nel Ponente Ligure. “Purtroppo avendo vissuto tre giorni molto intensi non ho potuto dedicarmi alla ricerca di qualche ristorante particolare o qualche vino particolarmente prelibato. E, per un enologo, questa è una grave mancanza”.