Inaugurata una targa in ricordo di Roberto Albanese

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Si è svolta nei giorni scorsi, in una via Roma affollata nonostante la giornata di pioggia, la cerimonia in ricordo dell’Architetto Roberto Albanese, storico collaboratore del Comune di Cuneo (è stato ricordato in particolare per il lavoro di restauro e di riqualificazione delle facciate di via Roma) nonché dei comuni di Chiusa Pesio, Mondovì, Udine, dell’Istituto storico della Resistenza di Cuneo e dell’Ufficio Beni Culturali Ecclesiastici della diocesi.

Dopo i saluti istituzionali della Sindaca Patrizia Manassero e del vice Sindaco Luca Serale, è stata scoperto un leggio (in allegato una foto) posizionato all’altezza di via Roma 60, in corrispondenza di casa Chiapella, proprio dove nacque l’architetto Roberto Albanese.

 

Vedere così tante persone presenti  – ha dichiarato la Sindaca Manassero nel suo intervento – conferma quanto Roberto Albanese sia stato importante per Cuneo e i cuneesi. La città è presente in suo ricordo, testimoni di quella storia che lui ci ha fatto riscoprire. Mi vengono in mente in particolare due momenti: i lavori su via Roma, una decisione importante che ha cambiato il modo di vivere la nostra città. Ricordo lui e la sua equipe con il naso all’insù, a scandagliare ogni angolo della strada in cerca di quei dettagli che, anche e soprattutto grazie a lui, siamo stati in grado di valorizzare. E poi, quando già era mancato, la donazione del suo archivio alla Fondazione CRC, che ha reso possibile il racconto di quel lavoro di studio della storia della città, un’eredità preziosa per tutti noi.”

 

Anche io – ha proseguito il Vice Sindaco Serale – ho uno splendido ricordo di Roberto. In particolare, la squadra che ha seguito l’intervento su via Roma, che voglio ringraziare per tutto il lavoro fatto e per il fantastico risultato che siamo riusciti ad ottenere. Una squadra, ma forse meglio dire una famiglia, che ha permesso di restituire la bellezza di questa parte di città, accompagnata in maniera magistrale da Roberto. Oggi questa targa trova sede nella sua “casa” del centro storico.”

 

A causa delle condizioni meteo, la cerimonia è proseguita nel Salone d’Onore di Palazzo Municipale affollato, oltre che dalle numerose autorità intervenute, anche da alcune classi delle scuole cuneesi con cui aveva collaborato, il Liceo Artistico, il Liceo Classico-Scientifico, l’Istituto dei Geometri, la scuola media Soleri e una rappresentanza della scuola media di Cervasca.

 

“La riqualificazione di via Roma – ha ricordato l’ex Sindaco e consigliere di Fondazione CRC Federico Borgna – è stata un’operazione più culturale che architettonica, perché ha permesso di ricostruire la storia della nostra città. Roberto, sotto questo aspetto, è stato un elemento fondamentale.”

 

A chiudere la carrellata di ricordi è stata la sorella di Roberto, Marinella: “La cosa che più mi ha colpito è stato lo spirito di collaborazione che si era instaurato nel gruppo di lavoro a cui Roberto partecipava. Era qualcosa di molto più ampio della semplice volontà di collaborare… era quasi fratellanza… e non è affatto scontato. La targa posizionata oggi è espressione e testimonianza non solo del lavoro di Roberto, ma di tutti quelli che con lui hanno lavorato. Cuneo è bella non solo per i palazzi, ma per le persone che la abitano e la vivono

 

Durante la giornata sono intervenuti anche l’ex assessore di Chiusa Pesio Armando Erbì, il Presidente dell’Ordine degli Architetti Fabrizio Rocchia, Don Gian Michele Gazzola, direttore della Biblioteca del Seminario di Cuneo, l’Ing. Massimiliano Galli e l’architetto Barbara Bersia, del Settore Urbanistica del Comune di Cuneo, e Laura Marino, Direttrice del Museo Diocesano di Cuneo.

 

Di seguito il testo pubblicato sul leggio, la cui veste grafica è stata seguita dagli studenti della 5F del Liceo Artistico guidati dalla Prof.ssa Grazia Gallo:

Questo edificio rappresenta una sosta fondamentale all’interno del percorso turistico-culturale di via Roma; sebbene non trovi ubicazione fisica alle porte del Centro Storico, questa tappa concretizza l’incipit necessario, fondamentale e imprescindibile ai lavori che hanno restituito alla città la via Maestra.

La dedica a Roberto Albanese si manifesta presso Casa Chiapello, la sua casa natale, nei luoghi in cui vive il suo lascito intellettuale e morale a favore della città.

Questa targa, voluta dai familiari, è stata realizzata dal Comune di Cuneo con il contributo della Fondazione CRC.

 

Roberto Albanese (Cuneo, 1953, 18 aprile – 2020, 7 luglio), è stato uno dei più grandi conoscitori e interpreti della storia della Città di Cuneo e del suo sviluppo architettonico.

Imprescindibili restano i suoi studi sul Liberty a Cuneo, su Via Roma e suoi palazzi nobiliari, sull’araldica e le genealogie cuneesi. In Roberto Albanese erano e saranno per sempre presenti: l’intelligenza straordinaria, l’umiltà di chi conosce davvero e la convinzione profonda che la storia di Cuneo rivesta un valore inestimabile.

Nasce e vive tutta la sua esistenza a Cuneo, frequenta il Liceo Artistico Ego Bianchi e si laurea a Torino in Architettura.

Storico dell’architettura e profondo conoscitore del territorio cuneese, concentra sulla Città di Cuneo, nel suo sviluppo cronologico e urbanistico, la parte preponderante delle sue ricerche.

La collaborazione con il Comune di Cuneo inizia nel 1986 e si protrae per gli anni successivi, in seguito le sue prestazioni specialistiche si ampliano progressivamente a servizio di tutti i più importanti enti culturali, non solo esclusivamente territoriali.

Si dedica con competente passione allo studio della Città di Cuneo, in particolare con due significativi volumi: “Architettura e urbanistica a Cuneo tra XVII e XIX secolo” del 2011 e “I segreti di Via Roma” del 2018.

Lascia in città un grande vuoto non soltanto culturale e intellettuale, ma di umanità e spirito di collaborazione, di conoscenza e umiltà.

Nell’ambito del progetto Donare, l’intero archivio di Roberto Albanese è stato donato alla Fondazione CRC che nel 2023 ha realizzato il volume postumo “I palazzi di Via Roma di raccontano. Storie di famiglie e di antiche dimore”.