«Siamo media glocal legati al territorio e pronti al futuro»

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Un tavolo d’onore, una cornice sempre accogliente come quella del ristorante “Miralanghe” di Guarene, e una vera e propria famiglia – quella del Rotary Club Canale-Roero – pronta a raccogliere le sensazioni di chi, per vocazione e mestiere, ha il compito e il talento per “raccontare” il territorio.
Passerà probabilmente agli annali, l’incontro conviviale vissuto dal sodalizio roerino nella serata di martedì 22 ot­tobre: e che ha posto al centro della scena la comunicazione, e i protagonisti di un’editoria che ormai è riduttivo definire solamente “locale”, anche alla luce dell’evolversi delle tecnologie mediatiche.

Agli ordini del presidente Fausto Perletto, affiancato dal nuovo prefetto Maria Teresa Risso e dal consigliere nonché fondatore di Rivista Idea Carlo Borsalino – eccellente moderatore dell’evento – si sono così avvicendati sulla scena alcuni dei migliori “portatori d’informazione” dell’area Albese e della Granda: a partire, in ordine d’intervento, dal direttore di Gazzetta d’Alba don Giusto Truglia. Da molto tempo a capo di una realtà attiva da ben 142 anni, a lui è spettato l’onere di valutare il “peso specifico” della carta stampata nella nostra epoca. E il suo parere è stato autorevole: dai ricordi dei tempi ormai andati, ancora odorosi di piombo delle tipografie, e sino ai giorni nostri. «Ora è tutto computer – ha commentato Truglia -, con la prospettiva di un’intelligenza artificiale che produce contenuti senza apparente apporto esterno, il che è anche pericoloso. È tutto cambiato rispetto ad una volta: quando le cosiddette “fake news” c’erano già, ma la diffusione era diversa. Dal momento in cui abbiamo iniziato a pubblicare online, non siamo stati più solamente “stampa locale”, perché da lì in avanti i nostri articoli possono essere letti in Australia, negli Stati Uniti, in ogni parte del mondo. È questa la nuova dimensione “glocal”: e noi cerchiamo di viverla ogni giorno, procedendo sempre con la schiena dritta, mantenendo la costante idea di fare “buona stampa”, per cui i veri padroni del giornale sono i lettori».

Interessante anche l’intervento di Roberto Fiori, giornalista de La Stampa a livello cuneese e nazionale, interpellato in merito all’evoluzione della prospettiva turistica della nostra area, filtrato appunto con gli occhi, il cuore e l’ideale “penna” di chi lo ha narrato in significativi anni di carriera in cronaca. «Stiamo vivendo un momento di cambiamento e di assestamento, dopo aver attraversato quindici anni di corsa, ed è arrivato il momento di compiere alcune riflessioni. Occorre trovare i giusti equilibri nella nostra identità: il che non significa necessariamente met­tere in ballo le nostre tradizioni, ma sicuramente occorre conservare quella nostra genuinità che ci permette di mantenere i piedi per terra».

Simona Borsalino, direttrice di Rivista Idea, ha poi spiegato genesi e concetti di fondo di questa testata giornalistica: «Siamo vicini al territorio da quasi quarant’anni: tutto era iniziato con un’intuizione di mio padre Carlo, nel 1986, nel desiderio di valorizzare l’intero territorio della provincia di Cuneo. Sin da subito, si era scelto di mettere sempre in luce e in evidenza non tanto l’informazione “spicciola”, ma piuttosto le persone che hanno avuto un’idea vincente, che hanno contribuito a far crescere la Granda. Con il tempo, si è compreso come la carta stampata non fosse l’unica via: così sono nate le soluzioni di Ideawebtv.it e Ideasport e, dal periodo del Covid, la versione digitale e interattiva di Rivista Idea, che ogni giovedì arriva sulla mail di oltre 120mila persone. La nostra volontà rimane sempre la stessa: por­re al centro le cose positive della nostra provincia».
Chi scrive, qui, ha poi avuto l’onore di chiudere il “giro” di interventi in qualità di amico di questa testata giornalistica, del Corriere di Alba-Bra-Langhe-Roero, e di coordinatore editoriale del giornale “La Roa” dell’Ordine dei Cavalieri di San Michele del Roero: precisando come l’attività legata alla cronaca dei luoghi e dei fatti di vita quotidiana contribuisca a formare la storia e la coscienza di un territorio.
È una sorta di missione, fatta di dovere di verità, coesione tra le diverse anime dell’informazione, e anche di evoluzione: tutti elementi che, del resto, il Rotary ha fatto suoi, e porta avanti in modo concreto.